CSS Valido!

BASEBALL PAOLO ART 8
 

 

 

24/02/2015

Clicca sull'immagine per entrare nel sito

Volevo segnalarvi la pregevole iniziativa della Napcom Web Agency che ha creato il progetto "101 Sport" per tutte quelle Società sportive che per mancanza di fondi e budget, non hanno ancora un sito web oppure non hanno le competenze per mantenerlo aggiornato. Non costa nulla, è gratis per sempre e non ci sono canoni nè costi di attivazione!!! Vi sembra poco? Vi posso assicurare, perchè l'ho utilizzato personalmente per creare il sito della nenonata Societa A.S.D. RiverStones BreMas Baseball Team, che è veramente facile, veloce, di grande impatto e .... soprattutto gratuito e in men che non si dica puoi vederlo in rete. PROVATELO !!!!!!!

16/03/2015

La stagione 2015 della MLB: Nuove regole per accelerare le partite

Quello che vedete qui nella foto è il leggendario Tommy Lasorda. Durante un partita tra i Braves e i LA al Dodgers Stadium, il grande Tommy prende sonno, vuoi perchè i padroni di casa in quel momento sono sotto 8-1 e la partita non è certamente delle più coinvolgenti, vuoi per il sole di Los Angeles

Per anni, una delle più grandi lamentele sulle partite della Major League, era la durata delle stesse. A differenza di quasi tutti gli altri sport pro americani, il baseball non è governato da un orologio. Mentre alcuni fans amano i rituali di battuta unici per ciascun giocatore, le lunghe pause sul monte che raffreddano i battitori, altri hanno chiesto limiti sulla durata del tempo che trascorre prima che la palla sia messa in gioco. Nel 2015, la MLB ha introdotto una nuova serie di regole per tentare di velocizzare le partite.

Nel corso degli ultimi 10 anni, la durata delle partite della MLB sono state in costante aumento. Durante questo periodo, la durata media delle partite è aumentato di quasi 30 minuti, portando al massimo i tempi medi dei giochi da quelli registrati negli anni '50.

Le nuove norme

Countdown Timer: verrà utilizzato l'orologio per limitare il periodo di tempo nel cambio dell'inning. Il conto alla rovescia varierà da 2:45 a 2:25, a seconda se la partita viene trasmessa a livello locale o nazionale. I battitori dovranno trovarsi sul box di battuta giusto 20 secondi prima dello scadere del tempo. Questo conteggio sarà attuato anche durante i cambi di lanciatori.

Battitori: I battitori ora dovranno tenere un piede nella box di battuta tra i lanci. Ci sono alcune eccezioni a questo, come nel caso di battuta in foul ball.

Instant Replay: Le richieste di instant replay dei manager devono essere fatte dalla panchina, non in campo, limitando la quantità di tempo che il manager può ritardare portandosi sul campo.

Guardando la media delle partite della MLB con i numeri delle affluenze di spettatori totali per una determinata stagione, non sembra esserci una correlazione tra i tempi di gioco più lunghi e la diminuita presenza. Infatti la partecipazione complessiva è stata di quasi 1 milione di fans più alta nel 2014 rispetto al 2004 con le partite più lunghe. Mentre ci sono molti altri fattori che faranno discutere sul numero dei fans che frequenteranno l'intera stagione di baseball, una cosa è certa, per la stagione 2015 della MLB, i tifosi spenderanno meno tempo seduti e forse non prenderanno sonno.

13/04/2015

POESIA SUL BASEBALL

A volte le emozioni che uno prova e che riesce ad esternare per iscritto assumono il valore di una poesia …... E' quello che mi è successo quando un mio ex giocatore mi ha spedito un messaggio che voglio condividere con chi ama il baseball.

Baseball …...

Sai cosa succede quando gioco a baseball?

Succede che ritorno bambino.

Sono Felice.

Riassaporo odori:

L'odore dell'erba,

l'odore del guanto.

Rivedo colori:

I colori della terra rossa,

il contrasto delle linee bianche.

Risento l'eco dei suoni:

Il rumore della pallina che entra nel guanto,

il rumore di una battuta secca.

La palla che rotola e sibila sull'erba.

Quando la palla viene verso di me, in un istante tutto svanisce.

I rumori diventano ovattati e lontani.

Entro in un tutt'uno con il campo.

L'adrenalina sale:

Non sento fatica,

non sento sforzo.

E' un momento di “stato magico”.

Ogni volta è emozionante.

Ogni lancio è un sorriso.

E assaporare tutto questo con Andrea e i ragazzi è impagabile, fantastico.

(Ciao Coach)

Roberto Berardi

14/04/2015

Daniel Norris: the "Van Man"

Se non fosse vera sarebbe la più bella favola sul baseball dei nostri giorni

Daniel Norris

Il futuro dei Toronto Blue Jays si sveglia in una camper Volkswagen del 1978 dietro i cassonetti di un Wal-Mart. Fruga nel frigo mezzo vuoto finché non trova una dozzina di uova. "Non sono sicuro se siano buone," dice, togliendone tre dal cartone, le studia, le odora e infine decide che si possono mangiare. Mentre le uova cuociono su un fornello portatile, comincia il rituale mattutino della pulizia del suo furgone, esponendo la sua vita nel parcheggio. Mette fuori una tavola da surf, un sacco a pelo, il suo unico paio di jeans e dei suoi diari scritti a mano.

Danel Norris e il suo Volkswagen Westfalia del 1978 mentre si prepara da mangiare

Questo è dove Daniel Norris, uno dei top prospetti del baseball ha scelto di vivere mentre cerca di conquistare un posto nella rotazione dei Blue Jays (che poi ha conquistato): in un furgone guasto parcheggiato sotto le luci fluorescenti blu di un Wal-Mart nella periferia della Florida. Lì, ogni mattina fa pesi e esercizi di resistenza con i carrelli della spesa abbandonati. Ogni sera, si scalda il caffè francese biologico sul suo fornello portatile. Di notte, indossando un faretto da speleologo e con la barba incolta, scrive il suo "pensiero ufficiale" o rilegge Kerouac.

E' stato qui al Wal-Mart per un periodo sufficiente a far sì che alcuni dipendenti del punto vendita gli abbiano dato un soprannome "Van Man", e iniziando a chiacchierare su dove provenisse e cosa facesse. Alcune persone di cuore si sono avvicinate al furgone con offerte, pensando fosse senza casa. Si chiedevano: E' un adolescente in fuga? Un surfista indigente? Un vagabondo new-age perso in una ricerca spirituale?

La verità è ancora più strana: Van Man ha una consistente fastball da 92 miglia, 2 milioni di dollari di bonus di firma, un accordo con la Nike e un crescente fans club, ma ha deciso che il modo migliore per prepararsi per una stagione difficilissima da 162 partite è quello di vivere qui, nella parte posteriore di un camper Westfalia 1978 che aveva acquistato per 10000 $. Il furgone è la sua fuga dalle pressioni delle Majors, il suo modo di scomparire prima di una stagione in cui le sue performance saranno misurate in ogni movimento, catalogate e analizzate.

Danel Norris con il suo amatissimo Volkswagen Westfalia del 1978

Se una vita nel baseball richiede notorietà, il furgone offre isolamento.

Se lanciare richiede ripetizione e accuratezza, il furgone promette libertà.

"E' come una cosa yin-e-yang per me," ha detto, "Non ho intenzione di cambiare quello che sono, solo perché la gente pensa che sia strano. L'unica cosa che voglio è quella di avere una grande stagione felice ed equilibrata continuando ad essere me stesso. Potrebbe essere non convenzionale, ma per sentirmi bene con la vita ho bisogno di avere qualche avventura."

Ha comprato il furgone nel 2011, poche settimane dopo aver firmato il suo primo contratto di high school con i Blue Jays, e da allora il VW è stato il suo miglior amico e il suo centro spirituale. Lo ha chiamato Shaggy come il personaggio di "Scooby Doo". Gli canta canzoni e scrive poesie e gli regala il biglietto di San Valentino. Lo usa per le escursioni nelle montagne del Tennessee e lungo la costa della Carolina. Lo guida ogni anno per lo spring training in Florida, e quest'anno ha allungato quel viaggio di un paio di settimane. Ha guidato, senza una pianificazione dalla sua casa in Tennessee, evitando l'autostrada ed esplorando le strade sterrate dell'Appalachia, dormendo ogni notte dietro il sedile del conducente con la testa infilata contro la porta sul retro. Quando finalmente è arrivato in Florida, ha parcheggiato illegalmente sulla spiaggia fino a quando la polizia locale lo sfrattato indicandogli il 24 ore del Wal-Mart, la sua casa da allora.

Daniel Norris, un prospetto di alto rango dei Blue Jays, trascorre la sua vita offseason in un furgone giù dal fiume.

Ha sempre vissuto del proprio codice, quello che non importa cosa uno pensa: un atleta stellare in tre sport al liceo che ha trascorso il fine settimana in campeggio da solo; un hippie che non ha mai provato la droga; un lanciatore di major league il cui rapporto organico prima era con un'organizzazione ambientalista chiamata “1% for the Planet”. Lui ha 21 anni e dice che non ha mai bevuto alcool. Ha avuto un rapporto serio, con la sua fidanzata del liceo, che si è concluso in parte perché voleva più tempo per viaggiare da solo. E' stato battezzato con la sua uniforme da baseball. La sua più recente tavola da surf è realizzata in schiuma riciclata. Il suo furgone è dotato di un pannello solare. Legge libri con copertina rigida e mai un Kindle. evita la TV e studia invece le riviste di fotografia.

"Anticonformista," recita un cartello affisso all'interno del suo VW.

Ma tutti gli sport professionistici, valutano i propri conformisti - atleti che sacrificano l'individualità per la squadra, e il cui comportamento prevedibile suscita risultati prevedibili. Forse nulla è più prezioso della coerenza nel baseball, un gioco il cui auto rispetto per la tradizione e la purezza potrebbe contribuire alla sua dissolvenza come passatempo americano. La storia del gioco è valutata sopra qualsiasi stagione della Major League; l'integrità di una stagione è valutata al di là di qualsiasi squadra; l'identità di una squadra è più importante di quella dei suoi giocatori. La vistosità di qualsiasi tipo è scoraggiata. Nel codice non scritto del gioco, attirare l'attenzione individuale è considerato disdicevole, se non addirittura antisportivo.

Prima che i Blue Jays capissero le sue convinzioni, Norris percepì che la squadra aveva avuto difficoltà a dare un senso alla sua vita imprevedibile - coaches, compagni di squadra e dirigenti gli facevano domande che indicavano la misura del disagio. Perché, con i soldi in banca, si è preso un lavoro offseason di 40 ore a settimana con un fornitore esterno nella sua città natale di Johnson City, Tennessee? Perchè farsi dei danni permanenti ai muscoli della schiena per non condividere un appartamento con due compagni di squadra in Florida e dormire solo su un'amaca nella sua prima stagione in minor league? Perché aveva deciso di trascorrere la sua prima vacanza offseason non in una crociera ai Caraibi con i compagni di squadra o ai party a South Beach, ma invece andare da solo negli ostelli del Nicaragua, affittare una moto per 2 dollari al giorno, fare trekking nella giungla, e fare surfing tra le razze? Ed era vera la foto su Twitter del migliore prospetto dei Blue Jays, di nuovo nel bosco, che si regolava la barba aggrovigliata con la lama di un'ascia?

Era tutto così maledettamente ... non convenzionale. Eppure per qualche ragione, il caso di Norris, sembrava anche funzionare, così la curiosità della squadra non è salita al livello di denuncia. "Si prende cura di se stesso come chiunque altro", ha detto Tony LaCava, assistant general manager dei Toronto. "E' in gran forma. E' competitivo sul monte. Se questo non fosse il caso, forse saremmo più preoccupati per alcune delle altre cose. Ma in questo momento, il pulmino e tutto ciò che è secondario. Ha grandi valori, e stanno lavorando per lui."

Daniel Norris in allenamento

La scorsa stagione, Norris aveva iniziato l'anno in classe A, leader di tutte le minor league in strikeouts per nove innings, cominciando a salire costantemente fino ad arrivare in major, lanciando in cinque partite per i Blue Jays a settembre. Improvvisamente, Van Man prese aerei privati ​​a Boston e New York, mettendo strikeout David Ortiz, confezionando per il volo dei sacchetti con la birra per i suoi compagni di squadra come parte di un rituale di iniziazione del rookie, ma lui ancora si rifiutava di bere. Di solito impostava la sveglia presto nelle trasferte e si dirigeva verso la città con una fotocamera per esplorare. "Iniziava a comportarsi come un Major Leaguer," lo prese in giro un giocatore, ma quello che tanti compagni di squadra non sembravano capire era che convenzionalità era la cosa esatta che Norris sperava di evitare. Era il terrore di vivere secondo il codice di qualcun altro.

Per quasi 80 anni, il padre e il nonno hanno gestito un proprio piccolo negozio di biciclette a Johnson City, e il loro negozio non era solo un posto dove si vendevano le bici, ma un modo per diffondere i loro valori familiari e un sistema di credenze. Giocare all'aperto. Amare la terra. Vivere semplicemente. Utilizzare solo quello che ti serve. Norris aveva trascorso la sua infanzia all'aperto con i suoi genitori e le sue due sorelle maggiori, facendo gite in bici nei fine settimana e escursioni a piedi, giocare a football, basket e baseball. A scuola, era una stella della squadra di college in tutte e tre, ma era il baseball - e in particolare lanciare - la più attinente alla sua personalità. Essere soli sul monte gli ricordava di essere fuori nella natura, dove era stato costretto a risolvere i propri problemi e lottare con l'insicurezza. "Ero un buon lanciatore, perché ero già bravo a prendermi cura di me stesso", dice. "Mi piace avere compagni di squadra dietro di me, ma io non ho intenzione di fare affidamento su di loro. Si può essere tranquilli e solitari là fuori quando si sta lanciando, tanto da spingere alcune persone a impazzire. Ma questa è la mia parte preferita."

A metà strada della sua stagione da matricola alla high school, era uno dei migliori giocatori delle università, e gli spalti hanno cominciato a riempirsi degli scout regionali. Ben presto, gli agenti come Scott Boras andavano a vederlo nel negozio di biciclette di suo padre. Nel giugno del 2011, i Blue Jays lo presero al secondo turno. Il team disse che non avrebbe offerto a Norris un contratto fino alla fine dell'estate, quindi l'agente di Norris gli consigliò di prendere un paio di mesi di riposo, per evitare infortuni e aspettare che arrivassero i soldi. "Sì va bene, ma non si adatta al mio stile," gli disse Norris, quindi ignorò il consiglio e fece qualcosa di virtualmente senza precedenti per una prospetto al top. Si trasferì ad Atlanta per passare l'estate a giocare esterno centro per una squadra dilettantistica, rischiando la sua carriera con nessuno a guardare in tribuna solo perché voleva giocare a baseball all'esterno.

La mattina del 2011, quando suoi 2 milioni dollari di bonus per la firma infine furono autorizzati, Norris era in Florida, con il resto dei nuovi firmatari dei Blue Jays. Tutti i loro bonus erano stati depositato lo stesso giorno, e uno dei giocatori suggerì di andare in un centro commerciale di Tampa. Fecero la spesa per tre ore, e poi ritornarono di nuovo in macchina. La maggior parte dei giocatori spesero 10000 $ o più sui computer portatili, gioielli e cuffie. Norris tornò con solo una maglietta della Converse, acquistata a 14 $. Rimase un appuntamento fisso del suo guardaroba da allora.

E' rimasto turbato in questi primi mesi nel vedere così tanti zeri sul suo saldo nel conto bancario - "Chi sono io per meritare ciò", si chiese, "Che cosa ho fatto veramente?" - Così assunse dei consulenti finanziari e chiese loro di utilizzare il denaro in investimenti conservativi per ​​cui Norris non avrebbe dovuto pensarci. Si fece depositare 800 dollari al mese nel suo conto corrente - ovvero circa la metà di quanto avrebbe guadagnato lavorando a tempo pieno per il salario minimo. E' abbastanza per vivere in un furgone, ma appena appena. "Sono in realtà più tranquillo nel sentirmi come una sorta di povero", dice, perché non avendo soldi si mantiene il proprio stile di vita e limiti la tentazione di conformarti. Non ha mai riempito lo Shaggy di più di un quarto di serbatoio. Fissa il motore del furgone con del nastro adesivo, piuttosto che andare da un meccanico. Invece di mangiare fuori con i compagni di squadra, scrive ogni notte un "pensiero" che poggia sul cruscotto.

"Ricerca le cose che ami", ha scritto una notte. "Acquisire la conoscenza. E' importante."

"Sii gentile. Sii cortese. Ama gli altri e sii felice. E' così semplice."

"Dove altro si può essere liberi come da soli in mezzo al nulla, o in mezzo al mare, o sulla cima di una montagna. L'avventura è la libertà."

Daniel Norris #32 mentre lancia nel primo inning contro i Seattle Mariners il 25 settembre del 2014 al Rogers Centre in Toronto

Daniel Norris #32 mentre lancia nel primo inning contro i New York Yankees il 9 aprile del 2015 allo Yankee Stadium di New York

NON VI SEMBRA UNA BELLA STORIA?

Tratto dall'articolo di Eli Saslow pubblicato su ESPN the Magazine del 5 marzo 2015

27/04/2015

Memorial Nando Berardi

1995-2015 "OLTRE LA SIEPE"

Dopo il successo del Memorial dedicato a Nando Berardi svoltosi il 20 settembre 2014 al Parabae di Maserada Sul Piave, il figlio Roberto ha voluto dar seguito organizzandone il secondo per il 20° anniversario della scomparsa di suo padre. La manifestazione è stata organizzata grazie al Conegliano Baseball, che ha gentilmente messo a disposizione il diamante, alla Lega Amatoriale Baseball con il patrocinio della UISP Sport Comitato di Treviso, alla Provincia di Treviso e al Comune di Conegliano. Nando per coloro che non l'hanno conosciuto è una delle figure più importanti del baseball trevigiano e uno dei pionieri di questo sport nel Veneto. Giocatore, dirigente, tecnico federale, responsabile CNT della provincia di Treviso, diede vita, assieme ad altri amici, alla prima squadra della città portandola a raggiungere anche la serie B. Idealista ante litteram, aveva un progetto nel cassetto, quello di costituire una fortissima squadra composta dalle molteplici e frazionate realtà della provincia. Fece vari tentativi di fondere più società senza riuscirci e così nel 1994/95 migrò a Castelfranco Veneto dove creò forse la più forte squadra del momento vincendo il proprio girone ma poi scossa dalla sua morte, che colse tutti impreparati, non riuscì ad andare oltre. Rimase sì nella memoria di tutti coloro che gli furono amici e avversari ma purtroppo il tempo rischiava di affievolirne il ricordo relegandolo tra la schiera degli sportivi dimenticati. Per fortuna lo scorso anno il figlio Roberto e molti amici hanno ridato vita alla memoria di Nando con un Torneo che quest'anno vedrà la neonata formazione amatoriale del Baseball Treviso affrontare un'altra squadra amatoriale dei Sharks il 1° maggio sul diamante di Conegliano alle 15,30. La manifestazione è aperta a tutti, certi che sarà di grande richiamo per gli appassionati e non di questo sport.

28/04/2015

Mitch Harris: il sogno che diventa realtà

Un'altra straordinaria storia di baseball dei giorni nostri

Mitch Harris

Durante il suo servizio nel Golfo Persico in una portaerei della Marina, Mitch Harris teneva il braccio di lancio - e le sue speranze di arrivare alle Major - in forma lanciando la palla sul ponte di volo.

"Avevamo un cuoco ... che era cresciuto giocando a baseball tutta la vita", ha ricordato Harris, "Era l'unica persona con cui mi fidavo di lanciare, perché avevo paura di fare del male a chiunque altro".

Harris, laureato nel 2008 alla US Naval Academy, ha raccontato questa storia martedì 21 aprile 2015 nel corso di una conferenza stampa al Nationals Park, dove il 29enne lanciatore di rilievo si è unito ai St. Louis Cardinals dopo essere stato chiamato dalle minor.

La Hall of Fame ha detto che l'unico altro laureato all'Accademia Navale che giocò nelle Major League fu il lanciatore Nemo Gaines, che fece quattro apparizioni come rilievo nel 1921 con i Washington Senators. Contando le minor league, soli nove laureati di Annapolis hanno giocato a baseball professionale.

"E' bello poter dire finalmente che il sogno ha cominciato a diventare realtà", ha detto Harris.

Harris, che è di Ocala, Florida, ha il grado di sottotenente ed è ancora un membro delle riserve. E' stato di stanza a Norfolk, in Virginia, per cinque anni e ha fatto parte di tre operazioni, compreso un periodo nel Golfo Persico, Russia e nelle operazioni di droga nel Sud America.

"E' una grande storia per il nostro paese e per i nostri soldati", ha detto il manager dei St. Louis Mike Matheny, "E' così raro, per un ragazzo che ha fatto quel tipo di sacrificio poi essere in grado di fare questo tipo di salto nel nostro mondo".

Mitch Harris lanciatore per la Naval Academy Atletics nel 2008

Ci sono voluti a Harris quasi sette anni per raggiungere un monte delle Major League. Il pitcher destro era stato scelto dai Cardinals nel 13° turno del draft amatoriale del 2008 e iniziò la sua carriera professionale di baseball nel 2013. Per i Cardinals nello spring training di quest'anno ha realizzaro 1.86 di ERA in otto presenze, e poi due salvezze e 2.45 di ERA a Memphis.

Attraverso tutto questo tempo lontano dal gioco, Harris non ha mai perso di vista il suo obiettivo.

"Se ti dici che non sarai in grado di farlo, stai portando te stesso al fallimento. Così per tutto il tempo mi sono detto che ci sarebbe stato un momento in cui avrei avuto la possibilità di fare questo", ha detto Harris, "E questo è stato il modo migliore per farmi coraggio. Ci sono stati sicuramente giorni in cui ho pensato che non c'era nessuna possibilità di riuscirci, sono umano. Ma ora sono qui".

Circa 20 parenti e amici erano martedì a Washington per la partita contro i Nationals, un gruppo di tifosi che comprendeva i suoi genitori e il comandante della sua prima nave della Marina.

"E' una storia fantastica. Ha servito il suo paese, e ha anche lavorato sodo per arrivare dove voleva essere professionalmente", ha detto il manager dei Nationals Matt Williams.

Mitch Harris non ha lanciato il 21 aprile ma è entrato in partita sabato 25 contro i Brewers in una situazione drammatica.

Mentre era seduto sulla panchina del bullpen a guardare Adam Wainwright che veniva aiutato ad uscire dal campo dopo l'infortunio, Mitch Harris ha ricevuto la chiamata attesa per così tanto tempo. Ha detto che le circostanze erano "agrodolci", ma era arrivato finalmente il momento del suo debutto.

Due dei suoi compagni dalla USS Ponce, la prima delle due navi su cui Harris ha navigato, erano presenti al Miller Park, insieme con la sua fidanzata.

"E' questa gente che mi ha aiutano veramente a concentrarmi e a fare quello che devo fare", ha detto Harris, "Ci sono tanti coinvolti in questa storia. Il mio nome è davanti a tutti, ma ci sono un sacco di persone che mi hanno aiutato ad arrivare dove sono attraverso i tanti sacrifici e gli anni in cui non eravamo sicuri se sarebbe accaduto".

Entrato nella parte bassa del quinto, dopo aver messo strikeout Adam Lind, Harris ha concesso una valida e una base su ball prima di chiudere l'inning senza segnature. Nel sesto con un out e due uomini sulle basi è stato sostituito da Matt Belisle. Belisle ha messo strikeouts i due battitori che ha affrontato per preservare il vantaggio di due punti.

"Ha fatto un vero e proprio buon lavoro", ha detto il manager di Harris Mike Matheny, "E' entrato e ha fatto esattamente quello che speravamo facesse. Abbiamo appena fatto la miglior cosa in una brutta situazione".

04/05/2015

Memorial Nando Berardi

Cara Paola e caro Roberto,

sono passati alcuni giorni dal Memorial di Nando e sentivo il desiderio di ringraziarvi nuovamente, anche a nome di tutti coloro che hanno partecipato, per la bellissima festa che avete realizzato. Nonostante la pessima giornata piovosa tutti hanno cercato di onorare la memoria di Nando con il baseball che era la sua grande passione. Più che una partita di baseball sembrava una partita di pallanuoto ma ciò nonostante siamo riusciti a portarla a termine: bagnati ma felici. E' proprio vero la memoria di una persona cara non si affievolisce mai. Aver dedicato a Nando questa giornata ha reso ancora più forte la sua memoria e condividerla con tanti amici ritrovati è stato ancor più bello. Il momento delle premiazioni con il breve discorso di ringraziamento di Roberto e la donazione della bellissima maglietta in ricordo di Nando ha toccato il cuore di tutti noi. Caro Roberto mentre parlavi ho chiuso gli occhi e per un momento mi è sembrato di sentire tuo padre. Un grazie personale per la targa che avete voluto dedicarmi e per quello che avete scritto. Quando persi anch'io Nando mi ero promesso di ricordarlo come potevo perché è così che un vero amico deve fare e sono sicuro che lui avrebbe fatto altrettanto.

Un abbraccio con il mio “cuore di leone”.

Paolo Basso

28/05/2015

COSA E' SUCCESSO DI PARTICOLARE IN MLB NEL MESE DI MAGGIO?

Il mese di maggio sta per finire e vi propongo due eventi che hanno caratterizzato questo secondo mese della regular season delle Big Leagues.

2 PITCHERS ESPULSI PER AVER APPLICATO SOSTANZE ESTRANEE ALLA PALLA

Il 24 aprile del 2014 il pitcher degli Yankees, Michael Pineda, era stato beccato sul monte con della pece (pine tar) sul collo ed espulso dalla partita. Il punto 8.02 del Regolamento Tecnico di Gioco recita: "Il lanciatore non può applicare alla palla sostanze estranee di qualsiasi genere. Avere addosso od essere in possesso di una qualsiasi sostanza estranea". Pineda ammise di essersi messo della pece sul collo prima del secondo inning, dicendo che aveva dei problemi di presa sulla palla a causa della serata fredda e non voleva colpire i battitori. Nel 2012 Joel Peralta fu trovato con della pece nel suo guanto, venne espulso dalla partita e fu sospeso per otto partite. Non è frequente ma c'è sempre qualche lanciatore che cerca di aiutarsi con qualche artificio. Quando Peralta fu sospeso, USA Today stilò una lista degli ultimi lanciatori sorpresi con una sostanza estranea:

• 30 settembre 1980: Rick Honeycutt, Seattle: Carta vetrata;

• 23 agosto 1982: Gaylord Perry, Seattle: Palla che lanciava ritoccata;

• 3 agosto 1987: Joe Niekro, Minnesota: Limetta per unghie nella tasca posteriore;

• 10 agosto 1987: Kevin Gross, Philadelphia: Carta vetrata sul guanto;

• 8 ottobre 1988: Jay Howell LA Dodgers: Pece sul guanto (NLCS Game 3);

• 1 maggio 1999: Brian Mohler, Detroit: Carta vetrata sul pollice sinistro;

• 9 Giugno 1999: Byung-Hyun Kim, Arizona: Fasciatura sotto la manica della casacca con del balsamo riscaldante;

• 17 Maggio 2003: Zach Day, Montreal: Colla sulla mano;

• 20 Agosto 2004: Julian Tavares, St. Louis: Pece sulla cappellino;

• 14 giugno 2005: Brendan Donnelly, Anaheim: Pece sul guanto;

• 22 Ottobre 2006: Kenny Rogers, Detroit: Sostanza estranea sul polso della mano di lancio (World Series, non espulso);

A maggio del 2013 il pitcher dei Red Sox, Clay Buchholz, in una partita contro i Blue Jays fu colto dalle riprese televisive del team della trasmissione Sportsnet mentre faceva scorrere l'indice e il medio su una sostanza bianca cremosa sull'avambraccio sinistro. La squadra di Toronto disse poi che non si era accorta di nulla. Sempre dalle riprese televisive un altro pitcher dei Red Sox, Jon Lester, durante Gara 2 delle World Series contro i Cardinals, sembrava strofinasse le dita su una sostanza viscida verde (vaselina?) all'interno del guanto. Anche stavolta i Cardinals non notarono nulla e non diedero seguito alle querelle. La Major League Baseball disse in un comunicato: "Non possiamo trarre conclusioni da questo video. Non ci sono state lamentele da parte dei Cardinals, e gli arbitri non hanno rilevato nulla che indica una sostanza estranea durante la partita". Come si può vedere sono episodi sporadici e a volte i pitchers la fanno franca. Ma in questo fine mese di maggio 2015 ben due pitchers nell'arco di una settimana sono stati beccati in flagrante con le mani nel sacco. Giovedì 21 è stato espulso il rilievo dei Brewers, Will Smith, dal capo equipaggio arbitrale Jim Joyce dopo che lo skipper dei Braves, Fredi Gonzalez, aveva sollevato un'eccezione sull'esistenza di una sostanza estranea sull'avambraccio di Smith. Come si è visto la maggior parte dei lanciatori utilizza qualcosa per migliorare la presa sulla palla; Di solito, non interessa a nessuno. Gonzalez aveva visto chiaramente la possibilità di guadagnare un vantaggio con le basi caricate e un out; Smith aveva affrontato un solo battitore, e lo aveva colpito con un lancio. Smith uscendo verso il dugout proferì una serie di insulti rivolti a Gonzalez. "Ha offerto il braccio", disse poi l'umpire Joyce a un giornalista, "Ho toccato e subito capito che era una sostanza estranea. Purtroppo per lui, doveva essere espulso".

Giovedi 21 maggio 2015 - Il rilievo dei Milwaukee Brewers Will Smith (# 13) viene espulso durante il settimo inning contro gli Atlanta Braves per presunto utilizzo di pece

Il 23 è stato espulso il rilievo mancino dei Baltimore Orioles, Brian Matusz, nella partita contro Miami per l'utilizzo di una sostanza appiccicosa che aveva sul braccio destro. Matusz era entrato a lanciare nel 12° con il punteggio di 0-0 ed aveva eliminato i primi due battitori prima che il nuovo manager dei Marlins, Dan Jennings, si avvicinasse per conferire con l'umpire di casa base Jordan Baker. Baker e il capo equipaggio Paul Emmel poi andarono sul monte per vedere il braccio di Matusz.

Sabato 23 maggio 2015 - Il rilievo dei Baltimore Orioles Brian Matusz (# 17) con l'arbitro Paul Emmel, mentre ispeziona l'avambraccio destro prima dell'espulsione e la discussione con il manager Buck Showalter

"Sono andato lì e ho detto al lanciatore che stavo per toccare il suo avambraccio destro", disse poi Emmel, "Ho rilevato una sostanza estranea, e il lanciatore è stato espulso". Sia Will Smith che Brian Matusz hanno preso otto giornate di squalifica.

2 TRIPLI GIOCHI DIFENSIVI

Nel mese di maggio ci sono stati anche i primi due tripli giochi difensivi della MLB realizzati dai Baltimora Orioles e Houston Astros. Il triplo gioco è una gloriosa e rara impresa. Mentre il grand slam, la no-hit e le risse tra due formazioni possono avere più attenzione, è indiscutibile che il triple play è altrettanto spettacolare. E, nella notte di sabato 9 maggio 2015, i Pirates certamente lo hanno dimostrato. Il team ha realizzato un triple play 4-5-4 - il loro primo nella storia della MLB - conseguendo la vittoria per 7-5 sui St. Louis Cardinals. Ecco una riassunto di ciò che è accaduto, dalla Associated Press: "I St. Louis Cardinals avevano corridori in seconda e terza quando Yadier Molina ha battuto un line-out sul seconda base dei Pittsburgh, Neil Walker. Walker ha sparato alla terza base Jung Ho Kang per eliminare Jhonny Peralta per il secondo out. Kang ha tirato a Walker in piedi sulla seconda per il terzo out dopo che Jason Heyward dei St. Louis si è trovato tra la seconda e la terza".

Premi qui per vedere il triplo gioco dei Pirates del 6 maggio 2015

Il 23 maggio 2015 gli Houston Astros hanno registrato nella parte bassa del quinto inning, l'84° triple play nella storia della MLB, e il loro decimo ad un anno di distanza dal loro ultimo. Con prima e seconda occupate e zero out, il terza base degli Astros, Jonathan Villar, ha raccolto un grounder, toccato la base e tirato al seconda base Jose Altuve, che ha girato in prima base dove Chris Carter ha completato il triple play 5-4-3.

Premi qui per vedere il triplo gioco degli Astros del 23 maggio 2015

Mentre alcuni tripli giochi richiedono alla squadra di sfoggiare le loro capacità difensive, altri tripli giochi sono eventi veramente "fortuiti" che hanno luogo solo a causa di una combinazione di fattori che entrano in gioco allo stesso tempo. Di conseguenza, ci sono raramente più di una mezza dozzina di triple play in un anno nelle Leagues, e i leader di questa categoria sono in cima a questa lista per lo più grazie alla fortuna. Il triple play quasi sempre rientra in una delle due categorie:

1) Quella in cui una palla a terra è colpita sul terza base molto vicino al sacco, che realizza il primo out forzato, segue il tiro in seconda per un altro out forzato, e il tiro in prima base per il terzo eliminato.

2) Quella con corridori in prima e seconda base in movimento sul campo mentre viene colpito un line drive sulla zona centrale, direttamente sull'interbase o il seconda base, che fa la presa, e tocca entrambi i corridori prima che possano tornare indietro.

Questi i numeri dei triple play delle recenti passate stagioni: Nel 2014 sono stati realizzati sei tripli giochi; nel 2013 uno solo; nel 2012 tre; nel 2011 quattro; nel 2010 quattro; nel 2009 cinque.

20/06/2015

Addio Giulio Glorioso

Giulio Glorioso ci ha lasciati. Se ne va uno dei miei miti giovanili con cui ho convissuto a distanza cercando di emularne le gesta. Non ho mai avuto la fortuna di incontrarlo, cosa che invece mi era successa con i suoi compagni della Nazionale Italiana Gigi Cameroni e Pietro Caranzetti. Il ricco parterre dei grandi giocatori di baseball, che nella mia fantasia continuano a giocare tra le stelle, si arricchisce così di un nuovo pitcher. Play Ball, Giulio.

23/06/2015

Davide Novello all'Accademia FIBS

E' di questi giorni la comunicazione ufficiale della FIBS della partecipazione del giocatore castellano Davide Novello al dodicesimo corso dell'Accademia FIBS, che si svolgerà con l'anno scolastico 2015-2016.

Davide Novello

Il giovane Davide, classe 1999, aveva partecipato il 13 maggio 2015 presso il centro CONI di Vione Vannini a Tirrenia alla selezione dei giocatori di baseball che aspiravano ad entrare nel programma triennale dell'Accademia FIBS. Erano 65 gli atleti, dai 14 ai 17 anni di età, di interesse nazionale che si erano presentati per sottoporsi ai test atletici e alle valutazioni tecniche. I posti a disposizione sono pochissimi e riuscire ad entrare è già di per sé un grande obiettivo. Davide da settembre farà così parte del gruppo dei prospetti italiani che potranno godere dell'attenzione degli scouts della MLB da sempre alla ricerca di nuovi talenti. Davide Novello è il terzo trevigiano che è riuscito ad entrare all'Accademia FIBS dopo Andrea Lucati nel 2006/2007 e Stefano Censi 2013/2014, dalla fondazione avvenuta nel 2004. Davide di talento ne ha sempre avuto e la sua costante partecipazione ai mondiali con la Nazionale Italiana Under 12 e Under 15 ne è la dimostrazione. Versatile giocatore, può ricoprire il ruolo di lanciatore, esterno e anche prima base. Gran braccio e ottimo battitore, con l'Under 12, ha partecipato ai Mondiali in Cina Taipei nel 2011 e con l'Under 15 nel 2014 ha giocato ai Mondiali a Siloa Messico. Orgoglio del baseball castellano porterà lustro sia alla sua cittadina ma anche a tutto il movimento della provincia trevigiana.

Articolo pubblicato sulla Tribuna di Treviso del 29/06/2015

08/07/2015

COSA E' SUCCESSO DI PARTICOLARE IN MLB NEL MESE DI GIUGNO?

A giugno ci sono stati 9 momenti che ci hanno ricordano che il baseball è grande.

La stagione del baseball è quasi al suo giro di boa. Ciò significa che quasi la metà dei fuoricampo, basi rubate, lanci pazzi, ecc. si sono già verificati e già finiti, scomparsi nell'etere.

Ma non si deve essere tristi perché è finita. Bisogna essere contenti che sia successo e pensare che c'è ancora una seconda metà della stagione completa per guardare al futuro.

Prima di correre a capofitto verso il futuro, godiamoci i 9 migliori momenti del mese di giugno.

Al n° 9 - Billy Hamilton è l'uomo più veloce della Terra

Billy Hamilton

Billy Hamilton sta realizzando una delle stagioni più improbabili che si possa vedere nel baseball moderno. Nonostante una slash line (batting average, on-base percentage e slugging average) esigua di solo 0,224 / 0,271 / 0,293, Hamilton ha rubato 40 basi. E mentre è stato sempre veloce, le sue capacità di corridore non sono sempre state così raffinate. Mentre rubava 56 basi nel 2014, Hamilton fu leader della League con 23 colti rubando. Quest'anno, è molto migliorato con 40 su 46, buono per una percentuale di successo dell'87 per cento.

E' stato il più veloce nel mese di giugno. Dopo aver rubato 13 basi in aprile e otto a maggio, la creatura più veloce su due piedi ne ha rubate 19 nel mese di giugno, che comprendeva una partita con cinque basi rubate e un'altra con quattro. Ciò significa sostanzialmente che ha rubato due fuoricampo e un singolo in sole due partite.

Al n° 8 - Giancarlo Stanton è un uomo decisamente forte

Potremmo star qui seduti e piangere per il fatto che Stanton dovrà perdere le prossime quattro-sei settimane con una mano rotta, ma no - oggi dobbiamo essere forti. Come Giancarlo Stanton che ha assolutamente polverizzato la palla a giugno.

Prima di veder scendere le medie con l'infortunio, Stanton aveva colpito 0,344 / 0,404 / 0,800 con 12 fuoricampo in appena 24 partite a giugno.

Giancarlo Stanton

Ancora più sorprendente è come Stanton abbia colpito alcuni di questi homers. Secondo Statcast ™, Stanton ha realizzato cinque dei 20 più lunghi fuoricampo in questa stagione, due dei quali nel mese di giugno.

Naturalmente, questo racconta solo una piccola storia della stagione di Stanton. Ha anche 12 delle 20 più veloci velocità d'uscita, comprese tre più veloci.

Al n° 7 - Alex Rodriguez entra nel libro dei record (anche se per me tutti i suoi record dovrebbero riportare l'asterisco)

Dopo aver superato Willie Mays con il suo home run 661 a maggio, A-Rod si è portato al quarto posto nella lista RBI di tutti i tempi prima di decidere di copiare la pagina del libro di Jeter quando è stato il momento di colpire la valida n° 3000.

Alex Rodriguez mentre colpisce la 3000a valida

Il primo lancio che ha visto partire da Justin Verlander nella parte bassa del primo inning del 19 giugno, A-Rod l'ha spedita oltre la recinzione.

Rodriguez è il terzo giocatore a raggiungere l'altopiano delle 3000 hit su un home run dopo Jeter e Wade Boggs. Forse sorprendentemente, è anche il primo in assoluto n° 1 nella scelta del draft a raggiungere questo record.

Al n° 6 - La NL Central è divertente

Entrando nel mese di giugno i Pirates inseguivano i Cardinals nella NL Central, dietro di sette partite. Guidati dalle performance, del grande essere vivente Andrew McCutchen - la squadra è andata 17-9 nel corso del mese, tra cui una striscia di otto vittorie consecutive dal 10 al 18 giugno.

L'unico problema per i Bucs: Alla fine del mese, erano dietro i Cardinals di otto partite, grazie alla squadra di St. Louis che è andata 18-8. E' passato molto tempo da quando i Pirates hanno cercato di recuperare terreno sui Cardinals: nelle ultime 30 partite giocate, i Pirates hanno eguagliato i Blue Jays per il secondo miglior record con 19-11. Ma ancora una volta, i Cardinals li hanno superati con un record di 21-9.

E come hanno fatto i Cardinals? Avendo un pitching staff pieno di ipnotizzatori che hanno convinto gli avversari a non attraversare il piatto. St. Louis ha concesso incredibilmente 2,8 punti al partita - .57 a partita meno dei Pirates al secondo posto. Dei cinque partenti della squadra, John Lackey ha la ERA più alta di 3.35 (anche l'unico con ERA sopra 3.00 e ancora buono per un 114 ERA +), mentre Trevor Rosenthal ha concesso due punti quest'anno. Due! In 35 inning e 1/3!

Mettete tutto insieme e dovremmo essere pronti per un'emozionante estate nella NL Central. E non solo a causa dei Cardinals (miglior record nelle Majors) e Pirates (4° migliore), ma di quei giovani, fastidiosi, irascibili Cubs sempre attaccati con l'ottavo miglior record.

Al n° 5 - Chris Heston lancia una no-hit

Per gli appassionati della pizza, il 9 giugno è stato un grande giorno. Naturalmente, è stato anche un grande giorno per i fans dei Giants, fans dei lanciatori, e le persone che generalmente amano vedere un buon baseball.

Chris Heston, al centro, festeggia con i compagni di squadra dopo aver lanciato un no-hitter contro i New York Mets a New York. I Giants hanno vinto 5-0

Basandosi quasi interamente solo sulla sua sinker e curveball, Heston ha dominato i Mets. Il rookie dei Giants, che non ha mai fatto parte della lista dei 100 Top prospetti, ha messo strikeouts 11 battitori, non ha concesso basi su ball ma ha colpito tre battitori. E' l'unico lanciatore a colpire tre battitori nel corso di una no-no (Stranamente, un battitore colpito sta per giocare un ruolo chiave in una no-hit).

E naturalmente, solo per la seconda squadra nella storia a realizzare una no-hit in quattro stagioni consecutive, la straordinaria performance si è conclusa con un abbraccio al catcher Buster Posey.

Al n° 4 - Nolan Arenado colpisce come un Air Tornados

Abbiamo già potuto vedere con i nostri occhi cosa può fare Arenado quando entra in campo, a causa della sua continua insistenza nel fare delle cose assolutamente irreali, in qualsiasi momento, quando una palla viene colpita vicino a lui.

Nolan Arenado in difesa

Nel mese scorso, però, Arenado ha fatto in modo che gli si prestasse la massima attenzione mentre stava facendo di tutto - se difendeva, mangiava, batteva, andava a fare la spesa, si legava le scarpe, ecc. (anche se è per lo più la battuta che ci sta a cuore).

Nel mese di giugno, Arenado ha colpito 0,304 / 0,319 / 0,714 con 12 home run. Che include tre multi fuoricampo a partita.

Nolan Arenado

Naturalmente, non è che Arenado abbia smesso di attirare l'attenzione in difesa. Ha ancora trovato il tempo di effettuare una presa in foul e tirare la palla attraverso la linea foul per eliminare il corridore.

Al n° 3 - A Chris Sale non piace lasciare che i battitori colpiscano la palla

Chris Sale

Dopo aver realizzato la sua migliore stagione l'anno scorso, andando 12-4 con una ERA di 2.17 e 208 strikeouts, Sale è stato in qualche modo ancora meglio in questa stagione. Mentre la ERA di Sale è leggermente superiore, a 2,87, conduce la league in FIP (Fielding Independent Pitching) con 2.07 - indicativo che lui è sempre così un po' sfortunato. La qual cosa non è difficile da dire quando ci si rende conto di quanto lui sia stato inarrestabile.

Dopo aver messo strikeout 12 battitori dei Cardinals per porre fine al suo mese di giugno, Sale ha eguagliato il record di Pedro Martinez con otto partenze consecutive in cui ha messo strikeout 10 o più battitori.

Mentre Martinez lo ha fatto in un'epoca in cui la media K/9 in tutte le leagues è stata di 6,41 rispetto a questa stagione di 7,58, il predominio assoluto di Sale non è minato.

Al n° 2 - L'anno del rookie*

* Ogni anno probabilmente a un certo momento diciamo che è l'anno del rookie. Quindi ribadiamo, i rookies sono grandi.

Già viziati con artisti del calibro di Joc Pederson, Kris Bryant e Chris Heston (vedi sopra), giugno ha visto il debutto di molti stupefacenti rookies.

Come quando Joey Gallo andò a battere e fracassò un lancio sul ponte superiore al suo debutto in major league per riempire di gioia i volti dei suoi genitori;

Il fuoricampo da due punti di Joey Gallo al suo debutto in MLB il 2 giugno 2015

I genitori del terza base dei Texas Rangers Joey Gallo, Tony e Laura Gallo (con la casacca dei Texas, al centro) esultano felici per il fuoricampo da due punti del figlio, durante il suo secondo at-bat nella Major League, nel terzo inning contro i Chicago White Sox al Globe Life Park a Arlington, martedì 2 giugno 2015

Oppure Byron Buxton, che ha mostrato la sua strepitosa velocità con la sua prima valida, un triplo, nella MLB;

Byron Buxton mentre corre verso la terza base dopoaver colpito la sua prima valida in MLB

O, Carlos Correa, che addirittura ha dovuto aspettare l'esame dell'instant replay per sapere se aveva ottenuto la sua prima valida e RBI in MLB;

Il fortissimo prospetto Carlos Correa ottiene la sua prima valida in carriera (ma solo dopo il video replay)

Oppure Francisco Lindor, che non ha perso tempo prima di migliorare la difesa di Cleveland;

L'interbase Francisco Lindor con un grande salto prende la palla al volo battuta nella zona tra l'esterno sinistro e gli interni detta "Texas Leaguer" e ruba a Chris Denorfia la valida il 18/06/2015

E chi può dimenticare il debutto di Steven Matz in cui è andato 3 su 3 ... mentre lanciava anche 7 inning e 2/3;

Anche Kyle Schwarber ha avuto la sua chance, anche se brevemente, quando è arrivato per una settimana, andando 4 su 5 nel suo primo avvio.

Kyle Schwarber

Al n°1 - Max Scherzer è grandioso!

Quando i Nationals hanno firmato Scherzer per sette anni con un contratto di 210 milioni di dollari, avevano chiaramente grandi aspettative. Penso che sia giusto dire che finora le ha superate. Un grande motivo per cui i Nationals hanno un vantaggio di due partite nella NL East è dovuto al pitcher destro, che ha un record di 9-5 e 1,79 di ERA nella stagione. E ha chiuso giugno nel miglior modo.

Contro Milwaukee il 14 giugno, Scherzer ha lanciato un complete game one-hitter, mentre ha messo strikeouts 16 battitori. Lo sforzo lo colloca nel più raro dei rari game score 100.

Max Scherzer (#31) mentre lancia contro i Milwaukee Brewers il 14 giugno del 2015 e realizza un complete gane one hit

Nella sua partenza successiva, è andata ancora meglio, raccogliendo una no-hit contro i Pirates mentre metteva strikeouts 11 battitori. Naturalmente, è mancato uno strike per il perfect game se non ci fosse stato il gomito di Jose Tabata.

Max Scherzer (#31) viene abbracciato dai compagni dopo l'impresa della No-Hit realizzata il 20 giugno 2015 contro i Pirates

Nella sua terza partenza successiva, si è pensato che la comunità di Johnny Vander Meer (l'unico pitcher a lanciare due no hit consecutive) potesse finalmente essere in grado di insediare un nuovo membro. Purtroppo, non è successo. Dopo essere andato 5 innings e 1/3 no-hit contro i Phillies, Freddy Galvis ha strappato un doppio nell'angolo destro del campo - probabilmente a causa del grande incantesimo lanciato dai cronisti dei Phillies Tom McCarthy e Matt Stairs.

Eppure, questi sono i numeri di Scherzer dopo le sue ultime tre partenze nel mese di giugno:

3-0, 26 IP, 2 R, 33 SO, 1 BB, 0.69 ERA. Sì, è decisamente buona.

23/09/2015

IL GRANDE YOGI BERRA CI HA LASCIATI

Berra è morto il 22 settembre, lo stesso giorno del suo debutto in Major League. La sua scomparsa ha creato un vuoto che non può essere colmato, anche dalla miriade di aneddoti - alcuni precisi, altri esagerati - su di lui e le decine di records che ha stabilito. Nessuna figura dello sport americano, tolti Babe Ruth, Joe Louis, Muhammad Ali e forse Arnold Palmer e Joe DiMaggio, era più conosciuto dal grande pubblico nel 20° secolo. E anche se la sua visibilità era diventata significativamente più evanescente negli ultimi dieci anni, Berra aveva conservato un punto ben visibile nella coscienza americana. Era straordinariamente popolare. E' ancora abitualmente citato e apprezzato da una schiera di personaggi che va dai Presidenti degli Stati Uniti al più umile dei cittadini americani. Tutti sentivano una parentela con il catcher dalle gambe storte originario di The Hill a St. Louis, che fu di ispirazione a un cartone animato conosciuto in tutto il mondo con il suo straordinario soprannome. "Mentre noi piangiamo la perdita di nostro padre, nonno e bisnonno, sappiamo che è in pace con la mamma", ha detto la sua famiglia in una dichiarazione rilasciata poco dopo la sua scomparsa, "Noi celebriamo la sua vita straordinaria, e siamo grati che abbia significato così tanto per così tante persone. Non potrà mai essere dimenticato". Restano per sempre nella memoria le sue gesta e le sue colorate, parole sconnesse - note come Yogisms - che sono state citate da innumerevoli politici e che sono entrate nel lessico americano. Era un grande uomo di spirito e nel suo frasario aveva coniato anche questa straordinara perla: "Dovresti andare sempre ai funerali degli altri, altrimenti loro non verranno al tuo". Buon Riposo Yogi!

25/09/2015

Ho avuto la fortuna di ascoltare Mauro Berruto nella sua relazione sul "concetto di squadra e del ruolo del tecnico" alla Convention Coach di Treviso del 2014. Il suo intervento mi aveva letteralmente colpito e la mia opinione su di lui come uomo, prima che allenatore, è stata rafforzata dalle sue dimissioni da CT della nazionale italiana di pallavolo. Ecco il motivo per cui riporto con gioia questa intervista.

Dal blog di Riparte il futuro

Nello sport e nella vita il rispetto delle regole non è negoziabile: l'esempio di Mauro Berruto

Intervista all'ex CT della nazionale italiana di pallavolo, che a luglio ha deciso di dimettersi creando un precedente inedito nel nostro Paese

Laura Ghisellini

A fine luglio Mauro Berruto ha preso una delle decisioni più difficili della sua vita: dimettersi dal ruolo di CT della nazionale italiana di pallavolo, dopo circa 4 anni di successi tra cui il bronzo alle Olimpiadi di Londra 2012 e gli argenti agli Europei 2011 e 2013, nonché a un passo da Rio 2016. L’antefatto, di cui hanno parlato tutti i giornali sportivi e non, riguarda la decisione di rimpatriare 4 giocatori per ragioni disciplinari alla vigilia della Final Six della World League in Brasile. Sembravano tutti d’accordo, dirigenza e federazione, nel mantenere un atteggiamento intransigente in virtù del rispetto delle regole ma con il passare delle ore è esploso il caso. Coerente con la sua visione di sport, l’ex CT ha deciso di lasciare. “Non sento più quella fiducia completa nel mio operato che sempre ho sentito e che è condizione necessaria per poter svolgere questo straordinario compito - ha scritto in una lettera aperta pubblicata sul suo blog - Il dolore di rinunciare al mio ruolo di CT [...] non è negoziabile rispetto alla difesa di valori che ritengo fondamentali”.
Leggendo le parole di Berruto risulta chiaro che il suo gesto va oltre i confini - seppur enormi - del mondo sportivo e deve essere preso ad esempio in un’accezione più ampia. 
“Grazie di cuore per il contatto - ci ha risposto via email quando gli abbiamo chiesto un’intervista per Riparte il futuro - Sono fiero di fare qualunque cosa possa essere utile”.

Mauro, quali sono i valori che ti hanno spinto a fare questa scelta difficilissima?

I valori a cui mi riferisco sono il rispetto delle regole e delle persone. Regole tra l’altro molto semplici che sono fondamentali nei gruppi sociali e ancor più nei gruppi sportivi. Non voglio entrare nel merito dell’episodio ma mi ha molto deluso vedere che il comportamento incriminato sia partito dal capitano della squadra e da altri 3 titolari. Ho deciso di allontanarli, pur essendo in un momento cruciale in termini agonistici, perché ritengo che in questi casi non esista negoziabilità, neanche in funzione del risultato. Ero cosciente che mandare a casa quasi metà della squadra avrebbe potuto condizionare anche la prestazione sportiva, ma non mi sono tirato indietro. Inoltre mi sembrava ci fosse un allineamento totale con la federazione e i dirigenti, che avevano supportato il provvedimento, e per di più la squadra - quel che ne rimaneva - ha poi battuto la Serbia 3 a 2 in una partita commovente. Sono dunque ripartito da Rio de Janeiro con la consapevolezza di aver preso una decisione importante, che non rappresentava una condanna definitiva per i giocatori anche se alcuni di loro erano recidivi, da cui poter  partire per riscrivere delle regole nuove. Purtroppo però quando sono tornato in Italia il clima era cambiato.

Dopo la tua decisione di dimetterti che tipo di reazione hai avuto?

Di due tipi opposti. Da un lato sono stato travolto da un fiume di solidarietà da parte di tantissimi allenatori soprattutto di settori giovanili di qualunque sport. Il tema comune dei messaggi che ho ricevuto è il seguente: ora esiste un precedente così importante sotto la luce dei riflettori che dà autorevolezza a noi allenatori a dire ai nostri ragazzi 12-15enni “vedete cosa succede se non rispettate le regole? Anche se siete in nazionale, anche se siete il capitano di una squadra o il giocatore di rieferimento ne pagate le conseguenze”.
Completamente diversa - e questo mi rammarica molto - la reazione avuta dall’ambiente della Lega Pallavolo che gestisce le squadre di serie A. È proprio da qui che è partita la polemica che ha cercato di trasformare la mia decisione in una specie di incapacità gestionale. Mi sono trovato a riflettere molto sulla mia carriera.

Che riflessioni hai fatto?

l mio modo di muovermi dal primo giorno come CT della nazionale, fino a questo mio ultimo gesto, è stato coerente con l’idea che questa squadra rappresenta la punta di un iceberg di qualcosa di grossissimo ovvero tutto il movimento pallavolistico maschile e femminile italiano. Noi - uso ancora il “noi” perché così mi sento - Federazione Italiana Pallavolo abbiamo il dovere di ricordarci che rappresentiamo un modello di riferimento anche per dei ragazzini che in nazionale non ci arriveranno mai ma che magari diventeranno allenatori, dirigenti sportivi, o semplicemente buoni tifosi.
Esiste uno sport fatto bene e uno fatto male, un’economia fatta bene e una fatta male, una politica fatta bene e una fatta male. Se lo sport permette a se stesso di scendere a compromessi in virtù di una posizione in classifica diventa un modello non più dissonante da tanti altri modelli che noi ferocemente critichiamo come cittadini.
Inoltre rivendico allo sport l’importanza di essere un linguaggio universale, un motivo di inclusione potentissimo. Pensa a tutte le immagini che stiamo vedendo in questi giorni di posti disperati del mondo dove spesso c’è qualcuno che indossa una maglia di calcio con un cognome stampato sulla schiena. Pensa a che potenziale comunicativo ha quel calciatore nei confronti della persona che la indossa. Neanche i fondamentalismi religiosi arrivano a tanto. Chi si occupa di sport e in particolare di sport professionistico, che fa sognare e crea degli idoli, dovrebbe tenere sempre ben presente questa immagine.

Il tuo gesto ha rappresentato un caso emblematico perché in Italia non siamo abituati ad assistere a comportamenti del genere. Da cosa dipende secondo te questa tendenza? Come mai avere la schiena dritta ci sembra un’eccezione?

È come quando ci arrabbiamo perché qualcuno non paga le tasse però poi troviamo un piccolo escamotage e ci caschiamo anche noi. Siamo sempre pronti a chiedere modelli perfetti in economia, politica, eccetera, poi magari da tifosi accettiamo l’idea che la nostra squadra scenda a compromessi pur di vincere una partita. Io rivendico con forza il ruolo formativo dello sport, anche nei confronti della fascia dirigente di questo paese. Chi ha fatto sport a qualunque livello ha ben chiaro il valore e la bellezza della parola fatica, un termine che sta smarrendo parte del suo significato. Oggi “fare fatica” è qualcosa di fastidioso, che ti rallenta, che non ti permette di avere subito quello che vorresti, mentre ciò che viene inventato e proposto si pregia di essere facile all’uso, rapido da imparare. Per fare un esempio, quando ho fatto la tesi mi chiudevo in biblioteca e dopo 24 ore uscivo trionfante con appena un paio di libri da aggiungere alla mia bibliografia. Oggi questo lavoro si fa in un secondo con Google. Non voglio dire che si stava meglio quando si stava peggio o fare un discorso da vecchio: è evidente che il mondo attuale ha un’enorme possibilità di accesso all’informazione e quindi alla cultura e anche alla cultura della legalità come diretta conseguenza. Però sono altrettanto convinto che dovremmo riscoprire la bellezza della fatica e rivalutare in questo senso l’importanza dello sport.

Come sarebbe secondo te l’Italia se provassimo tutti a rispettare le regole, a cominciare da chi ha un ruolo pubblico di rappresentanza e responsabilità fino ad arrivare ai privati cittadini?

Ti rispondo con un aneddoto. Quando ero in Finlandia ad allenare la nazionale (ci sono stato per 6 anni), ricordo distintamente di aver trascorso una serata a cercare di spiegare a dei ragazzi finlandesi della mia età che cosa fosse la corruzione. Era inutile, non lo capivano, non riuscivano a comprenderne l’idea platonica. Lungi da me fare paragoni improbabili, la Finlandia è un Paese di soli 6 milioni di abitanti tutt’altro che perfetto - basti pensare all’alto tasso di suicidi e al consumo smodato di alcol - ma è un luogo del mondo dove il rispetto delle regole è un valore che non viene messo in discussione mai. L’esempio lampante riguarda proprio uno degli aspetti peggiori di questo Paese: quando il venerdì o il sabato sera i giovani finlandesi fanno vedere un’immagine tremenda di se stessi a causa dell’alcol, non si presenta mai il problema dell'affidabilità quello che guida la macchina. Chi è destinato a svolgere tale compito quella sera, infatti, non tocca una goccia cascasse il mondo. E c'è di più: il prescelto guidatore non viene considerato lo sfigato di turno ma al contrario è il membro del gruppo più rispettato perché ricopre un ruolo così importante. 
Nessun luogo al mondo è per natura condannato a mantenere uno stile corrotto, neanche l'Italia, ma rispettare le regole è lo strumento imprescindibile per cambiare in meglio, a cominciare da un piccolo gesto che ognuno può fare nella propria quotidianità. Un compito che dovremo ahimè affidare ai nostri figli e nipoti visto che noi, dopo decine d’anni di malaffare, non ne siamo stati capaci. 

Dunque, anche se si è trattato di un sacrificio, non hai pentimenti rispetto a quello che hai fatto? Cosa farai adesso? 

Pentimenti no, dolore sì: dal punto di vista professionale dopo la medaglia di Londra avevo tracciato un progetto serrato con obiettivo i Giochi Olimpici di Rio. Il torneo di qualificazione inizia proprio in questi giorni e dei 14 atleti che scenderanno in campo, 12 hanno esordito con me in nazionale. È chiaro che lasciare tutto è stato davvero difficile ma sono altrettanto certo che avrei rifatto la stessa scelta. Credo che adesso non sia tempo per me di tornare su una panchina ma di provare a raccontare il mio modo di intendere lo sport.

-------

Un appello ai lettori del blog di Riparte il futuro: facciamo girare questa intervista più possibile perché la storia di Mauro Berruto rimanga di attualità, perché il suo esempio continui a far discutere e contribuisca a diffondere l'importanza del rispetto delle regole nel nostro Paese, in tutti i settori. Grazie!

30/09/2015

Fieldofdreams.it ha compiuto 6 anni il 29 settembre 2015. Con grande gioia, giorno dopo giorno, ho arricchito questo “almanacco del baseball e del softball” di tantissime storie che spero vi siano piaciute. Da parte mia continuerò ad alimentare questo sito per tutti coloro che amano questi sport e colgo l'occasione per ringraziare i 13400 vecchi e nuovi visitatori.

Paolo Basso

19/10/2015

Clinic di baseball sul lancio e sulla tattica di gioco offensiva e difensiva con Reynaldo Franger Balbuena

Il grande Tecnico e Professore, nato a Cuba, sarà per un giorno a disposizione di tutti i tecnici e i giocatori che vorranno partecipare al clinic organizzato a Varago di Maserada sul Piave.

La società RiverStones BreMas Baseball Team, sotto l'egida del Comitato Regionale Veneto FIBS, organizza un clinic sul baseball relativo al LANCIO (meccanica e strategia) e alla TATTICA DI GIOCO OFFENSIVA E DIFENSIVA per domenica 1 novembre 2015. Il clinic, che si svolgerà presso la sala della Casa Sociale Via del Borgo 1, Varago di Maserada sul Piave, sarà tenuto dal relatore di valore mondiale Reynaldo Franger Balbuena.

Reynaldo Franger Balbuena: Professore di baseball, Laureato in Psicologia-Pedagogia, Master in Metodologia dell'Allenamento Sportivo. Lavora come capo della Commissione Provinciale di baseball a Santiago de Cuba; Professore della Facoltà di Master Universitario delle Scienze della Cultura Fisica e dello Sport Manuel Fajardo (UCCFD); Membro del consiglio scientifico e del gruppo di ricerca della impedenza bioelettrica della Universidad de Oriente. Ha lavorato come direttore delle accademie sportive e di squadre di baseball, con una ricca partecipazione internazionale. Ha pubblicato cinque libri e uno è in uscita quest'anno. Ha fornito cooperazione tecnica in altri paesi: vincendo quattro titoli come manager di Chiriqui, Panama, negli anni 1996, 1998, 1999 e 2000. Ha vinto un titolo Cubano come manager di Serrano nel 1986 e uno con Orientale nel 1993.

Per tutti gli appassionati di baseball del Veneto, ma anche per quelli delle regioni limitrofe, un’occasione unica di poter incontrare un vero maestro del gioco. Sono aperte le iscrizioni al clinic attraverso l’indirizzo mail bassop1951@teletu.it (Paolo Basso) o chiamando il numero 3397357618 (Gianni Donà) entro il 28 ottobre 2015. Il costo del clinic è di 20 € a persona e di 40 (corso + pasto) per l’intera giornata di domenica 1 novembre 2015 con inizio delle attività dalle ore 9,00-12,00 e 14,00-17,00.

Nota: La partecipazione consentirà di accumulare crediti formativi.

Articolo pubblicato sul sito della FIBS - Oggi Treviso - Treviso Today - Tribuna di TV

04/11/2015

Concluso il clinic con Franger Reynaldo Balbuena

Una giornata di baseball full immersion da ricordare.

Domenica 1 novembre presso il Centro Sociale di Varago di Maserada sul Piave ha avuto luogo il clinic di baseball condotto dal Prof. Franger Reynaldo Balbuena e organizzato dalla Società RiverStones BreMas Baseball Team di Maserada. Prima dell'inizio dei lavori sono intervenuti il Responsabile Regionale del CNT, Gianni Boldrin, e il Presidente del Comitato Regionale Roberto Culicchi che ha omaggiato il relatore di un cappellino della Regione Veneto e del gioco da tavolo del baseball, ideato e realizzato da Marco Pieri. Presente in sala tra i tecnici c'era anche il grande lanciatore Roberto Cabalisti che non ha voluto mancare a questa ghiotta opportunità di sentire Balbuena. L'esperto professore cubano partendo dal principio che il baseball è uno sport soprattutto mentale ha utilizzato la prima parte della giornata esplorando l'allenamento suddiviso nella preparazione fisica, tecnico tattica, psicologica e teorica. Ha posto l'accento sull'allenamento che deve essere sempre programmato e pianificato con registrazioni specifiche. Nel contesto della parte centrale dell'allenamento si sono toccati gli aspetti tecnico tattici difensivi e offensivi. Nel pomeriggio è stata la volta della battuta e del lancio e Balbuena, coadiuvato da un esperto del calibro di “Caba”, ha passato in rassegna le varie tipologie dei lanci. Alla fine applausi a Balbuena e un arrivederci ad un futuro clinic. Una giornata da ricordare anche se per gli organizzatori c'è un po' di rammarico per la scarsa adesione da parte dei tanti tecnici del Veneto che hanno perso un'ottima occasione per confrontarsi con un grande maestro del baseball: “Ci aspettavamo un'adesione più consistente anche se i tempi della promozione dell'evento non sono stati così larghi. Per contro ci ha colpito vedere un tecnico come Cabalisti che con grande umiltà si è messo nei panni dello studente e ha partecipato a questo clinic”, hanno commentato due degli organizzatori, Donà e Basso, “Dopo aver sentito Cabalisti duettare con Balbuena ci viene spontanea una domanda: come mai un lanciatore con il background di Roberto Cabalisti da anni non trova una squadra di IBL che lo ingaggi come pitching coach?”.

Articolo pubblicato su Treviso Today

08/12/2015

NOI ABBIAMO UN SOGNO

Un discorso da leggere con attenzione, parola per parola, frase per frase e anche da ascoltare nell’interpretazione del grande Chaplin

«Mi dispiace, ma io non voglio fare l’imperatore. Non è il mio mestiere. Non voglio governare né comandare nessuno. Vorrei aiutare tutti se possibile: ebrei, ariani, uomini neri e bianchi. Tutti noi esseri umani dovremmo aiutarci sempre, dovremmo godere della felicità del prossimo. Non odiarci e disprezzarci l’un l’altro. In questo mondo c’è posto per tutti. La natura è ricca e sufficiente per tutti noi. La vita può essere felice e magnifica, ma noi l’abbiamo dimenticato.

L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, ha precipitato il mondo nell’odio, condotti a passo d’oca verso le cose più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchinari ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è violenta e tutto è perduto.

L’aviazione e la radio hanno avvicinato la gente, la natura stessa di queste invenzioni reclama la bontà dell’uomo, reclama la fratellanza universale. L’unione dell’umanità. Persino ora la mia voce raggiunge milioni di persone nel mondo. Milioni di uomini, donne, bambini disperati, vittime di un sistema che impone agli uomini di segregare, umiliare e torturare gente innocente. A coloro che ci odiano io dico: non disperate! L’avidità che ci comanda è soltanto un male passeggero, come la pochezza di uomini che temono le meraviglie del progresso umano. L’odio degli uomini scompare insieme ai dittatori. Il potere che hanno tolto al popolo, al popolo tornerà. E qualsiasi mezzo usino, la libertà non può essere soppressa.

Soldati! Non cedete a dei bruti, uomini che vi disprezzano e vi sfruttano, che vi limitano, uomini che vi dicono cosa dire, cosa fare, cosa pensare e come vivere! Che vi irregimentano, vi condizionano, vi trattano come bestie! Voi vi consegnate a questa gente senza un’anima! Uomini macchina con macchine al posto del cervello e del cuore. Ma voi non siete macchine! Voi non siete bestie! Siete uomini! Voi portate l’amore dell’umanità nel cuore. Voi non odiate coloro che odiano sono solo quelli che non hanno l’amore altrui. Soldati, non difendete la schiavitù, ma la libertà! Ricordate che nel Vangelo di Luca è scritto: «Il Regno di Dio è nel cuore dell’Uomo».

Non di un solo uomo, ma nel cuore di tutti gli uomini. Voi, il popolo, avete la forza di creare le macchine, il progresso e la felicità. Voi, il popolo, avete la forza di fare si che la vita sia bella e libera, di fare questa vita una splendida avventura. Soldati, in nome della democrazia, uniamo queste forze.

Uniamoci tutti! Combattiamo tutti per un mondo nuovo, che dia a tutti un lavoro, ai giovani la speranza, ai vecchi la serenità ed alle donne la sicurezza. Promettendovi queste cose degli uomini sono andati al potere. Mentivano! Non hanno mantenuto quelle promesse e mai lo faranno. E non ne daranno conto a nessuno. Forse i dittatori sono liberi perché rendono schiavo il popolo. Combattiamo per mantenere quelle promesse. Per abbattere i confini e le barriere. Combattiamo per eliminare l’avidità e l’odio. Un mondo ragionevole in cui la scienza ed il progresso diano a tutti gli uomini il benessere. Soldati! Nel nome della democrazia siate tutti uniti!»

DISCORSO ALL'UMANITA' dal film "Il grande dittatore" (1940) Charlie Chaplin (clicca per ascoltare)

 

ARTICOLI DEL 2024

 

ARTICOLI DEL 2023

 

ARTICOLI DEL 2022

 

ARTICOLI DEL 2021

 

ARTICOLI DEL 2020

 

ARTICOLI DEL 2019

 

ARTICOLI DEL 2018

 

ARTICOLI DEL 2017

 

ARTICOLI DEL 2016

 

ARTICOLI DEL 2014

 

ARTICOLI DEL 2013

 

ARTICOLI DEL 2012

 

ARTICOLI DEL 2011

 

ARTICOLI DEL 2010

 

ARTICOLI DEL 2009