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Compagni di squadra 1°, 2° e 3° Solo due volte nella storia del baseball ci sono stati dei membri della stessa squadra che finirono 1°, 2° e 3° nella media battuta nella loro League. • Nel 1893, gli esterni dei Philadelphia Phillies, Billy Hamilton (.380), Sam Thompson (.370) ed Ed Delahanty (.368) furono i leader della NL. Per mostrare anche l'importanza dei lanciatori in quel periodo, i Phillies finirono al quarto posto. Tutti e tre furono eletti nella Hall of Fame.
• Esattamente cento anni dopo, tre giocatori dei Toronto Blue Jays diventarono i leaders nella media battuta dell'AL: John Olerud (.363), Paul Molitor (.332), Roberto Alomar (.326). In quella stagione i Blue Jays vinsero le World Series. Molitor diventò il primo DH eletto a Cooperstown nel 2004 e il seconda base Alomar lo seguì nel 2011.
La prima partita della MLB in Canada La prima partita di regular season della MLB in Canada fu giocata il 14 aprile del 1969. L'espansione dei Montreal Expos sconfisse i St. Louis Cardinals 8-7 davanti ai 29184 tifosi presenti al Jarry Park. Gli Expos avevano un record all'inizio stagione di 2-4 nelle sei partite giocate, tutte in trasferta. Jarry Park • I pitcher partenti furono Nelson Briles per i Cards e l'ex Cardinals Larry Jasper per la squadra di casa.
• Il lanciatore vincente per il manager Gene Mauch fu Dan McGinn mentre Gary Waslewski fu il perdente per lo skipper dei Cards, Red Schoendienst.
• Rusty Staub, nativo di New Orleans, andò 2 su 4 con un doppio, giocando all'esterno destro per il club di casa. Rusty Staub • L'esterno centro Curt Flood andò 4 su 5 per i Cards, due volte campioni della NL negli ultimi due anni. Curt Flood
Milwaukee torna nelle Majors Il 24 luglio 1967, i Minnesota Twins e i Chicago White Sox giocarono davanti ad una folla straripante di 51144 tifosi. Cosa c'è di strano in questo? L'evento era una partita dimostrativa giocata al County Stadium di Milwaukee. La Brew City aveva perso i Braves per Atlanta dopo la stagione 1965, e la partita era stata annunciata come una prova dell'interesse di Milwaukee a ritornare nella MLB. La partecipazione fu la più grande di sempre per una partita di baseball a Milwaukee. Bud Selig L'affluenza incoraggiò un gruppo guidato dal concessionario di automobili Bud Selig, che aveva posseduto delle azioni dei Milwaukee Braves, a negoziare un contratto con il proprietario degli White Sox, Arthur Allyn, perchè la sua squadra giocasse nove delle loro partite casalinghe al County Stadium nel 1968. Quelle partite videro l'affluenza di 264.297 spettatori con una media di 29.366. Come risultato, gli White Sox giocarono undici partite a Milwaukee nel 1969. Infine, nel 1970, la MLB tornò a Milwaukee a tempo pieno quando Selig e i suoi investitori comprarono i Seattle Pilots in bancarotta, rinominandoli Brewers. Dopo aver giocato nell'AL per 14 anni, i Brewers si trasferirono nella NL nel 1994 come parte dell'espansione e della riorganizzazione del baseball. A quel punto, Selig era Commissioner of MLB. I Brewers sono l'unica franchigia ad aver giocato in quattro diverse division.
Rimonte in doppia cifra Sono state diverse le rimonte in doppia cifra nella storia del baseball. • 18 giugno 1911 a Detroit: i Tigers inseguivano i Chicago White Sox 13-1 nella parte bassa del quarto inning. Detroit vinse 16-15. • 15 giugno 1925 a Philadelphia: i Cleveland Indians erano avanti sugli A's 14-2 nella parte bassa del sesto inning. Il club di Connie Mack segnò 13 punti nell'8° per vincere 17-15. • 15 giugno 1952 a New York: Dopo quattro inning della prima partita di un doubleheader, i Cardinals erano sotto con i Giants 11-0. St. Louis vinse 14-12. • 9 giugno 1968 a Cincinnati: Dal momento in cui il presidente Johnson aveva dichiarato per questa domenica una giornata di lutto in memoria di Robert Kennedy, che era stato assassinato il 5 giugno, i giocatori dei Reds votarono, con un sottile margine, di boicottare il doubleheader contro i Cardinals. Quando il General Manager, Bob Howsam, e il manager, Davie Bristol, chiesero se ci fossero nove volontari per giocare, risposero Pete Rose, Tommy Helms e Jim Maloney, che furono presto seguiti dal resto della squadra. Nella prima partita, i Reds segnarono 8 punti nei primi cinque inning contro il giovane lanciatore mancino Steve Carlton, che poi bloccò le mazze dei Redbirds. St. Louis segnò 10 punti nel sesto per vincere 10-8. Nella seconda partita, i Cards erano in vantaggio 6-0 nella parte alta del quarto e poi la rimonta dei Reds ribaltò il risultato con la vittoria per 7-6. Carlton, lanciò come rilievo, e perse la partita della notte. • 17 aprile 1976 a Chicago: I Philadelphia Phillies superarono un deficit di 12-1 dopo tre inning per sconfiggere i Cubs 18-16 in dieci inning. • 18 luglio 1994 a Houston: Sotto 11-0 dopo tre inning, gli Astros sconfissero i Cardinals 15-12. • 5 agosto 2001 a Cleveland: I Seattle Mariners conducevano 14-2 nel settimo inning per perdere con gli Indians 15-14 in 11 inning. Cleveland segnò 3 punti nel 7°, 4 nell'8°, e 5 nel 9° inning.
Billy Herman, Joe Tepsic e i Dodgers del '46 La corsa al pennant della NL nel 1946 tra i St. Louis Cardinals e i Brooklyn Dodgers fu la più stretta nella storia della Major League fino a quel momento, perché terminò con il primo pareggio di sempre. I Cardinals vinsero i playoff al meglio delle tre in due partite. In ogni stagione con un deludente simile finale, abbondano i commenti con il senno di poi. Molte dita avevano indicato il GM dei Dodgers Branch Rickey per le due transition fatte in quella stagione. Branch Rickey 15 giugno • Rickey scambiò il 3B Billy Herman (futuro Hall of Famer) con i Boston Braves per 33enne catcher Stew Hofferth che non avrebbe mai giocare in un'altra partita nelle majors.
• La trade apparentemente si adattava alla filosofia di Rickey di negoziare un giocatore "un anno troppo presto piuttosto che un anno troppo tardi". Herman avrebbe celebrato il suo 37° compleanno il 10 luglio. • Ma le statistiche di Billy non mostravano un giocatore troppo vecchio. Stava colpendo .288 con Brooklyn e poi aumentò a .306 in 75 partite con Boston. • Il 33enne Cookie Lavagetto prese il posto di Herman all'angolo caldo per i Dodgers, ma concluse la stagione con una media di .236. Cookie Lavagetto • Che cosa era stato il vero motivo per cui Rickey scambiò Herman? Una storia sostiene che il GM si sbarazzò di Billy, dopo che questi si era rifiutato di pagare i danni alla sua camera d'albergo, dopo un party selvaggio durante una trasferta. Herman poi spiegò il motivo per cui si rifiutò di rimborsare i Dodgers. "Mi sono preso la colpa per questo, ma non l'ho fatto. Non ero nemmeno nella mia stanza quella notte. Sì, era la mia stanza, ma avevo scambiato camera con un altro giocatore. Io non vi dirò il suo nome. Ma ho cambiato camera con lui, perché lui e il suo amico, il mio compagno di stanza, potessero festeggiare. Mi sono ritirato nella nuova stanza e ho dormito, e non sapevo nulla fino a quando ho controllato la mattina successiva. ... Potrebbe anche essere stata la ragione per cui Rickey mi scambiò, perché Rickey, comunque, era un idiota su questo tipo di cose. Era vero che stavo prendendo troppi soldi (20,000 $) per Rickey che pagava. Era un tirchio, avaro, vecchio bastardo. Era tutto ok che mi scambiasse. Non mi importava. Ho preso più soldi a Boston. Solo che non avevo intenzione di lamentarmi e mettere qualcun altro in difficoltà". Joe Tepsic • Rickey firmò Joe Tepsic, "stella sportiva a tutto tondo alla Penn State". Joe giocava a football e a baseball per i Nittany Lions dopo aver recuperato dalle ferite subite a Guadalcanal. Il 12 ottobre del 1945 il racconto del Washington Post sulla partita di football Penn State-Navy che si sarebbe giocata prossimamente diceva: "Una baionetta giapponese squarciò il braccio e la spalla di Tepsic due anni fa, ma un anno di ricovero in ospedale, seguito da un anno di riposo e svago, ha consentito all'ex Marine di mettere in scena un brillante rientro sportivo. La scorsa primavera, a meno di un mese dopo la sua ammissione al college con la G.I. Bill of Rights, Tepsic fu segnalato per il baseball. Ha mostrato una buona forma e la sua media battuta di .500 ha attirato l'attenzione di una dozzina di scouts delle major leagues". • Tepsic giocò così bene a football nel 1945 che i Pittsburgh Steelers lo presero al quarto draft. Giocò a baseball di nuovo nella primavera del '46 prima di firmare con i Dodgers. • L'outfielder ricevette 17 mila dollari di bonus, una somma enorme per l'epoca. Branch aveva spiegato, "Tepsic ha tutte le capacità fisiche di cui un ragazzo ha bisogno per fare bene nelle majors. A meno che non dimostri di aver bisogno di un periodo in minor league, rimarrà con i Dodgers per tutta la stagione". • Rickey era in malafede con questo annuncio in quanto Tepsic aveva insistito per una clausola nel suo contratto che vietava ai Dodgers di mandarlo nelle minor senza il suo consenso. • Il manager Leo Durocher non sembrava troppo contento di avere Tepsic sul suo roster. Joe apparve in soli 15 partite per il resto della stagione, per lo più come pinch runner. Tepsic andò a battere solo cinque volte senza valide. Leo Durocher • Avendo bisogno di ogni uomo del 25-man roster nella loro battaglia con i Cards, i compagni di squadra di Tepsic, con Dixie Walker come loro portavoce, cercarono di convincere il rookie ad accettare una retrocessione nelle minor. Ma Joe fu irremovibile, dicendo che "avrebbe giocato a baseball nelle majors o niente". Dixie Walker • I Dodgers si riunirono il 17 settembre per decidere chi avrebbe avuto parte del loro bottino delle World Series (Oltre al vincitore della League, le tre squadre classificatesi meglio alla fine della regular season avrebbero ricevuto del denaro in base al loro piazzamento. Ed era chiaro che Brooklyn poteva facilmente finire "prima della division"). Poichè Tepsic aveva ottenuto il suo bonus quando aveva firmato, i giocatori prima votarono per non dargli nulla, ma Durocher, sapendo che Joe si sarebbe appellato al Commissioner Happy Chandler se fosse stato lasciato fuori del tutto, gli promise una quota di 1/8. • La situazione di Tepsic fu uno dei fattori che convinsero i proprietari a far passare una norma per la stagione '47 che prevedeva che qualsiasi giocatore a cui fosse dato un bonus di firma di 6.000 dollari o più non lo si poteva mandare nelle minor senza passare prima attraverso i waiwers. L'intento della norma era stato quello di scoraggiare le squadre a pagare grandi bonus per i prospetti non sperimentati. • Tepsic andò nelle minor nel '47 e giocò con vari club fino al 1951 senza mai prender parte ad un'altra partita di major league. Riferimento da Big Book of Legends Baseball, di Rob Neyer (2008)
La morte della dynasty La magia dei vecchi Yankees non funzionava più. Le altre squadre dell'American League non si arrendevano più senza combattere. In effetti, i più anziani giocatori degli Yankees notarono qualcosa di nuovo: una delle principali armi Yankee - l'intimidazione - non funzionava più. Altre squadre, per esempio gli emergenti Baltimore Orioles (diretti dall'ex Yankees Hank Bauer), non avevano solo giovani talenti quali Boog Powell e Brooks Robinson nei loro lineups titolari, ma il loro pitching staff poteva essere migliore di quello degli Yankees ... La proprietà delle altre squadre era sempre migliore e più professionale, i loro systems erano migliori, con un migliore scouting, mentre nel frattempo il system degli Yankee era in declino. Il vecchio reclutamento dei lanciatori degli Yankees - "che se hai firmato con gli Yankees avrai meno soldi all'inizio ma una carriera duratura, nonché la possibilità di giocare con i migliori" - aveva sempre meno appeal. I giovani stavano firmando con le squadre che offrivano più soldi, e dopo che gli scout Yankees facevano la loro offerta, gli scouts rivali sussurravano che se avevi firmato con loro, saresti rimasto sepolto nel loro farm system. George Weiss George Weiss, il creatore sgradevole ma abile della grande dinasty, era a conoscenza dalla fine degli anni cinquanta che Dan Topping, il più coinvolto dei proprietari degli Yankees, voleva sbarazzarsi di lui, così Weiss aveva cominciato a ridurre il suo investimento nel farm system e nel reclutamento dei giovani giocatori. Se Weiss avesse tagliato per migliorare i propri numeri, per il suo bonus che era basato, in parte, sugli utili di ogni anno, o per mostrare ai due proprietari sempre più disincantati che davano per scontato che il successo della squadra poteva ancora funzionare per una squadra di baseball professionista, nessuno lo può sapere con certezza, ma non c'era alcun dubbio che avesse tagliato. Da sinistra, Dan Topping con Del Webb, proprietari degli Yankees dal 1945 al 1964 Inoltre, essi pagavano molto più pesantemente il razzismo di Weiss come al momento nessuno si era reso conto. Il razzismo era un riflesso sfortunato sia dello snobismo che dell'ignoranza: Weiss non pensava che i suoi clienti bianchi, i signori dell'upper-middle-class della periferia, volessero sedersi con i fans neri, e non pensava che i suoi giocatori bianchi volessero giocare con i neri, e peggio di tutto, non pensava lui stesso che i giocatori neri fossero buoni come quelli bianchi. Non pensava che avessero tanto coraggio o che potessero giocare duro. Quello ... fu il suo più grande singolo errore. Perché in passato una delle chiavi del successo degli Yankees era stata oltre che a firmare star come DiMaggio e Mantle, quella di essere sempre stati in grado di firmare un prototipo di giocatore che fosse al centro del baseball vincente - un ragazzo molto solido, selvaggiamente aggressivo, che giocava duro, e che spesso aveva firmato con gli Yankees per meno soldi che gli erano stati offerti altrove perché gli Yankees ... vincevano sempre e questi ragazzi volevano vincere. Erano affamati, ed erano motivati per il successo; per loro, essere nelle major leagues non era sufficiente; volevano eccellere, una volta che erano lì. Questi erano i giocatori, come Henrich, Bauer, o Kubek, che sfruttavano al massimo le loro capacità, che avevano giocato al di sopra del loro livello nelle partite per il pennant e le World Series, e che avevano aiutato gli Yankees dando loro il vantaggio particolare di giocare bene nelle partite difficili ... Qui, più che altrove, ... il razzismo di Weiss lo aveva duramente accecato, per non vedere quello che era davanti a lui tutti i giorni: che i giovani giocatori di colore entravano nelle major leagues dimostrando ora la durezza mentale e spirituale che gli Yankees, una volta chiedevano. Le loro vite erano state disseminate da molti più ostacoli rispetto ai giocatori bianchi; da quando i proprietari monitoravano quanti giocatori di colore portavano, c'erano allora pochi scaldapanche o giocatori di riserva neri. O eri un partente o non avevi successo. George Weiss non aveva capito la rabbia che aveva spinto tanti di questi giovani, la passione per compensare tanti anni di razzismo e segregazione e per vendicare torti inflitti a coloro che avevano giocato prima di loro, a cui era stata negata la possibilità ... Gli Yankees non erano una squadra che avrebbe firmato Bob Gibson, perchè Gibson sarebbe stato troppo minaccioso per molte delle persone del management. Fu una sorpresa, quando gli Yankees finalmente presero un giocatore nero, era Ellie Howard, un talento, un giocatore estremamente laborioso, senza la velocità che aveva segnato la nuova generazione di stelle nere ... Se Vic Power, il grande nero giocatore portoricano, che aveva mostrato una mazza veloce e una grande capacità difensiva nel farm system degli Yankees, fosse stato un po' diverso nel suo temperamento, avrebbe potuto essere il primo nero Yankees, ma Power non andava bene per il modello Yankees ... Vic Power Ellie Howard arrivò nel 1955, due anni dopo che Power era stato scambiato. Era il giocatore perfetto per rompere la linea del colore Yankees - aveva un carattere dolce, e ebbe la capacità di seppellire in profondità dentro di sé le ferite razziali inferte da parte della società. ... Era un uomo della vecchia generazione, e la sua forza si manifestava non in rabbia per le ingiustizie intorno a lui, come aveva fatto Bob Gibson, ma nella sua capacità di non mostrare la sua rabbia ... Ellie Howard Riferimento da October 1964, di David Halberstam (1994) Due battitori con 500 HR in un lineup I Baltimore Orioles del 2005 sono stati la prima squadra nella storia del baseball con due battitori con 500 HR nel lineup. Rafael Palmiero e Sammy Sosa • Il 40enne Rafael Palmiero aveva colpito 18 fuoricampo quell'anno per raccogliere il suo totale vita di 569 in 20 stagioni. Raffie si ritirò dopo la stagione 2005. • Sammy Sosa, 36 anni, colpì 14 HR per portare il suo totale a 588. Giocando per i Texas, nel 2006, ne colpì 21 ancora per ritirarsi con 609. Entrambi i giocatori furono implicati nella controversia sugli steroidi.
Il primo pitcher afro-americano della MLB Dan Bankhead Il primo afro-americano a lanciare nelle Major Leagues fu Dan Bankhead. Lanciò nella sua prima partita per i Brooklyn Dodgers il 26 agosto del 1947 (lo stesso anno di Jackie Robinson). Ebbe un cedimento nel secondo inning contro i Pirates e concesse 10 valide in tre inning. Colpì un homer nel suo primo at-bat in ML, facendo di lui il primo lanciatore della NL a realizzarlo nella storia. Lanciò in altre tre partite prima di essere mandato di nuovo nelle minor. In seguito apparve in 41 partite per i Dodgers nel 1950, realizzando un record di 9-4. Apparve ancora in sette partite nel 1951 per Brooklyn. Il TheNew York Times del 27 agosto del 1947 con la foto di Dan Bankhead dopo il fuoricampo La prima Hall of Fame Game La prima partita Hall of Fame a Cooperstown, NY, venne giocata il 13 giugno del 1940. I Chicago Cubs sconfissero i Boston Red Sox, 10-9, nonostante due home run del 22enne Ted Williams. La partita terminò al settimo inning a causa della pioggia. Due futuri Hall of Famer diressero le squadre: Joe Cronin per i Red Sox e Gabby Hartnett per i Cubs. Entrambi erano giocatori-manager. Nel sesto inning, l'esterno centro dei Boston, Dom DiMaggio, andò a sbattere contro il muro mentre inseguiva una palla al volo e dovette uscire per i tagli e i lividi sul viso.
• Durante il periodo estivo della celebrazione della centenario del baseball nel 1939, venne giocata una partita All-Star il 12 giugno, la stessa data dell'inaugurazione del Museo e della prima induzione dei giocatori. Le 16 squadre della Major League si presero un giorno di ferie, e due membri di ogni club andarono a Cooperstown. Eddie Collins e Honus Wagner, due dei primi 26 giocatori eletti dal 1936 al 1939, diressero i team e selezionarono i giocatori. Dizzy Dean dei Cubs lanciò due inning scoreless come partente della NL di Collins.
• Furono giocate quell'estate anche altre due partite dimostrative, New York Yankees contro i Newark Bears e i Philadelphia Athletics contro i Penn Athletic Club. Tutta questa attività suscitò la discussione sulle future manifestazioni che avrebbero portato molto pubblico a Cooperstown per le estati successive. • Dopo la partita tra i Red Sox e i Cubs, i proprietari nel dicembre del 1940 votarono per rendere la Hall of Fame Game un evento annuale che si tenne ogni anno, tranne nel 1945, quando venne annullata per le restrizioni sui viaggi in tempo di guerra. • Fino al 1978, la partita a Cooperstown si tenne lo stesso giorno dell'elezione dei nuovi membri della Hall of Fame. A partire dal 1979, la partita fu giocata il giorno dopo le cerimonie delle investitura degli atleti. L'Hall of Fame Game del 2008, tra i Cubs e i San Diego Padres fu annullata a causa di una grandinata. Così la partita del 2007 fu senza dubbio l'ultima Hall of Fame Game ad essere mai stata giocata. Problemi di programmazione negli ultimi anni hanno portato alla fine della serie.
Il Doubleday Field è lo stadio di baseball a Cooperstown, New York, che prende il nome da Abner Doubleday ed è situato a due isolati dal villaggio del National Baseball Hall of Fame and Museum, dove si sono giocate tutte le edizioni dell'Hall of Fame Game Bonus nel Baseball Qui elencati ci sono alcuni casi di bonus che i giocatori della MLB ottennero o non presero. • Presumibilmente, Joe DiMaggio perse un bonus di 10000 $ quando la sua famosa striscia di valide nel 1941 si concluse a 56 partite consecutive. Chi gli avrebbe offerto un bonus se avesse raggiunto le 57 partite? Ma la H. J. Heinz Company, naturalmente.
• Nel 1972, il proprietario degli Oakland A's Charles Finley offrì ai suoi giocatori 300 $ se si fossero fatti crescere i baffi come parte della promozione della festa del papà. Tutti e 25 lo fecero e così crearono un marchio di fabbrica della squadra. Il pitcher Rollie Fingers aveva anche una clausola scritta nel suo contratto per la stagione successiva, che lo avrebbero pagavato 300 $ per i baffi a manubrio e 100 $ per la cera.
• I Toronto Blue Jays dovettero accettare l'opzione sul contratto del rilievo Dennis Lamp di 600 mila dollari, nel caso fosse comparso in un certo numero di partite nel 1987. Come la stagione giunse al mese di settembre, Lamp non era stato nemmeno mandato a riscaldarsi in 23 partite di fila. Il club sostenne che era stato inefficace. Presentò un reclamo citando il suo 2.70 di ERA del secondo semestre, ma, perse il ricorso. • Il contratto di Carlos Beltran di sette anni con i Mets nel 2005 includeva un requisito che obbligava la squadra a noleggiare una macchina che sparasse numerose palline colorate per aiutare il battitore a prendere la velocità dei lanci e un operatore per il dispositivo. Nonostante l'aiuto meccanico, Beltran colpì solo .266 nel suo primo anno con New York. Carlos Beltran • Curt Schilling, l'asso dalla corporatura robusta dei Boston Red Sox, stava per sigillare una serie di clausole del valore di 2 milioni di $ legate al suo peso nel 2007, ma accettò di rinunciare quando l'infortunio alla spalla lo tenne fuori per tutta la stagione 2008. Un altro bonus prevedeva che avrebbe dovuto essere pagato 1 milione di $ se avesse preso un voto per il Cy Young Award. In seguito allo scherzo che un giornalista senza scrupoli avrebbe potuto votare per Schilling e che i due si sarebbero divisi il denaro, fu annunciato che a partire dal 2013, nessun giocatore che aveva previsto nel suo contratto dei bonus per un qualsiasi premio della Baseball Writers' Association of America avrebbe potuto beneficiare di un tale premio. Curt Schilling Riferimento da "Baring Their Clause" di Sports Illustrated
Draft bidoni In qualsiasi sport è facile farsi venire in mente una lunga lista di draft che poi sono risultati dei bidoni. Ecco un campionario di draft importanti del baseball che sono risultati dei grandi flop. • Il nonno di tutti i draft, che si rivelò un bidone, si verificò nel 1966 nel secondo amateur draft istituito dalla MLB. I Mets, dopo aver finito con il peggior record nel baseball ogni anno dalla loro esistenza di soli quattro anni, selezionò il catcher della high school Steve Chilcott. Tempestato dagli infortuni nelle sue sette stagioni da pro, Chilcott non raggiunse mai le Major. La seconda scelta del draft del 1966 fu dei Kansas City A's, che presero Reggie Jackson, il Candy Bar Man. Steve Chilcott • Non una ma due squadre presero un grosso abbaglio su un altro catcher, Danny Goodwin. I Chicago White Sox scelsero Goodwin nel 1971, ma decise di andare al college alla Southern University nella sua città natale di Baton Rouge. Quattro anni più tardi, Goodwin venne nuovamente scelto come # 1, questa volta dai California Angels, che lo firmarono per 125000 $. Danny trascorse parte delle sette stagioni in Major, ma mai come catcher. Giocò in 1B o DH. Non apparve mai in più di 59 partite in ogni stagione, accumulando 13 HR e 81 RBI. In realtà, l'intero primo turno del draft del 1975 era debole. Delle 24 scelte, solo tre possono considerarsi dei modesti successi: Rick Cerone (Indians), Clint Hurdle (Royals) e Dale Berra (Pirates). Danny Goodwin • Nel 1983, i Minnesota Twins scelsero il pitcher destro Tim Belcher come prima scelta. Ma si rifiuò di firmare con i Twins, e fu invece selezionato nel draft del 1984 dai New York Yankees. Alla fine fu preso dagli Oakland Athletics nel compansion pool. Belcher ebbe una carriera solida nelle Major Leagues (146 vittorie). Ma il Twins e altri 17 club rinunciarono al lanciatore destro dell'Università del Texas di nome Roger Clemens. • Non sempre la prima scelta si è dimostrata un flop. I Cubs utilizzarono l'ottava scelta nel 1989 per l'esterno Earl Cunningham. Big Earl trascorse otto stagioni in classe A. La sua media battuta in carriera fu di .224. L'apoteosi della sua inutilità si verificò nel 1992, quando i Cubs lo promossero alla Winston-Salem nella Carolina League, una classe A superiore. In 25 partite, Cunningham ottenne tre volte la base su ball e andò strikeout 54 volte mentre colpì .108. Per prendere Earl nel 1989, i Cubs avevano ignorato il pitcher destro Cal Eldred, il prima base Mo Vaughn, e il seconda base Chuck Knoblauch. • Il migliore prospetto per il draft del 1989 era uno studente del Texas di nome Todd Van Poppel. Il problema era che Todd voleva andare ai Texas. I Braves scelsero per primi e, convinti che non sarebbero stato in grado di firmare Van Poppel, andarono sulla loro seconda scelta, Chipper Jones. Più di dodici club passarono su Van Poppel fino a quando gli Oakland A's lo presero. Dovettero spendere 1.2 milioni di dollari per ingaggiarlo. Gli A's presero anche tre prospetti universitari come la 26°, 34° e 36° scelta del draft: Don Peters, David Zancanaro, e Kirk Dressendorfer. Baseball America soprannominò il quartetto "The Four Aces". Sapete quante furono le loro vittorie totali combinate in MLB? 43, con Van Poppel, sopra tutti con 40 partite (18 delle quali con Oakland) nei suoi 14 anni in carriera e Dressendorfer che ne vinse tre. Zancanaro e Peters non lanciarono mai nelle Major Leagues. • C'è stato un tempo in cui gli Yankees sprecarono i soldi su scelte dei draft piuttosto che free agents. Nel 1991, ci crediate o no, gli Yankees si "guadagnarono" la prima scelta a seguito della realizzazione del peggior record (67-95) nell'AL. NY scelse un pitcher mancino della high school di nome Brien Taylor. L'agente di Taylor, un giovane di nome Scott Boren, aveva respinto la prima offerta degli yankee di 350000 dollari. Taylor finalmente firmato per 1.55 milioni di dollari, un record in quel momento. Nei suoi primi due anni nelle minor, riuscì ad attirare l'attenzione Yankees mettendo strikeout più di un battitore per ogni inning. Tuttavia, nel dicembre del 1993 cadde sulla spalla sinistra durante un zuffa e si strappò il labbro. Dopo la riabilitazione durata una stagione, Taylor tornò a lanciare ma non recuperò mai più. Inclusi nella lista dei giocatori che gli Yankees non presero nel draft del 1991 c'erano Dmitri Young, Cliff Floyd, Shawn Green, e un esterno slugger cresciuto nel Bronx, Manny Ramirez. Due volte back-to-back Il 29 aprile del 2009, in una partita contro Tulane, due giocatori di LSU, Ryan Schimpf e Blake Dean, colpirono fuoricampo back-to-back per due volte nel quinto inning in cui incassarono dieci punti. Questo sollevò la questione se questa impresa fosse stata mai compiuta in MLB.
Il 2 maggio del 2002, Bret Boone e Mike Cameron dei Seattle Mariners diventarono i primi compagni di squadra nella storia della MLB a battere due due fuoricampo durante lo stesso inning. Colpirono back-to-back due volte nel primo inning in cui realizzarono 10 punti nella partita in diurna contro i Chicago White Sox al Comiskey Park. • Boone rimediò un fuoricampo da due punti e Cameron lo seguì con un homer da solista, con nessun out, contro il pitcher destro Jon Rauch.
Grand slam e fuoricampo da tre punti del pitcher Robert Person Il 2 giugno del 2002, Robert Person è diventato il primo lanciatore nella storia a colpire un grand slam e un homer da tre punti nella stessa partita. Mancò di poco il record di due grand slam in una partita realizzati dal pitcher Tony Cloninger nel 1966. Giocando per i Philadelphia Phillies contro i Montreal Expos al Veterans Stadium davanti a una folla di 19223 spettatori, Person colpì il grand slam contro Bruce Chen come parte dei 10 punti realizzati nel primo inning. Poi nel quinto, mise a segno il fuoricampo de tre contro Masato Yoshii. Avanti 17-1, il manager Larry Bowa sostituì Person dopo il quinto, privandolo di una possibilità di colpire un terzo homer. La vittoria per 18-3 diede a Person la sua prima vittoria della stagione contro tre sconfitte.
Giocatori espulsi nelle World Series Il primo giocatore espulso da una partita delle World Series fu il prima base, giocatore-manager, dei Chicago Cubs, Frank Chance. Venne espulso nel terzo inning di Gara 3 del Fall Classic del 1910 contro i Philadelphia Athletics allo West Side Grounds a Chicago. "The Peerless Leader" protestò sul fuoricampo da tre punti di Danny Murphy nelle tribune del campo a destra che, a suo dire, avrebbe dovuto essere giudicato come un doppio per regola poiché era rimbalzato in campo e poi uscito. Frank Chance Chance non era il primo manager ad essere espulso nelle World Series. Nel 1907, allo skipper dei Detroit Tigers Hughie Jennings fu dato il benservito per aver discusso con l'arbitro per l'eliminazione su una rubata. Inoltre, il pitcher Bill Donovan dei Tigers fu espulso nel 1908 per essersi rifiutato di terminare la sua diatriba con il coach di terza base. Ma, Donovan non stava giocando in quel momento.
Alcune fonti riferiscono erroneamente che Heinie Manush degli Washington Nationals del 1933, fu il primo giocatore ad essere espulso in una partita delle World Series. Forse l'espulsione di Manush diventò più clamorosa a causa di quello che fece per guadagnarsi l'ira dell'umpire. Heinie Manush • Nel sesto inning di Gara 4 al Griffith Stadium di Washington, Manush colpì un grounder nel buco tra lo SS e il 3B. L'interbase dei New York Giants, Hughie Critz, fece un grande presa e tirò in prima per eliminare Heinie in un arrivo molto stretto. • Manush iniziò una discussione con l'arbitro Charley Moran durante la quale gli tirò la cravatta - a quel tempo si usava legata con l'elastico - e poi gliela mollò sul collo. Charley Moran Quindi possiamo dire che Manush fu il primo (e unico) giocatore espulso da una partita delle World Series (o qualsiasi altra partita?) per aver tirato il papillon dell'arbitro. Il futuro Hall of Famer, che era leader dell'AL con 221 valide in quella stagione, battendo .336, poteva benissimo essere di cattivo umore, perché a quel punto nella serie era a 1 su 13. I Giants vinsero in cinque partite, anche perché tennero Heinie a 2 su 18 (con una media battuta di .111) e nessun RBI. Il nome di Manush era Henry, ma in quel periodo, Heinie era un soprannome comune per coloro che si chiamavano Henry.
Giocatori della LSU nelle Majors Il primo giocatore della LSU ad arrivare nelle major leagues fu il pitcher Roland B. Howell nel 1912 con i St. Louis Cardinals. Nato a Napoleonville, Howell giocò per la "Old War Skule" (soprannome della Louisiana State University) dal 1910 al 1912. Lanciò in tre partite per i Redbirds. In 1 inning e 2/3, concesse cinque valide e cinque punti, ed è probabilmente per questo che non apparve mai più di nuovo in una partita della ML. Roland B. Howell Il secondo studente della LSU a giocare nelle bigs fu Al Baird da Cleburne, Texas. Dopo aver giocato per i Tigers nel 1916 , apparve in 48 partite per i New York Giants nel 1917 e 1919. Battè .252 in 107 at-bats. Al Baird Il primo "Bengal" ad avere una lunga carriera nella MLB fu l'interbase Alvin Dark (nato a Comanche, Oklaoma, ma cresciuto a Lake Charles, Louisiana), che giocò un anno glorioso di football, basket e baseball a Baton Rouge nel 1942-1943. Alvin Dark • Dark giocò per i Boston Braves dal 1946 al 1949, poi per i New York Giants 1950-1956. Giocò anche per i Cardinals (1956-1958), Cubs (1958-1959), Phillies (1960) e Milwaukee Braves (1960). Giocò nelle World Series per i Braves nel '48 e per i Giants nel '51 e '54. • Alvin fu il manager dei San Francisco Giants dal 1961 al 1964, e apparve nelle World Series nel suo anno da rookie al timone. Fu anche skipper dei Kansas City Athletics (1966-1967), Cleveland Indians (1968-1971), Oakland Athletics (1974-1975), con cui vinse le World Series nel '74, e i San Diego Padres (1977).
Prima di chiamarsi Wrigley Field Quello che ora è chiamato Wrigley Field ebbe tre nomi diversi nei suoi primi tre anni di esistenza. Inoltre, non fu costruito come lo stadio dei Chicago Cubs. • 1914: Weeghman Park - chiamato così per l'uomo che lo fece costruire, Charles Weeghman, proprietario della squadra della Federal League di solito chiamata Chicago Federals. Era il primo ballpark costruito nel North Chicago. Come risultato, venne anche chiamato North Side Ball Park. La sua capacità era di 14000 posti, ed era costato 250000 dollari. La costruzione del Weeghman Park nell'aprile del 1914 • 1915: Chicago Federal League Baseball Park - sede dei rinominati Chicago Whales, ancora di proprietà di Weeghman. L'impianto fu più comunemente chiamato Whales Park. Weeghman ampliò i posti a sedere a 18000. I Whales vinsero il secondo e ultimo pennant della Federal League. Il Chicago Federal League Baseball Park nel 1915 • 1916: Cubs Park - Con la scomparsa della Federal League, Weeghman acquistò i Cubs con la benedizione dei proprietari della NL, che non vedevano l'ora di giocare nel nuovo impianto. Tuttavia, i rovesci finanziari costrinsero Weeghman a vendere la sua quota di controllo della squadra a William Wrigley, Jr., della famiglia della gomma da masticare. Le tribune del Cubs Park durante i lavori di espansione nel 1922-1923 • 1926: Wrigley Field - Le gradinate a sinistra vennero rimosse, e la tribuna fu fatta a due piani per portare la capacità a 38396 posti. Così diventò praticamente il ball park che ospita ancora oggi i Cubs. Il Wrigley Field nel 1925
La prima partita di College La prima partita di baseball tra college negli Stati Uniti ebbe luogo a Pittsfield, Massachusetts, il 1° luglio del 1859, quando Amherst sconfisse Williams 73-32 in 25 inning dopo 3 ore e ½ di gioco. Williams in un certo senso perse un doubleheader quel fine settimana perchè Amherst vinse anche la partita a scacchi. Naturalmente, le regole e le usanze del baseball ("Massachusetts Rules") erano molto diverse nel 1859 da come lo sono oggi. • C'era un solo arbitro e indossava bombetta, panciotto e tight. • Ogni squadra aveva 13 giocatori in campo. • Il "diamante" era un quadrato con il battitore ("striker") in piedi a metà strada tra la casa base e la prima. Il diamante secondo il Massachusetts Rules del 1859 • Il lanciatore effettuava il lancio della palla, sottomano, dalla distanza di 35 feet (10,7 m) in modo che il battitore la potesse colpire. • Il campo interno aveva quattro angoli di 4 x 4 feet (0,72 x 0,72 m) che delimitavano le basi, e che distavano tra loro 60 feet (18,28 m). • I difensori non indossavano guanti. • Un inning consisteva in un solo out, non in tre. • I difensori potevano realizzare un out prendendo la palla battuta al volo o colpendo un corridore con la palla prima che raggiungesse la base successiva. • Come nel cricket, non vi era alcuna territorio foul. Quindi una palla colpita era sempre giocabile, non importava in quale direzione fosse andata. • Un team doveva segnare almeno 65 punti per vincere la partita. La prima partita di baseball e scacchi tra i college Amherst e nella pagina del giornale Amherst Express del 2 luglio 1859 • Ogni squadra utilizzava una propria palla che l'altra squadra doveva colpire. Un articolo del 1859 sulla partita riportava: "La palla Amherst pesava due once (0,057 kg), ed era di 6 inches (15,24 cm) di circonferenza mentre la palla Williams fu stimata di 7 inches (17,18 cm) di circonferenza, e non superava le 2 once. Era anche ricoperta di pelle di colore un po' scuro, grigio o marrone chiaro, in modo da non essere facilmente distinguibile dal battitore". Amherst protestò che la palla Williams era molto più difficile da vedere di quella bianca che avevano fornito loro. Tuttavia, come nelle moderne proteste, la questione diventò discutibile quando Amherst vinse facilmente. Le due palle utilizzate dai due college nel 1859. La palla più scura è quella del college Williams A partire nel 1959, Williams e Amherst ricrearono la partita originale per tre volte. • Williams vinse il centenario della rievocazione della partita 11-5 davanti a 3500 spettatori. • Un'altra rievocazione fu fatta nel 1976 in onore del centenario della nazione. Williams prevalse in quell'occasione, 13-12. Venne installata una targa per segnare il punto in cui la partita fu giocata originalmente, che non è il sito dell'attuale diamante Williams. La targa in ricordo della prima partita tra i college Amherst e Williams • Il 3 maggio 2009, le scuole organizzarono la terza rievocazione storica in occasione del 150° anniversario. Un gruppo di alunni di Williams sconfisse la squadra di ex Amherstians 19-17 in sei inning. Così Williams vendicò la sconfitta originale, vincendo tutte e tre le rievocazioni. Alcune fasi della rievocazione del 2009 per il 150° anniversario Riferimento da: "The Old Rules Apply as Williams Tops Amherst", di Joshua Robinson, New York Times, 4 maggio 2009
Espulso due volte in un giorno Billy Martin era conosciuto, come giocatore e come manager, per il suo carattere irritante sia con gli arbitri che con le squadre avversarie. Ma Billy superò se stesso domenica 14 luglio 1974, quando venne espulso da entrambe le partite di un doppio incontro. La prima volta che succedeva nella storia del baseball. Ecco cosa si verificò. • I Texas Rangers di Billy incontrarono i Milwaukee Brewers al County Stadium di Milwaukee. • Nel settimo inning della prima partita, Martin fu espulso dall'arbitro di casa base Ron Luciano dopo un lancio del rilievo dei Rangers, Pete Broberg, alla testa di George Scott, che si accucciò per non essere colpito, dopo che questi gli aveva battuto un HR da tre punti nel suo precedente at-bat. Ron Luciano Nel sesto inning, Luciano aveva avvertito le due panchine che non avrebbe più tollerato dei lanci brushback dopo il pitch vicino alla testa di Robin Yount, interbase dei birrai e miglior battitore. Art Frantz • Martin non durò a lungo nella seconda partita. Art Frantz lo cacciò nel primo inning per aver protestato su quello che Billy considerò un lancio del partente Jim Slaton troppo vicino al corpo dello slugger dei Rangers, Jeff Burroughs. • A far compagnia a Martin nella lista degli espulsi ci furono: ◦ Il pitcher Broberg nell'ottavo inning della prima partita dopo un altro dei suoi lanci vicino alla testa di un battitore. ◦ Il seconda base dei Texas, Lenny Randle, nella partita della sera per aver scagliato il caschetto nelle proteste sulla chiamata stretta in terza base di Luciano. Frank Lucchesi ◦ Il coach di terza base dei Texas e facente funzione di manager, Frank Lucchesi, mezzo inning più tardi. ◦ Il manager dei Brewers, Del Crandall, per aver protestato contro la chiamata a casa base su un doppio tentativo di rubata. • I Rangers fecero meglio nella seconda partita quando Martin lasciò la panchina nella prima metà dell'inning. Dopo aver perso 9-3 nella gara d'apertura, i visitatori vinsero 5-4. In seguito, Martin disse che la sua prima espulsione dalla partita fu "uno shock, perché Broberg non poteva riuscire a tenere la palla sopra il piatto. Non dubitavo minimamente che non ci fosse nulla di intenzionale". • Billy ammise di aver avvisato Crandall e Luciano prima di Gara 1 dicendo che "aveva ordinato al suo partente Jackie Brown di spazzolare indietro Yount". • "Dissi che il mio interbase, Toby Harrah, sabato era stato colpito quattro volte. Dissi a Crandall e agli arbitri che stavo per buttar giù il loro interbase, Yount - Non venne colpito, lui cadde solo per schivarsi. Non dico mai a un pitcher di colpire un giocatore. Questo non fa parte del gioco, ma è un brushback". Lee MacPhail Pochi giorni dopo, Martin venne sospeso per tre partite e multato di una cifra non conosciuta dal presidente dell'AL, Lee MacPhail, per le osservazioni che aveva fatto a casa base e che scatenarono la battaglia del bean ball tra i due club.
Records mai infranti Tutti sanno tutto sulla striscia di 56 partite con almeno una valida realizzata da Joe DiMaggio e delle 511 vittorie del pitcher Cy Young. Ma qui ci sono alcuni record del baseball, che non potranno mai essere superati. Cy Young • Le 316 sconfitte di Cy Young - una media di 15-16 perdite all'anno per 20 anni. Chief Wilson • I 36 tripli battuti di Chief Wilson nel 1912 per i Pittsburgh Pirates. Nessun altro dal 1900 ne ha realizzati più di 26. Wilson stesso non ne batté più di 14 in qualsiasi altra stagione. Mickey Mantle • I 18 HR di Mickey Mantle nelle World Series con gli Yankees. Jack Chesbro • I 48 complete games di Jack Chesbro del 1904 con gli Highlanders di New York. Jack aveva iniziato 51 partite in quella stagione e ne vinse 41. Connie Mack • Le 3948 sconfitte di Connie Mack come manager della ML. L'unica ragione per cui Mack durò tanti anni fu che possedeva i Philadelphia A's. Grover Cleveland Alexander • Le 16 shutouts di Grover Cleveland Alexander nel 1916 per i Philadelphia Phillies. Old Pete ne realizzo 12 anche nella stagione precedente.
Il primo stadio a cupola Lo Houston Astrodrome venne inaugurato nel 1965 come il primo stadio a cupola nel baseball. L'esterno e l'interno dell'Astrodrome • Chiamato "The Eighth Wonder of the World" (L'ottava meraviglia del mondo), l'Astrodome costò 31,6 milioni dollari. • La capacità iniziale fu di 46217 posti, e successivamente venne ampliato a 54816. Presero l'abitudine di intrattenere i fans tra gli inning e dopo i fuoricampo con spettacoli sul grande schermo, tra fuochi d'artificio e un toro sbuffante (*). La prima partita all'Astrodome del 9 aprile 1965. Il battitore è Mickey Mantle, che battè il primo home run della storia al coperto. Il lanciatore che concesse il fuoricampo era Dick Farrell • I New York Yankees sconfissero gli Houston Astros (fino all'anno prima si chiamavano Houston Colt .45's), 2-1 in una partita dimostrativa. Tra i presenti c'era il presidente Lyndon Johnson, un orgoglioso texano. • La prima gara della stagione regolare fu il 12 aprile. Gli Astros persero anche quella, 2-0. Chris Short lanciò un quattro-hit per i Philadelphia Phillies per sconfiggere Bob Bruce davanti a 42652 tifosi. Houston finì al nono posto della NL, davanti solo all'altra squadra dell'espansione, i New York Mets. (*) Immediatamente dopo un fuoricampo appariva sulla sinistra del tabellone il tetto dell'Astrodome che esplodeva facendo uscire la pallina, con gli effetti sonori in mezzo a luci lampeggianti. La palla viaggiava attraverso la parte superiore dello schermo, da sinistra a destra, con esplosione di fuochi d'artificio e razzi. Appariva poi una grande palla a destra, con la parola "home run" all'interno, e si sentivano i botti di numerosi fuochi d'artificio La seconda sequenza vedeva due cowboy da ogni lato, che sparavano con le pistole in aria e nel terreno. Gli effetti speciali dei proiettili rimbalzavano dalla parte superiore a quella inferiore del display, riempiendo completamente lo spazio tra i due cowboy Nella sequenza successiva, apparivano due enormi tori che sbuffavano fuoco. Poi, uscivano dalle corna dei due tori una bandiera americana e una bandiera del Texas. Quasi contemporaneamente, si vedeva un cowboy a cavallo, sul lato sinistro dello schermo, che roteava il lazo e cercava di prendere il toro sul lato destro del display. Mentre il cowboy e il suo cavallo correvano attraverso il display, il cavaliere veniva disarcionato per il brusco arresto del cavallo dopo aver catturato il toro con il lazo per le corna La sequenza finale sul display era un susseguirsi di fuochi d'artificio, completi di effetti sonori, che copriva l'intera schermo. Naturalmente tutto questo se l'home run veniva realizzato dagli Astros |
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