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The Babe chiamò il suo fuoricampo? La "più grande favola nella storia di baseball" (per citare il defunto Jerome Holtzman, che venne nominato storico ufficiale del baseball nel 1999) avrebbe avuto luogo al Wrigley Field nella terza gara delle World Series tra i New York Yankees e i Chicago Cubs, sabato 1 ottobre 1932. • Le Series furono caratterizzate da uno dei peggiori casi di animosità tra due combattenti di qualsiasi Classic Fall. Iniziò alla fine della regular season quando i Cubs votarono che Mark Koenig, un ex-Yankees, avrebbe preso solo mezza quota del denaro delle World Series. Koenig era stato chiamato dalle minor il 17 agosto per sostituire lo shortstop titolare Billy Jürges, ferito dal colpo di pistola sparato dalla sua fidanzata. In 33 partite, Koenig aveva battuto .353, esattamente 100 punti in più rispetto a Jürges, e aveva scatenato la corsa al pennant dei Chicago Cubs.
Mark Koenig • Gli Yankees consideravano che era ingiusto il voto nei confronti del loro ex compagno di squadra e, guidati da Babe Ruth, derisero i Cubs come "spilorci". Di conseguenza, loro esplosero con veemenza deridendo e urlando insulti al club avversario più di quello che avevano fatto nelle prime due gare. • Dopo che New York aveva vinto le prime due partite allo Yankee Stadium, affrontarono un'ostile folla di 49986 fans superstipati al Wrigley Field di Chicago per Gara 3. Mentre Ruth si riscaldava all'esterno destro, i tifosi gli gettarono limoni e lo criticarono continuamente. • Babe si vendicò schiacciando un HR da tre in profondità sulle gradinate tra il centro-destra del campo nel primo inning contro il partente Charlie Root. Nella sua seconda apparizione colpì una volata che l'esterno destro Kiki Cuyler raccolse contro il muro.
Charlie Root Babe entrò nel box con un out e nessuno in base nel quinto inning, i Cubs avevano pareggiato la partita, 4 a 4. Quello che successe dopo è il più famoso at-bat nella storia.
World Series 1932, Gara 3 - L'unica foto che ritrae Babe mentre indica qualcuno, o il punto, ma che non chiarisce la storia
World Series 1932, Gara 3 - Babe colpisce il lancio "The Called Shot"
World Series 1932, Gara 3 - L'arrivo di Babe a casa base dopo il fuoricampo mentre riceve le congratulazioni di Lou Gehrig • Come Babe si avvicinò al piatto "un grido concordato di derisione scoppiò sugli spalti, un muggito di bu, sibili e fischi .... Dal dugout dei Cubs arrivarono una serie di ingiurie rivolte a Babe" (Richard Vidmer del New York Herald Tribune il giorno successivo). • Vidmer ancora: "Root fece fischiare uno strike sul piatto. Grida gioiose riempirono l'aria e Babe, alzò un dito come per dire: Questo è solo uno. Aspetta". • Dopo due ball, Root effettuò un "immediato rilancio" per il secondo strike. "I giocatori di Chicago gli vomitarono addosso le loro risate, ma Ruth alzò due dita e sorrise ancora, un super-showman". • "Sul lancio successivo, Babe sventolò. Ci fu una clamorosa detonazione come l'esplosione di una pistola. La palla colpita andò diritta verso la recinzione salendo in linea, uscendo nell'angolo più lontano della barriera, a 436 feet (133 m) da casa base. Mentre Ruth girava intorno alle basi, si fermò per ridere ai giocatori di Chicago ...". • Vivide immagini di Vidmer, ma neppure una parola sul momento in cui Ruth indicò le gradinate per mostrare dove avrebbe colpito il lancio successivo. Infatti, dei circa 100 scrittori che si occuparono della partita, solo uno, Joe Williams del New York World Telegram, disse che Ruth aveva indicato l'esterno centro. E Williams in seguito ritrattò. Il mito di Ruth che prediceva il fuoricampo sembra abbia avuto origine negli articoli di Bill Corum e Tom Meany tre giorni dopo la partita. • Corum per il New York World Journal: "Non trovo le parole. Quando lì in piedi nel box davanti a 50000 persone, chiamò i ball e gli strike con gesti verso i Cubs nel loro dugout, e poi con due strike, indicò il punto in cui stava andando a colpire il lancio successivo e colpì lì, ci ho rinunciato. Quel tipo non è umano". • Meany lo stesso giorno nel New York World Journal: "L'intervistatore ha interrotto Babe per puntare la zona centrale dove Babe sabato aveva indicato che avrebbe colpito il suo HR e chiese al Grande Uomo, se si rendeva conto quanto sarebbe stato ridicolo se fosse andato strikeout? Non ci ho mai pensato, disse il Grande Uomo. Aveva semplicemente preso la sua decisione di colpire un HR e lo fece". Che disse Babe di se stesso? Che cosa aveva detto? • Egli non parlò dopo la partita, per rivendicare la sua chiamata del punto in cui uscì il fuoricampo. Infatti, quando gli fu chiesto nella primavera successiva se avesse indicato le gradinate prima di battere il fuoricampo, disse: "Diavolo, no ... Solo un maledetto idiota avrebbe fatto una cosa del genere Se l'avessi fatto, Root avrebbe lanciato la palla giusta nel mio orecchio". • Purtroppo, "Ruth si innamorò della storia" perché "era un altro gioiello nella sua corona". Iniziò alimentando la favola. In centinaia di interviste successive, tra cui i nastri fatti per la Hall of Fame, insistette che lo aveva indicato. E gli altri giocatori? • Il catcher Gabby Hartnett, che ebbe un posto in prima fila nella storia: "Se avesse puntato verso gli spalti, sarei il primo a dirlo. Lui non disse una parola quando attraversò il piatto".
Gabby Hartnett • Il terza base dei Cubs Woody English: "Lui non indicò. Stava guardando direttamente nel nostro dugout. Non indicò mai il centro. Se lo avesse fatto, Root lo avrebbe abbattuto....".
Woody English • A Root, naturalmente, venne ripetutamente chiesto dell'incidente: "Se pensassi che stava cercando di indicare, gli avrei lanciato alla sua estremità. È strano che io sia più noto per questo - cioè quello che non è mai successo - che per le cose che sono accadute". • Koenig, amico di Ruth negli Yankees del '27: "Per quanto riguarda il dito verso il centro, no, lui non lo fece. Sai dannatamente bene che un ragazzo con due strike non va a dire che sta andando a colpire un HR nel successivo lancio". Forse i compagni di squadra di Ruth confermano la storia? • L'esterno sinistro Ben Chapman: "Lui puntò verso il lanciatore. Qualcuno gli chiese: Babe, hai chiamato l’HR? The Babe rispose: No, ma ho detto a Root tutto quello che pensavo".
Ben Chapman • Il catcher Bill Dickey: "Ruth si era arrabbiato per quell’immediato rilancio [per il secondo strike]. Egli stava indicando Root, non verso il centro. Lo chiamò un paio di volte dicendo: 'Non farmi questo".
Bill Dickey Baseball, Chicago Style: A Tale of Two Teams, One City, Jerome Holtzman and George Vass
Quasi cinque fuoricampo in una partita
Ed Delahanty Il 12 luglio del 1896, Ed Delahanty dei Philadelphia Phillies colpì quattro HR - tutti inside the park - in una partita della National League a Chicago. Nessuno ripetè l'impresa fino al 1932 quando Lou Gehrig ebbe una giornata sensazionale allo Shibe Park di Philadelphia.
Lou Gehrig • Quando entrò nel box di battuta nel primo inning il 3 giugno, Larrupin' Lou era in slump con soli sette fuoricampo. Avrebbe aumentato il numero di oltre il 50% prima che la partita si concludesse.
George Earnshaw • Il pitcher che si trovò di fronte, il destro George Earnshaw, aveva vinto 68 partite nelle precedenti tre stagioni per gli A's di Connie Mack. • Gehrig colpì un HR oltre il recinto dell'esterno destro a 101 m di distanza. • Nel quarto, toccò Earnshaw per un altro homer, anche quello sul lato destro. • L'inning successivo, lo rifece ancora una volta e stabilì un record, anche se nessuno se ne rese conto in quel momento. Aveva colpito tre fuoricampo in una partita per la quarta volta nella sua illustre carriera. Quando Lou si avvicinò di nuovo nel settimo, affrontò un altro pitcher destro, Leroy Mahaffey.
Leroy Mahaffey • Nel dugout dei Philly, Mack convocò Earnshaw accanto a lui: "Siediti qui per qualche minuto, figliolo. Voglio vedere che cosa fa Mahaffey. Hai lanciato tutto sbagliato contro Gehrig". • Mahaffey lanciò una palla veloce che Gehrig mise oltre il muro a sinistra. "Ho capito, signor Mack", disse Earnshaw, "Mahaffey ha fatto cambiare la sua direzione a Gehrig". • Gehrig non solo eguagliò il record di Delahanty 37 anni dopo, ma eguagliò anche il record del 1894 di Bobby Lowe dei Boston Nationals, l'ultimo uomo a colpire quattro fuoricampo consecutivi.
1932 - Lou Gehrig e Bobby Lowe Il prima base degli Yankees fu vicinissimo a battere un quinto HR, qualcosa che nessuno aveva mai fatto in una partita prima e dopo. • Dopo il ground out nell'ottavo, ebbe la possibilità finale nel nono.
Ed Rommel • Con il "furbo" destro Ed Rommel sul monte, Gehrig battè una straordinaria palla nella parte più profonda del ballpark all'esterno centro. Al Simmons, il quale sarebbe entrato nella Hall of Fame per la sua battuta e non certo per la sua difesa, effettuò una lunga corsa, e all'ultimo secondo riuscì a prendere la palla poco prima che oltrepassasse il muro. • Ricordando quel giorno anni dopo, Lou disse: "L'ultima palla che colpii fu la più difficile di tutto quel giorno. Ma Simmons la raggiunse. Come si fa a capire?". New York vinse la slugfest 20-13. • I records caddero un po' dappertutto quando gli Yankees accumularono un totale di 50 basi su 23 valide, e le due squadre assieme realizzarono 77 basi. • Gli Yankees, nel prendere il saldo possesso del primo posto nell'American League, eguagliarono anche il record della big league con sette HR in una singola partita. • Tony Lazzeri aderì alla sinfonia delle mazze degli Yankees con un HR, un triplo, un doppio e due singoli e sei RBI. • Jimmy Foxx colpì il suo 19° homer dell'anno per gli A's, alzando la sua media a .415. Babe Ruth schiaffò il suo 15°. Così spesso messo in ombra da "The Babe", Gehrig trovò il giorno successivo la sua impresa relegata nelle ultime pagine della sezione sportiva. • John McGraw, manager dei New York Giants per 30 anni, aveva scelto il 3 luglio del 1932 per ritirarsi e consegnare le redini al suo prima base, Bill Terry, che avrebbe portato i Giants alle World Series di quell'anno contro gli Washington Senators. • The New York Times pubblicò le dimissioni di McGraw sulla prima pagina. Il grande giorno di Gehrig venne relegato a pagina 10.
Connie Mack e John McGraw al primo All-Star Game del 1933 • Un mese più tardi, McGraw sarebbe stato il manager della National League nel primo All-Star game contro la squadra dell'AL diretta da Mack al Comiskey Park di Chicago.
Pennants & Pinstripes: The New York Yankees 1903-2002, Ray Robinson and Christopher Jennison
Inizio difficile di Paul - Parte I
Dizzy Dean e Paul Dean nel 1934 Dizzy Dean, iniziò la sua terza stagione completa con i Cardinals, lanciando nell'opening day del 1934 davanti ad una misera folla di soli 7500 spettatori allo Sportsman's Park di St. Louis. • Lanciando più forte nel nono che nel primo inning, Dizzy falciò i Pittsburgh Pirates 7-1. • Dopo la partita, Diz era più interessato a parlare di suo fratello rookie Paul: "Credo che il vecchio braccio non sia cambiato per niente, ma voi ragazzi aspettate a vedere mio fratello, Paul, domani. Sarà lui a farvi vedere ciò che questa famiglia serve per colazione". • Diz aveva tanta fiducia in se stesso e in suo fratello, che prima dell'inizio della stagione aveva promesso che "lui e Paul" avrebbero vinto 45 partite. Paul Dean aveva solo 20 anni, due anni più giovane di Diz. Alto 1.82 per 80 kg, era anche più basso di cinque centimetri rispetto a Diz. • Paul iniziò bene contro i Pirates. Mise strikeout i primi due battitori, Lloyd Waner e Fred Lindstrom. • Ma purtroppo, Paul Waner colpì un singolo e Pie Traynor mise la palla oltre la recinzione per un rapido 2-0. • Nel secondo, Gus Suhr da leadoff colpì un HR e il lanciatore Larry French mise in campo un doppio portando a casa un punto e mandando il giovane Dean sotto la doccia. • I Cards recuperarono pareggiando la partita 6-6 ma persero di un punto sul fuoricampo di Cookie Lavagetto all'ottavo inning. • Cercando di rallegrare il suo fratellino, Dizzy disse: "Tu non hai perso questa partita ragazzo. Questa non viene conteggiata contro di te". Il giocatore-manager Frank Frisch, che aveva chiamato tutti i lanci dalla seconda base, disse a Paul dopo: "Hai velocità, ma non importa quanto forte si lancia. Se è in mezzo, questi ragazzi ti battono". Frisch decise di utilizzare Paul fuori dal bullpen per allentargli la pressione di dosso. Diz: The Story of Dizzy Dean and Baseball During the Great Depression, Robert Gregory
Inizio difficile di Paul - Parte II Dopo che i Pirates avevano vinto due delle tre partite con i Cardinals all'inizio della stagione 1934, arrivarono a St. Louis i Chicago Cubs per una serie di due partite. Charlie Root dei Cubs sconfisse Tex Carleton 2-1 nella prima gara. Poi Dizzy Dean salì sul monte domenica 22 aprile. I Cubs erano ancora scossi da una partita in cui Diz aveva lanciato contro di loro nel mese di luglio dell'anno precedente. Dopo aver messo strikeout 17 battitori al Wrigley Field, Dean aveva ridicolizzato la squadra di casa in un'intervista ad una radio di Chicago dopo la partita. Aveva preso di mira Guy Bush, il suo avversario sul monte quel pomeriggio: "Avevano dei ragazzi come lui giù nella Texas League che si prendevano cura delle nostre mazze. Egli non ha ottenuto niente". A Bush capitò di ascoltarlo e lo riferì ai suoi compagni di squadra.
Guy Bush Guy assaporò una grossa rivincita il 4 settembre del 1933, davanti a 38000 tifosi al Wrigley Field quando sconfisse 6-4 i Cardinals, e i Cubs spinsero Diz sotto le docce dopo aver segnato sei punti nel secondo inning.
Lon Warneke Questa volta Lon Warneke affrontò Dean, ma Bush gustò con grande piacere dalla panchina il risultato. Chicago colpì sei valide per quattro punti nel primo. Quando Frisch andò sul monte per parlare con il suo lanciatore, i Cubs gridarono: "Lascialo lì quel figlio di una cagna, Frank. Non siamo ancora alla fine". Quando gli ospiti segnarono altri due punti nel secondo, Diz si diresse alle docce. Bush non seppe resistere: "Dì alla radio quanto eravate bravi, moccioso". Successivamente, Diz rispose nella clubhouse: "Quei Cubbies possono baciarmi il posteriore" [Il baseball è così tanto gentile anche oggi!]. I Cubs realizzarono sei valide e due punti in due innings contro Paul Dean, che aveva sostituito suo fratello. I Cubs stravinsero sui Cards per 15-2 con Warneke che realizzò la seconda one-hitter consecutiva dall'inizio della stagione. Come i Pirates prima di loro, gli imbattuti Cubs lasciarono St. Louis convinti che i Cardinals fossero destinati al massimo ad arrivare in quinta posizione, dove erano finiti nel '33. I travagli di Paul Dean non erano finiti. Apparve come rilievo il 28 aprile a Chicago, ma durò solo due innings, concedendo un HR lungo a Chuck Klein, che era appena arrivato nella Windy City dai Phillies. Questa uscita alzò l'ERA del giovane Dean a 7.50. Frisch utilizzò ancora una volta Paul il 3 maggio in casa contro Philadelphia. I Phillies lo toccarono con sette valide e tre punti in cinque inning. Ciò nonostante, Paul registrò la sua prima vittoria in major quando Joe Medwick con un grande slam portò i Cards sull'8 a 7. Alcuni Cardinals mormoravano per il fatto che Paul Dean occupasse un posto nel roster. Tex Carleton si risentì che Paul iniziasse la seconda partita della stagione davanti a lui e sentenziò: "Non ha una curva. Non lancia di finesse". Un altro pitcher anonimo disse: "Paul è solo un lanciatore che ha messo strikeout un sacco di ragazzi sotto le luci a Columbus. Dovrà tornare e imparare qualche tecnica avanzata". Un altro ancora: "Se non fosse il fratello di Diz, se ne sarebbe andato da tempo. Questa è l'unica ragione per cui lo stanno tenendo qui". Come ci si poteva aspettare, Diz stava con suo fratello: "Possiamo ancora vincere 45 partite. Sarà bene che i maledetti coach non lo distruggano provando a modificarlo. Loro vogliono licenziare quel ragazzo".
Frankie Frisch Frisch invitò Paul a mangiare una bistecca poco dopo. Il manager disse al suo rookie di non imitare lo stile di Dizzy sul monte, ma di fidarsi della sua roba. Frisch promise anche a Paul che avrebbe iniziato gara 3 della serie contro i difensori del titolo di campioni del mondo dei New York Giants. Paul Dean sconfisse 3-2 i Giants l'11 maggio in dieci innings a St. Louis, vincendo il duello con il grande Carl Hubbell. I Deans superarono di 4 partite la promessa di Dizzy di 45 vittorie (Diz 30, Paul 19) quando The Gashouse Gang vinse il pennant della NL e le World Series.
Dizzy e Paul Dean posano prima dell'inizio dell World Series del 1934 Diz: The Story of Dizzy Dean and Baseball During the Great Depression, Robert Gregory
La stella non celebrata dell'All-Star Game del 1934 Carl Hubbell dei New York Giants è famoso per aver messo strikeout cinque battitori di fila nell'All-Star Game del 1934 nel suo ballpark, il Polo Grounds.
Carl Hubbell • Charlie Gehringer, dei Detroit Tigers, leadoff della partita mise a segno un singolo all'esterno centro. Poi Hubbell concesse la base su ball a Heinie Manush degli Washington Senators. Con Babe Ruth, Lou Gehrig, e Jimmy Foxx in arrivo, l'AL si leccava i baffi di fronte alla prospettiva di realizzare un un buon vantaggio. • Invece, Hubbell deluse le speranze dell'Al eliminando Ruth con una screwball all'angolo esterno per il terzo strike. Gehrig andò strikeout sventolando con i corridori che rubavano la seconda e la terza. Poi Foxx andò strikeout pure lui sventolando. • Frankie Frisch, dei Cardinals, leadoff nella parte bassa del primo inning colpì un homer per dare alla NL il vantaggio di 1-0. • "King Karl" iniziò la parte alta del secondo inning eliminando al piatto Al Simmons degli White Sox e Joe Cronin dei Senators. Dopo che Bill Dickey colpì un singolo, Hubbell mise strikeout Lefty Gomez. • Hubbell non solo eliminò cinque futuri Hall of Famer, ma le sue vittime erano nell'ordine gli uomini che erano al primo, secondo, terzo, e quarto nella lista dei fuoricampisti dell’AL in quel momento. • Karl completò la sua striscia di tre inning scoreless senza realizzare altri K. Più avanti nella partita, un altro pitcher, questa volta per l'AL, lanciò splendidamente anche se la sua impresa viene raramente ricordata. • La NL segnò tre punti nella parte bassa del terzo contro Gomez prima che l’AL riducesse lo svantaggio a metà con due nel quarto. Poi sei punti nel quinto inning spinsero lo Junior Circuit avanti 8-4. • Tuttavia, la Senior League rispose con due punti nella parte inferiore del quinto e aveva corridori in prima e seconda con nessuno fuori contro Red Ruffing. Il player-manager dell'AL, Cronin, mise sul monte Mel Harder degli Indians [Una curiosità della partita è che entrambe le squadre avevano un giocatore-manager. Bill Terry dei Giants era lo skipper della NL All-Star].
Mel Harder • Harder chiuse l'inning, anche se una doppia rubata produsse un altro run per portare la NL ad un punto di differenza, 8-7. L'AL segnò un punto sicuro nel 7°, ma Harder non ne aveva bisogno. • Mel lanciò altri quattro innings realizzando una shutout per portare l'AL alla seconda vittoria nel nuovo Midsummer Classic, iniziato l'anno prima. Harder lanciò cinque inning concedendo una sola valida, una base su ball e due K. • Lo scorer ufficiale deputò l'asso di Cleveland lanciatore vincente. Ma Mel non ricevette il giusto riconoscimento per la sua impresa di cinque innings scoreless contro la fortissima NL. Se serve un esempio, ecco un commento da baseball-almanac.com sulla partita. L'eroe della partita? Earl Averill come pinch-hitter nel quarto inning che con il suo triplo fece segnare un punto. Nel quinto inning, rispose di nuovo con due RBI supplementari frutto del suo forte doppio.
Earl Averill All-Star Game 2009, Official Program
Stai attento a quello che dici!
Bill Terry Prima della stagione 1934, a Bill Terry, manager e prima base dei Campioni del Mondo uscenti dei New York Giants, venne chiesto come sarebbe andata la stagione: "Pittsburgh, St. Louis e Chicago saranno le squadre che dovremo battere". "Non temete i Dodgers?" chiese un giornalista. "Mi stavo chiedendo", disse Terry, "se sono ancora nella League". Dopo essere stato informato del commento, il business manager dei Dodgers, Bob Quinn, rispose: "... il club di Brooklyn può trarre in inganno Mr. Terry essendo la squadra che gli impedirà di ripetere il trionfo dello scorso anno. Almeno, gli faremo sapere che siamo ancora nella League".
Bob Quinn Il caso volle che i Giants giocassero contro i Dodgers al Polo Grounds le ultime due partite della stagione. Nella stagione avevano accumulato un vantaggio contro i Bums negli scontri diretti di 14-6. Il club di Terry aveva appena perso tre gare di fila cedendo il primo posto di una partita agli aggressivi e determinati St. Louis Cardinals, la famosa Gashouse Gang di Dizzy Dean e Pepper Martin. I Giants avevano assolutamente bisogno delle vittorie contro i Dodgers, che navigavano al sesto posto, e speravano che i Cards perdessero con Cincinnati per arrivare alla pari e giocarsi il pennnant in un playoff. Ma i Dodgers sconfissero i Giants in entrambe le partite per 5-1 e 8-5. Nel frattempo, Dizzy sconfisse 9-0 i Reds per la sua 30a vittoria, aggiudicandosi il titolo con due partita di differenza (Dean rimane l'ultimo pitcher della NL a vincere 30 partite in una stagione. Solo Denny McLain dei Detroit nel 1968 vinse 30 partite nell'AL dal 1934). I Giants, che erano primi con 7 partite di vantaggio il 6 settembre, finirono la stagione perdendo sei delle ultime sette. Nel frattempo, St. Louis ne aveva vinte 14 su 17, a partire dalle tre vittorie su quattro nella serie al Polo Grounds dal 13 al 16 settembre. I Cardinals poi sconfissero Detroit in sette partite nelle World Series. Terry non era popolare tra la stampa, gli arbitri, le squadre avversarie e anche tra molti dei suoi giocatori. Alcuni giornalisti di New York affermarono che l'arroganza di Bill era costata alla sua squadra il pennant del 1934. Terry realizzò una media battuta nel corso della sua carriera di .341 e fu (e lo è tuttora) l'ultimo National Leaguer a battere .400 in una stagione (.401 nel 1930). Ma i giornalisti non lo votarono per la Hall of Fame fino al 1954, 18 anni dopo il suo ritiro da giocatore. Egli non espresse alcuna amarezza per il suo ritardo nell'elezione e ogni anno partecipò alle cerimonie a Cooperstown.
Le cose interessanti di Diz del '34 - Parte I
1934 - Dizzy e Paul Dean La stagione di Dizzy Dean del 1934 fu una delle più interessanti mai vissuta da qualsiasi altro giocatore. Nello stesso anno vinse 30 partite - l'ultimo pitcher della NL a farlo - per guidare i St. Louis Cardinals al pennant. Lungo la sua strada ci furono parecchie buffonate e anche brutti incidenti. Dizzy fu probabilmente il giocatore nella storia del baseball assieme a Babe Ruth che più di tutti si divertì a scherzare come un bambino - ma senza bere o essere un donnaiolo come Babe. • Dizzy era un naturale showman che amava richiamare l'attenzione su se stesso. Il 100° giorno a St. Louis, Dizzy diede prima fuoco a delle carte di fronte al dugout dei Cardinals, e poi, avvolto in una coperta, fece la danza della guerra presumibilmente per evocare una pioggia rinfrescante. • Al Braves Field, Dizzy fece la pantomima di un uomo che si rasava e seminò polvere per starnutire davanti al dugout di Boston. • Un altro giorno, quando gli odiati New York Giants, che avevano guidato la league per gran parte della stagione, arrivarono allo Sportsman's Park, Dizzy andò nel loro spogliatoio, si sedette, e informò il manager Bill Terry e i suoi battitori su come avrebbe avuto intenzione di lanciare. • Dizzy rivelò anche un lato controverso della sua natura. Il 1° giugno, a Pittsburgh, inscenò uno "sciopero" seduto in tribuna per protestare contro il basso stipendio di Paul (Dizzy guadagnava 8500 dollari nel 1934. Paul, un debuttante, ne prendeva 3000).
Frankie Frisch • A metà agosto, Dizzy parlò con Paul perché si unisse a lui nel boicottare la trasferta della squadra a Detroit per una partita dimostrativa successiva al doubleheader giocato la domenica in casa e in cui entrambi avevano lanciato. Il giocatore-manager Frankie Frisch multò Diz di 100 $ e Paul di 50. Diz rispose alla notizia protestando nella clubhouse e poi strappò le sue due casacche a brandelli. Per questo, ricevette dieci giorni di sospensione. Diz si recò a Chicago per perorare la sua causa con il commissioner Kennesaw Landis, che aveva deliberato in favore del club: Diz dovette pagare la multa, il risarcimento delle maglie e la perdita del salario per una somma pari a 486 $. Il 24 agosto, nella sua prima partenza, dopo la sospensione, Dean lanciò un shutout complete game contro i Giants concedendo cinque valide per la sua vittoria numero 22. • Durante la stagione, i Deans trascinarono i Cardinals proprio come aveva predetto Diz allo spring training, quando aveva promesso che "lui e Paul" avrebbero vinto 45 partite. Superarono la previsione di quattro, Paul realizzò 19 vittorie e Diz 30, portando i Cards alle World Series contro i Detroit Tigers dove li avrebbero attesi altre avventure. Breaking the Slump: Baseball in the Depression Era, di Charles C. Alexander
Le cose interessanti di Diz del '34 - Parte II Le World Series del 1934 coronarono l'anno dei St. Louis Cardinals, conosciuti col soprannome di Gashouse Gang, come una delle squadre più famose nella storia del baseball. In particolare, cementò la popolarità di Dizzy Dean tra il pubblico.
Dizzy Dean a Detroit per le World Series del 1934 • Quando i Cardinals arrivarono a Detroit il giorno prima di Gara 1, Diz agitò il grande cappello alla folla gridando "Vogliamo Dean!". Presso l'hotel, conversò con noti attori come Mae West e Will Rogers e tenne banco per un piccolo esercito di giornalisti.
Al Schacht • Prima dell'inizio di Gara 1, Diz posò per le fotografie con tutti coloro che glielo chiesero e fece il pagliaccio con il comico del baseball Al Schacht, che saltò sulla schiena di Dizzy. Anticipando Mohammed Ali di 25 anni, Diz schernì la stella dei Tigers Hank Greenberg: "Ehi, Mose!", (Un insulto razzista in quanto Hank era ebreo), "Perché sei così bianco? Ragazzo, stai tremando come una foglia".
Hank Greenberg • Diz vinse la prima partita, 8-3, con una performance a regola d'arte. Quella sera, presso la locale stazione radio della CBS, parlò tramite la radio a onde corte con l'esploratore Richard Byrd, che aveva guidato una spedizione al Polo Sud. "Come va lì, Dick Byrd sotto al Polo Sud", disse Diz, "La palla non ha subito danni", parlando dei suoi 150 lanci dell'incontro, "E' stata una pidocchiosa partita, solo ronzio di pulci e morsi". • La mattina seguente, Dizzy fece colazione con la moglie, il fratello e il comico Joe E. Brown che era ospite di Henry Ford nella villa di quest'ultimo fuori di Detroit. Ford aveva pagato 100000 dollari alla MLB per i diritti esclusivi per la pubblicità della prima radiodiffusione nazionale delle World Series. La visita includeva un tour al Greenfield Village, la città del 19° secolo che Ford aveva ricreato. Poi i Deans rientrarono di nuovo in città, con una scorta della polizia. • Dopo che i Tigers vinsero Gara 2, le serie si trasferirono a St. Louis, dove Paul sparse otto valide nei nove inning completi per aggiudicarsi la vittoria, 4-1.
Gara 4 World Series 1934 - Dizzy Dean appena colpito dal tiro di Billy Rogell • Diz non lanciò la quarta partita, ma fu coinvolto in uno degli episodi più famosi della sua pittoresca carriera. Con Detroit che conduceva 4-3 nel quarto, Diz entrò a correre per il pinch hitter Spud Davis nella parte bassa dell'inning. Non è chiaro se Dean fece tutto questo da solo o su indicazione di Frisch. In ogni caso, Pepper Martin battè un grounder in doppio gioco sul seconda base Charlie Gehringer che passò la palla all'interbase Billy Rogell. Il tiro di Rogell in prima colpì in fronte Dean, che cadde come un sasso. La folla di 38000 tifosi rimase in silenzio mentre la stella veniva portata fuori dal campo. Diz riprese conoscenza negli spogliatoi e subito annunciò di voler salire sul monte come stabilito dalla rotazione il giorno successivo: "Non si può far male a Dean colpendolo sulla testa". Entro una settimana, milioni di americani avevano visto i film cinegiornali dell'incidente, accrescendo la fama di Dizzy. • Diz lanciò bene in Gara 5 ma perse 3-1. Tornati a Detroit, Paul vinse Gara 6, 4-3. Questo pose le basi per la finale, con Diz che ebbe un giorno di riposo per lanciare nuovamente. • La partita finale fu una delusione per i fans dei Tigers. Diz prese due valide nel terzo inning, quando i Cards segnarono 7 punti nella loro mezza ripresa e alla fine infersero la bruciante sconfitta ai Tigers per 11-0. Breaking the Slump: Baseball in the Depression Era, di Charles C. Alexander
Le cose interessanti di Diz del '34 - Parte III Il giorno dopo la vittoria delle World Series del 1934, i Cardinals tornarono a casa a St. Louis. Dizzy Dean non perse tempo a capitalizzare la sua fama a livello nazionale. • Dizzy scese dal treno indossando un casco coloniale di carta e agitando una tigre giocattolo di gomma. I Cardinals si recarono in automobile alla parata attraverso il quartiere degli affari. A New York City, i reclutatori dell'Esercito appesero un poster che riportava Dizzy durante il suo breve periodo nell'Esercito nel 1929 rivendicando a titoli cubitali: "L'esercito lo ha formato".
Satchel Paige e Dizzy Dean • Diz e suo fratello Paul volarono a Oklahoma City il giorno successivo. Quella notte, Diz lanciò per i suoi All-Stars, un team composto da un'accozzaglia itinerante di giocatori compreso suo fratello, più vari giocatori di minor league e semi-pro, contro i Kansas City Monarchs della Negro League. Le squadre viaggiarono a Chicago, Cleveland, Columbus e a Pittsburgh. Durante il tour, Diz affrontò diverse volte il leggendario Satchel Paige . • I fratelli Dean fecero anche una serie di apparizioni al Roxy Theatre di Manhattan. Poi Diz viaggiò in tutto il continente per lanciare brevemente nella California Winter League, compresa un'altra partita contro Paige.
• Dizzy e Paul apparvero in un film, Dizzy and Daffy, realizzato a Hollywood dalla Vitaphone Pictures. Fecero i pagliacci in giro con Shemp Howard (prima che diventasse uno dei Three Stooges). Questo film cementò il soprannome di Paul per il resto della sua vita.
Un'immagine del film Dizzy and Daffy (i due fratelli Dean al centro con il comico Shemp Howard) Contando i 5941$ che ricevette come membro dei vincitori delle World Series, più 3000 $ come testimonial per la pubblicità di alcuni prodotti e per le apparizioni in un programma radiofonico locale ogni settimana e gli 8000 $ per le sue apparizioni nel baseball itinerante e a teatro, Dizzy accumulò 25000 dollari nell'anno, una piccola fortuna nel bel mezzo della Grande Depressione, e non male per un ignorante ragazzo di campagna. Breaking the Slump: Baseball in the Depression Era, di Charles C. Alexander
Dizzy umilia Detroit Questa è la prima di tre storie che coinvolgono l'unico e solo Dizzy Dean e riguarda la settima partita delle World Series del 1934. Guidati dalle 30 vittorie di Dean - l'ultimo lanciatore della NL a vincerne così tante in una stagione - i "Gashouse Gang" Cardinals superarono i Giants alla fine della stagione. I Tigers avevano battuto gli Yankees di sette partite. Entrambe le squadre erano caratterizzate da futuri Hall-of-Famer giocatori-manager: il seconda base Frankie Frisch per St. Louis e il catcher Mickey Cochrane per i campioni dell'AL. • Dizzy vinse Gara 1 a Detroit, 8-3. • Dopo, i Tigers vinsero Gara 2 trascinati dal loro asso Schoolboy Rowe e Paul, il fratello di Dizzy, vinse Gara 3 a St. Louis, 4-1. • Tuttavia, Detroit si portò in vantaggio vincendo i due successivi incontri, 10-4 e 3-1. In quest'ultima partita, Tommy Bridges sconfisse Diz, che aveva lanciato otto innings. Sotto 3 partite a 2, i Cards necessitavano di vincere due partite al Navin Field. Con Leo Durocher che battè tre valide, Paul Dean colpì il punto vincente per sconfiggere Rowe 4-3 e portare le Series alla settima e ultima Gara. • 40902 tifosi si riunirono per guardare Dizzy lanciare, dopo due giorni di riposo, contro Eldon Auker (Stranamente il numero degli spettatori era inferiore ai 44551 che avevano assistito a Gara 6, giocata di lunedì). • I visitatori colsero tutti di sorpresa quando segnarono 7 punti nel terzo. Nel frattempo, Dizzy chiuse fuori la squadra di casa concedendo in tutto sei valide nell'umiliante sconfitta di 11-0.
Joe "Ducky" Medwick e Dizzy Dean Il gioco restò famoso per un brutto incidente che si verificò nella parte alta del sesto inning. • La stella dei Cardinals Joe "Ducky" Medwick colpì un triplo al centro destra che fece segnare l'ottavo punto dei Cards. • Scivolò duro sul terza base dei Tigers Marv Owen, che per reazione iniziò a calciare Medwick, che a sua volta si difese calciando. • I dugouts si svuotarono, ma il corpo a corpo fu impedito e l'inning fu completato.
La scivolata di Joe "Ducky" Medwick mentre colpisce le gambe di Marv Owen • Quando Medwick andò nella sua posizione all'esterno sinistro, alla fine dell'inning, i tifosi di casa - frustrati dal fatto che alla loro squadra era stato negato il titolo delle World Series per la quarta volta - consumarono la loro rabbia su Ducky lanciando mele, arance, bottiglie, cuscini e altri oggetti contro di lui (Guardate il video del triplo e della conseguente rivolta dei tifosi). • Medwick rimase fuori dal campo mentre il personale del campo ripuliva. • Altre due volte cercò di riprendere la sua posizione solo per venir accolto da altri oggetti tirati. • Il player-manager dei Tigers, Mickey Cochrane, si diresse verso gli spettatori per porre fine al lancio, ma inutilmente. • Infine, il Commissioner Kennesaw Mountain Landis chiamò Medwick e i due manager vicino alla sua postazione e ordinò a Joe di lasciare il gioco per la propria incolumità. • Quando il suo sostituto, Chick Fullis, scese in campo, i tifosi applaudirono. Mentre l'uscita di Medwick non ebbe alcuna conseguenza per la vittoria, lo privò di almeno un altro at-bat che gli avrebbe permesso di pareggiare o battere i record di diverse Series. Sia come sia, colpì .379 con 5 RBI. Eguagliò i compagni di squadra Rip Collins e Pepper Martin con 11 valide.
La fine di una carriera Questa è la seconda delle tre storie che coinvolgono l'unico e solo Dizzy Dean e riguarda l'All Star Game del 1937. L'American League ospitò il quarto All Star Game al Griffith Stadium di Washington. • Dal ritiro di Babe Ruth nel 1935, Dizzy era diventato il giocatore di baseball più popolare e la più grande attrazione del pubblico. • Aveva una striscia di 25 vittorie a stagione e chiese di rimanere in panchina nell’All-Star game perché stanco, ma dovette entrare su pressione del proprietario dei Cardinals, Sam Breadon. • Lanciò i primi tre innings per la NL, mentre Lefty Gomez iniziava per il quarto anno consecutivo per l'AL.
Lefty Grove e Dizzy Dean prima dell'inizio dell'All-Star Game del 1937 • Dizzy concesse due punti nella parte bassa del terzo prima di lasciare il monte a Carl Hubbell dei Giants per il quarto inning. Gomez lanciò tre inning shutout diventando per la terza volta il lanciatore vincente nelle All-Star Game con gli Americans che vinsero 8-3. Tuttavia, la giocata che rese questa partita memorabile si verificò nel parte bassa del terzo inning. • Earl Averill dei Senators, battendo con due out, colpì un line drive sul piede destro di Dizzy. • Quando Averill venne eliminato in prima, Dizzy si avviò al dugout e subito dopo nella clubhouse. • Al suo ritorno a St. Louis si fece esaminare il piede. Si scoprì che l'alluce era rotto, e il medico lo steccò raccomandandogli il riposo. • Dopo circa una settimana, tuttavia, l'inquieto Diz tolse la stecca. Cosa successe dopo venne dibattuto nel corso dei decenni. • Alcuni insistono che il GM dei Cards, Branch Rickey, non credesse che Diz fosse ferito gravemente, e esortò il manager Frank Frisch a farlo lanciare. • Lo stesso Frisch in seguito disse che fu Diz ha insistere a ritornare sul monte. • Quel che è certo è che Dizzy riprese a lanciare con un dito del piede molto dolorante. • Per alleviare il dolore, egli inconsciamente alterò il suo movimento fluido di lancio e compromise il braccio. • La sua famosa palla veloce scomparve, e non tornò mai più. • Dopo aver vinto 12 partite prima del break dell'All-Star, successivamente Diz ne vinse solo una. Il braccio di Dean era ancora dolorante, quando iniziò lo spring training del 1938. • I St. Louis lo cedettero ai Chicago Cubs per due lanciatori, Curt Davis, Clyde Shoun e l'outfielder Tuck Stainback, più 185000 $. The Spirit of St. Louis: A History of the St. Louis Cardinals and Browns, di Peter Golenbock
Diz per poco non sconvolse i Bombers
Dizzy Dean con la casacca dei Cubs Questa è la terza e ultima storia che coinvolge il solo e unico Dizzy Dean e riguarda Gara 2 delle World Series del 1938. Il braccio infortunato di Dizzy aveva lavorato in modo coraggioso per i Cubs dopo essere stato scambiato dai St. Louis prima della stagione 1938. • Lanciando in sole 13 partite, andò 7-1 con una ERA di 1.81 e Chicago vinse il pennant con due partite davanti ai Pittsburgh Pirates. • Il famoso "Homer in the Gloamin" (Il fuoricampo nel crepuscolo) di Gabby Hartnett fu la battuta chiave che fece ritornare i Cubs al Fall Classic per la prima volta dal 1932. • Il caso volle che gli avversari fossero gli stessi New York Yankees che avevano incontrato nel '32. Hartnett, che divenne il manager al posto di Charlie Grimm durante la stagione, scelse Diz per iniziare Gara 2. Gli Yankees avevano vinto la prima partita 3-1 con Red Ruffing che sconfisse Bill Lee. L'avversario di Dean era Lefty Gomez. Così la partita fu etichettata con "Dizzy vs. Goofy". • Il ventottenne Diz lanciò coraggiosamente per i 42108 tifosi al Wrigley Field. Concesse due punti facili nel secondo, quando l'interbase Billy Jürges e il terza base Stan Hack non riuscirono a fermare il grounder di Joe Gordon, che spinse a casa DiMaggio e Gehrig. • Però, i Cubs ritornarono in vantaggio 3-2 prima di iniziare l'ottavo inning. Nel baseball odierno, Diz avrebbe ricevuto una pacca sulla spalla e le congratulazioni per aver dato alla squadra di casa sette straordinari innings. Un pitcher di rilievo avrebbe lanciato l'ottavo e eventualmente il nono inning. • Ma questa strategia non esisteva nel 1938. Così Diz concesse due punti all'homer di Frank Crosetti (lontano dall'essere il leader della potenza dei Bronx Bombers con soli nove fuoricampo nel 1938) che finì nelle gradinate di sinistra per dare agli ospiti il vantaggio di 4-3. • Sorprendentemente (per gli standard odierni), Diz ritornò sul monte per il nono inning, ma venne colpito da un fuoricampo da due punti di Joe DiMaggio. • La folla gli tributò una standing ovation per aver tenuto i potenti Yankees a sette valide. Tuttavia, i Cubs persero 6-3 e furono travolti in quattro partite. Diz lanciò altri due anni per i Cubs, realizzando un record di 9-7 prima di essere rilasciato nel 1941, quando era evidente che non avrebbe mai più ritrovato la fastball che gli aveva fatto vincere 30 partite nel 1934.
Le attenzioni su Feller - Parte I E' giusto dire che mai nessun diciassettenne provocò una così grande sensazione nel baseball professionistico come Bob Feller. 1936 - Il giovane Bob Feller nel dugout dei Cleveland Indians • Il 22 luglio del 1935, mentre era ancora alla high school, il ragazzo di campagna da Van Meter, IA, firmò un contratto con il club Fargo-Moorhead della Northern League (In realtà, fu il padre a firmare il contratto dal momento che Bob aveva solo 16 anni). La squadra non si aspettava che Feller lanciasse per loro. La firma era parte di un piano per aggirare le regole esistenti in modo che i Cleveland Indians potessero acquisire il lanciatore fenomeno, la cui fastball si diceva potesse raggiungere le 100 mph. • L'anno successivo, Fargo-Moorhead trasferì il suo contratto a New Orleans, un altro affiliato di Cleveland. Ancora una volta, Bob non effettuò un solo lancio per i Pelicans. • Nel luglio del 1936, New Orleans doverosamente trasferì il contratto di Bob a Cleveland in modo che Feller potesse lanciare in una partita dimostrativa contro i St. Louis Cardinals nel corso del break dell'All-Star. 10.000 fans degli Indians si riversarono allo stadio per vedere di persona tutto quel baccano sul pitcher adolescente. • Feller salì sul monte nel quarto inning. Il manager degli Indians Steve O'Neill, ex catcher che celebrava il suo 45° compleanno, decise di mettersi l'attrezzatura per avere la migliore vista della roba di Feller. Gli disse di lanciare solo fastballs. Steve O'Neill • Uno dei lanci di riscaldamento di Feller volò sopra il catcher e rimbombò contro il backstop. Questo fece sì che il giocatore-manager dei Cardinals Frankie Frisch si mettesse fuori dal lineup. Si voltò verso l'esterno rookie Lynn King e gli chiese: "Hai mai giocato in seconda base?" - "No" - "Be', oggi lo farai, ragazzo. Sto diventando troppo vecchio per essere ucciso in servizio". Frankie Frisch • Il primo battitore che affrontò Feller fu Bruce Ogrodowski. Ecco un estratto dall'autobiografia di Feller Now Pitching - Bob Feller: Il mio primo lancio a Ogrodowski venne chiamato strike, e fece qualcosa dal suono simile allo scoppio quando colpì il guanto di O'Neill. Ogrodowski si rivolse a O'Neill e disse: 'Fatemi uscire di qui in un unico pezzo'. Era serio e depose il lancio successivo verso il basso, effettuando un bunt sulla linea della terza base. Bruce Ogrodowski • Feller mise strikeout i due battitori successivi, Leo Durocher e Art Garibaldi.
• Bob cominciò il quinto inning eliminando il pitcher Les Munns, poi concesse una punto su un singolo, una base su ball, una doppia rubata e un lancio pazzo. Spense poi le speranze eliminando Pepper Martin e Ripper Collins, due dei migliori battitori dei Redbirds. Les Munns
• Ogrodowski colpì nel sesto un doppio prima che Feller mettesse strikeout Durocher, Charlie Gelbert e Munns. Charlie Gelbert • O'Neill aveva visto abbastanza e sostituì Bob al settimo. Così il suo pitching line mostrò che aveva messo strikeout otto battitori in tre innings. Dizzy Dean Dopo la partita, un fotografo chiese alla stella dei Cards, Dizzy Dean, di posare con Feller. •"Se va bene per lui (Feller), per me va bene", rispose Dizzy, "Dopo quello che ha fatto oggi, è il ragazzo che deve parlare". • Bob poi disse che "la lode di Dizzy Dean era l'approvazione da parte degli dei del baseball". Il piano di Cleveland di utilizzare Feller per il resto dell'estate dovette superare un inaspettato ostruzionismo. Judge Landis And 25 Years of Baseball, di J.G. Taylor Spink
Le attenzioni su Feller - Parte II
Bob Feller Poco dopo che il diciassettenne Bob Feller elettrizzò il mondo del baseball mettendo strikeout 8 su 9 battitori dei Cardinals in una partita dimostrativa, il club di Des Moines presentò una protesta al giudice Kenesaw Mountain Landis, il commissioner del baseball. Kenesaw Mountain Landis • Des Moines affermava di aver cercato di far firmare Feller nell'estate del 1935, ma che i suoi sforzi furono vanificati dai Cleveland Indians, che, secondo le Major-Minor League Agreement Rules, non poteva firmare un "sandlot player" (un dilettante che non era uno studente di college). • Naturalmente, ciò che Des Moines avrebbe pagato era esattamente quello che versò Cleveland. Il contratto di Feller con Fargo-Moorhead fu il primo passo di un piano per eludere le regole in modo che egli sarebbe diventato di proprietà degli Indians. Le altre 15 squadre della Major League prevedevano e temevano che Landis avrebbe deciso in favore di Des Moines. • Da un lato, i general manager si leccavano i baffi in previsione di avere una chance su Feller se il Commissioner avesse annullato il suo contratto con gli Indians. • Tuttavia, il rovescio della medaglia di tale decisione sarebbe stata "una lotta selvaggia per Feller che per qualsiasi altro free agent nella storia del gioco. [Colonnello] Ruppert degli Yankees, con i suoi grossi fondi, era pronto ad andare più in alto di chiunque altro". • Il giudice aveva avuto per tutto il tempo che era stato commissioner (a partire dal 1920, dopo lo scandalo dei Black Sox) una idiosincrasia per il farm system quando Branch Rickey aprì la strada con i Cardinals. "Landis aveva disprezzato e rimproverato questi business delle major leagues che scoprivano i giocatori nelle minor". Eppure Landis sorprese tutti sostenendo il contratto di Cleveland con Feller. • Pur concludendo che la firma con Fargo era una farsa orchestrata da Cleveland, il commissioner aveva citato il fatto che sia il giovane lanciatore che suo padre avevano "cercato con zelo" la ratifica del contratto degli Indians. • Il giudice sottolineò anche che annullando il contratto si sarebbe "ricreata esattamente la stessa situazione con la firma di Feller di un nuovo contratto in nome di qualche altro club di minor league che agiva per qualche club di Major League". E il commissioner non pensava che la situazione sarebbe stata un bene per il baseball. • Landis premiò il danno di Des Moines con 7500 dollari, la somma che il club aveva offerto a Feller. Feller apparve in 14 partite per il resto della stagione 1936. Due di queste furono spettacolari. • Ne vinse 5 e perse 3, mettendo strikeout 76 battitori e concedendo 47 basi su ball in 62 innings. • Il 27 agosto, al League Park a Cleveland, eliminò 15 battitori dei St. Louis Browns, uno in meno del record dell'AL stabilito da Rube Waddell nel 1908 e due in meno del record delle major league di Dizzy Dean del 1933. • Poi il 13 settembre, sempre a League Park, Feller mise strikeout 17 battitori dei Philadelphia A's ed eguagliò Dean. 13 settembre 1936 - Feller sorride nello spogliatoio degli Indians dopo aver eliminato 17 battitori Rapid Robert rimase con Cleveland la sua intera carriera da Hall of Famer. • A 22 anni, aveva vinto 107 partite, di cui 76 nelle ultime tre stagioni, prima di trascorrere quattro anni in Marina nella Seconda Guerra Mondiale. • Eliminò 2581 battitori in 18 stagioni. E, pensare, che avrebbe lanciato la sua intera carriera con gli Yankees se Landis avesse negato il suo contratto originale. Bob Feller Judge Landis And 25 Years of Baseball, di J.G. Taylor Spink
Jake Powell, razzista! Memorial Day, 30 maggio 1938: La più grande folla mai vista ad una partita di baseball fino a quel momento - 83533 tifosi - si riunì allo Yankee Stadium per un doubleheader con i Boston Red Sox. Per due volte gli Yankees, difensori del titolo delle World Series, spazzarono i Sox, 10-0 e 5-4. Negli highlight del pomeriggio (o meglio negli eventi da dimenticare) ci fu una rissa durante la prima partita che incluse una scazzottata.
Jake Powell • Irritato da un cattivo lancio che lo aveva colpito alla gamba, l'esterno sinistro degli Yankees Jake Powell, corse verso il lanciatore dei Red Sox per sfidarlo. Prima che iniziasse la baruffa, il player-manager Joe Cronin cercò di intervenire.
• Cronin, anni dopo disse: "Archie McKain, un piccolo mancino, stava lanciando per noi .... Powell è uscito verso McKain facendo alcuni gesti minacciosi e ho pensato che stesse esagerando, così corsi verso di loro dalla mia posizione di interbase". • Il confronto sfociò in una delle più accanite mischie mai viste allo Yankee Stadium. Cronin e Powell si scambiarono cazzotti davanti a un pubblico più numeroso di quello che avrebbe assistito all'incontro di box tra Barney Ross e Henry Armstrong la notte successiva, e quello di Max Schmeling e Joe Louis il 22 giugno. • Cronin: "Volarono alcune offese, e abbiamo iniziato a darci pugni e a rotolarci, e l'arbitro Cal Hubbard ci cacciò fuori tutti e due".
Cal Hubbard Ma la bagarre non si fermò qui. • Cronin: "In quei giorni, la squadra ospite doveva passare attraverso il dugout degli Yankees per arrivare al proprio spogliatoio. Come mi incamminai nel corridoio, Powell iniziò a colpire ancora. Era buio, un sacco di barili di birra in giro, ma ci siamo preparati a lottare di nuovo. Il guaio era che questo era territorio nemico. Ero circondato da Yankees. Hanno cominciato a coalizzarsi contro di me, ma poi apparve Hubbard. Era un uomo grande, un ex All-American football professionista, e doveva aver pensato che le probabilità erano contro il ragazzo irlandese. Mi spinse da una parte e Powell dall'altra, e quella fu la fine della lotta". Né Cronin, né Powell giocarono la seconda partita. Due mesi più tardi, Powell fu sospeso dal Commissioner per un commento che aveva fatto nel corso di una intervista radiofonica. • Il 29 luglio 1938, Powell, nato a Silver Spring, Maryland, fece un'intervista con l'annunciatore Bob Elson della Radio WGN prima di una partita con gli White Sox al Comiskey Park. • Elson chiese che cosa avesse fatto Powell durante l'off-season. Powell rispose che era un poliziotto a Dayton, Ohio. • Quando Elson chiese come facesse a rimase in forma, Jake rispose che aveva rotto le teste dei neri con il manganello. Solo che lui non disse "neri", ma usò invece un insulto razziale comune. • Centinaia di ascoltatori arrabbiati chiamarono la WGN per lamentarsi. Altri lo denunciarono al Commissioner del baseball, Kenesaw Mountain Landis. Prima della partita del giorno dopo, una delegazione di leader neri presentò una petizione agli arbitri esigendo che a Powell fosse vietato di giocare a baseball per il resto della sua vita. • Costretti ad agire di fronte a tale indignazione pubblica, il Commissioner sospese Powell per dieci giorni. The Sporting News specificò che questa era la prima volta che un giocatore della Major League veniva sospeso per un commento razzista. Questi furono i fatti così come il pubblico li conosceva. Ma la storia ebbe altri colpi di scena. • I Washington Senators avevano scambiato Powell con gli Yankees nel 1936 per il palese razzista Ben Chapman di Nashville, Tennessee. Chapman in seguito divenne manager dei Philadelphia Phillies. In quel ruolo, fece del suo meglio per rendere la vita un inferno a Jackie Robinson nella sua stagione da rookie del 1947.
9 maggio 1947 - La famosa foto che ritrae Jackie Robinson e Ben Chapman (voluta dal Commissioner del Baseball Happy Chandler per dare l'apparente impressione che i giocatori afro americani sarebbero stati accettati dai Phillies) • I Senators scambiarono Powell con gli Yankees perché era impopolare con i suoi compagni di squadra nonostante la sua media di .312 e 98 RBI nel 1935. Si era deliberatamente scontrato con il prima base di Detroit, Hank Greenberg, di origini ebraiche, rompendogli il polso e fermando la sua stagione 1936 dopo 12 partite. Inoltre, il gioco d'azzardo di Powell lo aveva spinto profondamente in debito, e i suoi creditori avevano minacciato di citare in giudizio i Senators per risolvere il problema.
Hank Greenberg • Powell aveva vissuto a Dayton durante l'off-season, ma non lavorò mai per il dipartimento di polizia della città. I suoi amici dissero al The Daily News di Dayton che la sua osservazione sui neri era la sua idea di uno scherzo. • I giornalisti neri mantennero alta la pressione sull'establishment del baseball in seguito alla sospensione di Powell. • Esortarono i propri lettori a boicottare le partite degli Yankees e gli sponsor delle trasmissioni radiofoniche. • Questa azione costrinse gli Yankees a scusarsi e chiedere cosa potevano fare per migliorare le relazioni con la comunità nera. • I leader neri chiesero anche agli Yankees la trade o il rilascio di Powell. Quando Powell scese in campo in una partita al Griffifth Stadium di Washington, gli spettatori gli lanciarono delle bottiglie. L'incidente a Chicago deragliò la promettente carriera nel baseball di Powell. • Powell rimase con gli Yankees altre due stagioni, ma giocò poco. Fu rilasciato nel 1941. • Tornò ai Senators nel 1943 durante la carenza di giocatori causata dalla seconda guerra mondiale. Washington lo scambiò nel 1945 per Chapman dei Phillies. Non giocò nessun'altra partita in ML dopo quella stagione. • Nel 1948, Powell fu arrestato a Washington per emissione di assegni a vuoto. Quando venne interrogato in una stazione di polizia, si sparò un colpo a morte. Aveva solo 40 anni. "Why the Red Sox Hate the Yankees", di Ray Fitzgerald, The Best of Baseball Digest
Hank incollato a 58
Tre foto di Hank Greenberg Hank Greenberg ebbe diverse stagioni spettacolari in prima base con i Detroit Tigers. • 1935: .328, 36 HR, 170 RBI • 1937: .337, 40 HR, 183 RBI • 1938: .315, 58 HR, 146 RBI Concentriamoci sui suoi 58 HR nel 1938. • Non venne conteggiato un HR per una partita rinviata per la pioggia. • Dopo aver ricevuto la base per tre volte nella prima partita di un doubleheader con i Browns il 27 settembre, colpì il suo 57° e 58° HR nella seconda partita. Il 57° era inside-the-park. La seconda partita terminò dopo sette innings a causa delle tenebre. La data era la festa ebraica del Rosh Hashanah. Nel 1934, con i Tigers leader del campionato, Greenberg aveva annunciato che non avrebbe giocato nelle festività ebraiche. Tuttavia, dopo aver consultato un rabbino, decise di giocare nel Rosh Hashanah ogni anno, ma non lo Yom Kippur. • Hank ora aveva cinque partite e due fuoricampo per raggiungere il tetto dei 60: altre due in casa con St. Louis, e poi tre a Cleveland. • Nelle restanti due partite con il 7° posto dei Browns, tutto quello che ottenne fu un singolo. • Cleveland spostò la loro serie con Detroit al Municipal Stadium dal League Park. Il motivo accampato era che il Municipal teneva più tifosi (78000 rispetto i 21414 del League Park). Tuttavia, alcuni sostengono che il vero motivo era che una parte del pubblico non voleva che un giocatore ebreo battesse il record dell'amato Babe, e il Municipal Stadium era meno homer-friendly. Quste sono le distanze dei due stadi (in m). Giudicate voi stessi.
• Sabato, 1° ottobre, Hank andò 0-5 contro Denny Galehouse, che chiuse fuori i visitatori 5-0. • Nel doubleheader della domenica, Greenberg colpì un doppio contro Bob Feller in una vittoria per 4-1 nella prima partita. Realizzò tre valide nell'ultima partita, ma tutti singoli.
L'avversario di Dizzy Dean nell'American League: "Lefty" Gomez Per la maggior parte degli anni '30, Vernon "Lefty" Gomez servì da controparte nell'AL a "Dizzy" Dean dei Cardinals e poi dei Cubs.
Lefty Gomez e Dizzy Dean Nato nel nord della California nel 1908, Gomez lanciò nella Pacific Coast League per tre stagioni prima di entrare negli Yankees e disputare la stagione del 1930. New York pagò ai San Francisco Seals 45 mila dollari per averlo, una somma incredibile in quel periodo. Nel 1931, Lefty occupò un posto nella rotazione degli Yankees e nella stagione 1938, aveva già vinto 151 partite, con una media di quasi 19 all'anno. Gomez fu lo starter del primo All-Star Game nel 1933. Fu anche il partente di cinque dei primi sei Midsummer Classic. Iniziò sette partite delle World Series, vincendone 6 e non perdendone nessuna. Detiene il maggior numero di vittorie di ogni pitcher che abbia disputato il Fall Classic. Si ritirò nel 1943 con 189 vittorie. Come Dizzy, "Goffy" Gomez era anche noto per la sua eccentricità e il senso dell'umorismo come per il suo lancio. Fu scritto che, oltre alle sue vittorie, ERA e altre statistiche di lancio, avesse condotto la League nel "maggior numero di risate per nove inning di gioco".
Jimmie Foxx Lefty disse su Jimmie Foxx, il muscoloso prima base degli A's e dei Red Sox: "Foxx wasn't scouted. He was trapped" (Foxx non è stato scoperto. E' stato intrappolato). Un giorno, Foxx andò a battere con le basi piene. Il catcher Bill Dickey chiamò il lancio top di Lefty, una fastball. Gomez lo rifiutò. Così Dickey chiamò una palla curva. Un altro rifiuto. Così Bill andò sul monte. "Cosa vuoi lanciare a questo tizio?". "Niente", rispose Lefty, "Aspettiamo un po'. Forse arriva una telefonata". Dopo il primo sbarco sulla luna, Gomez disse in pubblico: "Quando Neil Armstrong mise piede sulla luna, lui e tutti gli scienziati spaziali coinvolti nel progetto Apollo erano perplessi per un oggetto bianco non identificabile. Io ho capito subito che cosa era. Era un fuoricampo che mi aveva colpito Jimmie Foxx nel 1937". Ricordando il suo fisico da rookie, 1,88 per 68 kg, Gomez disse: "Ero così magro che fino a 23 anni non avevo neppure l'ombra". Nel 1939, Joe DiMaggio effettuò forse la miglior presa di sempre allo Yankee Stadium, presagendo quella di Willie Mays nella partita delle World Series del 1954 quando catturò la poderosa battuta di Hank Greenberg con le spalle al diamante proprio di fronte al pennone alla fine dell'esterno centro a 137 metri da casa base. Successivamente, uno scrittore lodò Joe per la capacità di giocare all'esterno centro riducendo la profondità come Tris Speaker quando catturava bassi drive, pur avendo la velocità per tornare indietro per le palle lunghe. In una partita successiva, Rudy York colpì due drive contro Gomez che andarono sopra la testa DiMaggio per un triplo. Dopo il secondo, Lefty chiese al suo compagno di stanza perché avesse giocato York così superficiale. "Non hai visto il giornale?", gli chiese Joe con finta serietà. "Sto andando a fare dimenticare ai tifosi Tris Speaker". "Okay", replicò Lefty, "Basta essere sicuri di non fare dimenticare loro Gomez".
Joe DiMaggio e Lefty Gomez Un'altra arguzia coinvolse il grande slugger degli A's, Al Simmons. Dopo che Al "swung and missed" due lanci, l'arbitro Bill McGowan si avvicinò al monte e disse a Lefty: "Simmons dice che stai lanciando spitballs". Il mancino rispose: "Digli di colpirle sul lato asciutto".
Al Simmons Nel 1937 gli Yankees correvano per la conquista del loro secondo pennant consecutivo, quando caddero in slump. Avevano perso parecchie partite di fila, quando Lefty prese il suo turno come starter. Un giornalista aveva chiamato uno dei cinque futuri Hall of Famer della squadra, il seconda base Tony Lazzeri, il più intelligente giocatore del baseball. Quindi, con un uomo in prima base, il battitore colpì una rimbalzante su Gomez, che si girò e, ignorando l'interbase Frankie Crosetti che si avvicinava al sacchetto di seconda, tirò la palla ad un disorientato Lazzeri a metà strada tra la prima e la seconda. Quando quest'ultimo andò sul monte a chiedere perché, Gomez rispose: "Ho letto che hanno detto che tu sei il più intelligente di qualsiasi giocatore del club, e volevo vedere che cosa avresti fatto in quella situazione". Quando l'inning finì, il manager Joe McCarthy pose la stessa domanda, alla quale Lefty rispose: "Ci sono troppi italiani in questa squadra. Ho visto Crosetti e Lazzeri e mi sono confuso". McCarthy ebbe la battuta pronta per il suo pitcher: "È una fortuna che non hai visto DiMaggio".
Tony Lazzeri Quando fu votato nella Hall of Fame dal Veterans Committee nel 1972, Goofy così commentò: "E' giusto dopo tutto, ho aiutato un sacco di battitori ad entrarci". Nel 1970, il giornalista sportivo chiese a Lefty se il suo record di 6-0 nelle World Series avrebbe retto: "Beh, non credo che sto per perdere". Quando Mark Fidrych causò sensazione a metà degli anni '70 con il suo grande pitching così come con le sue buffonate, come ad esempio parlare con la palla, un giornalista chiese a Gomez se avesse mai parlato con la palla. "Un sacco di volte", rispose il vecchio lanciatore. "Che cosa le dicevi?". "Vai in foul, bastarda, vai in foul!". "Lefty Gomez Enlivened the Game with Comedy" di Jerry D. Lewis, Baseball Digest, Dicembre 1977
Stan diventa "The Man" - Parte I
Stan Musial Fine settembre 1941: Stan Musial aveva fatto il suo debutto il 17 settembre con i St. Louis Cardinals dopo essere stato chiamato da Rochester della International League. Era il nono inning della prima partita di un doubleheader con i Chicago Cubs, e i Cardinals inseguivano i Brooklyn Dodgers per il pennant della NL. Stan aveva già realizzato tre valide quando ritornò al piatto con il punteggio in parità, 5-5. In quei giorni, un rookie con tre valide poteva aspettarsi di essere colpito, e fu quello che successe. Ma Musial si rialzò da terra e sfoderò un singolo al centro destra. Un infield out lo spinse in seconda. Poi Coaker Triplett colpì la palla di fronte al piatto. Il catcher Clyde McCullough si avventò sulla palla e sparò in prima. Come Musial girò sulla terza base, si accorse che McCullough, combattuto tra l'ammirazione per il suo tiro e l'indignazione per l'arbitro che aveva chiamato salvo Triplett, si dimenticò di coprire il piatto. Così Stan continuò a correre e scivolò segnando quello che si rivelò il punto vincente.
Stan Musial in battuta Successivamente, il manager Billy Southworth disse del suo rookie: "Quel ragazzo è nato per giocare a baseball". St. Louis non sorpassò i Dodgers. Ma Stan aveva battuto .426 in 12 partite per diventare un appuntamento fisso dei Redbird fino al suo pensionamento dopo 22 anni. Per aggiungere altro alla sua storia, si pensi che aveva cominciato la stagione 1941 nella Classe C a Springfield. Inoltre, era stato un lanciatore nelle stagioni precedenti. "Rookie of the Year" di J. Roy Stockton, The Saturday Evening Post, 12 settembre 1942
Stan diventa "The Man" - Parte II
1943 - Stan Musial Stan Musial nacque da immigrati polacchi a Donora, Pennsylvania, nel 1920. Nella high school, non giocò solo a baseball, ma anche a basket, e fu scelto come ala nella squadra All-Western Pennslvania delle high school. Molti college gli offrirono borse di studio e il padre Lukasz Musial considerò questo come il lasciapassare per evitare che suo figlio andasse a lavorare nelle acciaierie. Andrew French, proprietario della squadra Monessen nella Pennsylvania State Association, aveva visto il mancino Stan mettere strike out battitori dopo battitori per i Donora Zinc Works. Così French incontrò i Musials e firmò Stan con un contratto pro. Tuttavia, Lukasz non voleva che suo figlio rinunciasse ad una borsa di studio. Quando il sedicenne Stan cominciò a piangere, il vecchio cedette.
Richard Henry "Dickey" Kerr Il lavoro di Stanley con gli Williamson Red Birds nella Mountain State League nel 1938 e 1939 non offrì prove convincenti che avesse preso la decisione giusta. Andò 6-6 nel suo primo anno e, mentre era 9-2 nel successivo, apparve in solo 13 partite. Poi nel 1940 arrivò la svolta della sua carriera da professionista. Fu assegnato a Daytona Beach nella Classe D della Florida State League. Il manager era Dickie Kerr, il lanciatore degli White Sox che aveva vinto due partite nel Fall Classic del 1919, nonostante gli sforzi da parte dei suoi compagni di squadra di perdere la serie. Musial come lanciatore ne vinse 15 e ne perse solo 5. Ma, soprattutto, Kerr apprezzò il suo valore di battitore e lo impiegò come esterno quando non lanciava, come fecero i Red Sox con Babe Ruth. Tuttavia, l'11 agosto del 1940, la carriera di Stan prese una scossa. Effettuando una presa, mentre giocava all'esterno centro, calpestò una stringa della scarpa e cadde pesantemente sulla spalla sinistra. Quando si formò un grande rigonfiamento, la sua carriera come pitcher era finita, anche se provò a ritornare sul monte altre due volte. Vinse la prima partita 5-4, grazie alla fortuna e al coraggio, ma poi venne colpito duramente da Orlando.
1958 - Stan Musial e la moglie Lillian Labash Stan sposò la sua fidanzata del liceo, Lillian Labash, ma con il suo stipendio mensile di 100 $ aveva grosse difficoltà a sbarcare il lunario, specialmente con un bambino in arrivo. Confidò i suoi problemi al suo manager, chiedendogli se avesse dovuto smettere di giocare a baseball e cercare un lavoro per tutto l'anno nelle acciaierie di casa. Kerr esortò Stan a non smettere, assicurando che lui ce l'avrebbe fatta ad arrivare nelle major come outfielder. Kerr e sua moglie avevano affittato una casa più grande e presero con sè Stan e sua moglie. Quando il bambino nacque, fu battezzato Richard Stanley Musial in onore a Richard Henry "Dickey" Kerr. Stan partecipò a un tryout dei Cardinals a Columbus nella primavera del 1941. I manager delle sei farm club di St. Louis erano alla ricerca di talenti. Anche se tutti potevano vedere che Stan batteva bene, erano riluttanti a causa del suo braccio "morto". Infine, Ollie Vanek, skipper del team di Springfield, Missouri, della Classe C, in carenza di esterni, colse l'occasione. Stan iniziò all'esterno destro e si mise a fare a pezzi la league, battendo .369 in 87 partite con 24 doppi, 9 tripli e 26 HR. Inoltre, il suo braccio si rivelò più forte del previsto quando eliminò molti corridori che avevano cercato di approfittare della sua presunta imperfezione. Il manager di Rochester dell'International League, Tony Kaufmann, bisognoso di un esterno, ricevette l'approvazione da Branch Rickey, il GM dei Cardinals che aveva architettato l'estensione del club con il farm system, a far saltare Musial dalla C al AA. Nel suo primo at-bat con il suo nuovo club, Stan picchiò un homer. A settembre, aveva battuto .327 in 51 partite, spingendo il manager Billy Southworth a completare la crescita di Stan dalla classe C alla National League in una stagione. Il resto, come si dice, è storia. Stan accumulò oltre 3000 valide e 400 fuoricampo e venne eletto nella Hall of Fame nel 1968 appena dopo gli obbligatori cinque anni di attesa dal ritiro. Grazie a Dickie Kerr la carriera di uno dei più grandi giocatori di tutti i tempi fu salvata. "Rookie of the Year", di J. Roy Stockton, The Saturday Evening Post, 12 settembre 1942, ristampato nel St. Louis Cardinals Yearbook 1962
"Only Time I Saw Durocher Backed Down" (L'unica volta che ho visto Durocher fare marcia indietro) Queste sono le parole del presentatore Red Barber nel suo libro 1947: When All Hell Broke Loose in Baseball (Quando si scatenò l'inferno nel Baseball). Red si riferiva a un incidente che avvenne nel 1943 al culmine della seconda guerra mondiale. Red Barber Leo Durocher diventò manager dei Dodgers dalla stagione 1939. Brooklyn vinse il pennant della NL nel 1941 e poi perse per due partite dai Cardinals nel '42 pur vincendo 104 partite. Leo Durocher L'irrequieto Bobo Newsom lanciava per Brooklyn nel '43. Venerdì sera, 9 luglio, i Dodgers sconfissero i Pirates 7-6 all'Ebbets Field su uno squeeze bunt di Billy Herman nel decimo inning. In seguito, Durocher era ancora arrabbiato con un lancio del suo partente, Bobo Newsom, che aveva passato il catcher rookie Bobby Bragan consentendo ai Pittsburgh di segnare un punto. Dopo aver affrontato Newsom nella clubhouse, Leo disse al pitcher Hugh Casey, in congedo dalla Marina, che Newsom aveva cercato di esagerare lanciando a Bragan una spitter quando Bobby gli aveva chiamato una fastball. Durocher sospese Newsom a tempo indeterminato e avvertì che, se il GM Branch Rickey lo avesse appoggiato, la sospensione sarebbe stata permanente.
Tim Cohane, giornalista per il New York World-Telegram, era presente nell'ufficio di Leo quando aveva fatto questa osservazione a Casey. Durocher poi disse a Cohane, senza ulteriori spiegazioni, che aveva sospeso Newsom, sottintendendo così che la spitball fosse la ragione. Tim non solo riportò il commento nel suo articolo sulla partita, ma riferì ad altri giornalisti della sospensione di Bobo.
Tim Cohane Il giorno dopo, Barber era seduto nell'ufficio di Durocher durante il batting practice quando un furioso Arky Vsaughan fece irruzione e disse a Leo: "Ho appena letto quello che riportano i giornali a proposito di ciò che hai detto riguardo a Newsom. Se è così, ecco la mia divisa!". Leo aveva omesso di informare il team della sospensione prima che lo leggessero sui giornali.
Dixie Walker gridò da fuori della porta: "Se quel ragazzo si toglie la divisa, poi mi tolgo anche la mia". Con la sua squadra in rivolta, Leo negò il commento che Cohane aveva citato ma rifiutò di revocare la sospensione a Bobo.
Curt Davis Alle 2:30, quando la partita contro i Pirates doveva iniziare, gli unici giocatori dei Brooklyn sul campo erano il pitcher Curt Davis e Bragan. Dieci minuti più tardi, dopo che Durocher li aveva supplicati, tutti scesero in campo con l'eccezione di Vaughan che sedeva con Newsom in tribuna vicino al bullpen dei Brooklyn all'esterno destro. Durante la partita, il GM Branch Rickey convocò Vaughan nel suo ufficio. Dopo l'incontro, Arky indossò la sua uniforme ed entrò in panchina dei Dodgers. Non fu sospeso.
Branch Rickey I Dodgers, al 2° posto, riversarono la loro ira sui Pirates, terzi in classifica, segnando 10 punti nel primo e altri 10 nel quarto inning e vincendo 23-6. In una conferenza stampa tenuta dopo la partita, Durocher spiegò che aveva sospeso Newsom per tre giorni per "insubordinazione". Sostenne anche che i giocatori avevano dimenticato la loro breve rivolta, che era unica nella storia dell'Ebbets Field. Leo disse inoltre: "Newsom ha sempre messo in discussione le mie decisioni nelle riunioni nella clubhouse prima di ogni partita. Non siamo mai stati d'accordo su come lanciare a determinati battitori. C'era sempre uno scontro di idee. La sospensione deriva dalla mia discussione con lui su come aveva lanciato a Vince DiMaggio ieri, quando DiMaggio raddoppiò a sinistra. Newsom ha detto, 'alta e dentro'. Ho detto, 'Quanto dentro?'. 'Questa misura', disse Newsome gesticolando. Gli ho detto che non era abbastanza interna e lui praticamente mi ha detto che ero un bugiardo. Nessuno può parlarmi così fino a quando dirigo il club, e questo vale anche per tutti gli altri giocatori". L'articolo della Associated Press del 10 luglio conteva queste informazioni: • Nel corso del terzo inning (della partita dell'8 luglio) il catcher Bragan perse il terzo strike chiamato che avrebbe chiuso l'attacco dei Pirates. Invece Pittsburgh segnò un punto. Newsom, che cercava la sua decima vittoria dell'anno, venne rimosso per un pinch hitter nel settimo e nell'ottavo fu espulso dalla panchina dall'arbitro Goetz per le offensive contestazioni. • Nella clubhouse dopo la partita, venne segnalato che Newsom e Bragan iniziarono una discussione sulla possibilità che il terzo strike perso fosse stato una spitter o knuckler o semplicemente una palla veloce. Newsom aveva insistito che era una palla veloce, ma la maggior parte dei Dodgers aveva espresso il parere che era una specie di lancio pazzo, forse una spitter. Durocher era infastidito con Newsom, che non era riuscito a mettere in allerta Bragan nel vedere che era una spitter. • Secondo il libro di Barber, scritto 39 anni dopo, Leo aveva parlato al telefono prima della partita con Cohane che era a casa sabato, nel suo giorno di riposo. Lo skipper accusò Cohane di fomentare dei problemi tra i Dodgers su qualcosa che Leo non aveva detto. Cohane disse che sarebbe stato all'Ebbets il giorno dopo e aveva invitato il GM Branch Rickey a chiedere un incontro con Durocher nella clubhouse prima che con l'intera squadra. Rickey cercò di parlare con Cohane al di fuori di questo meeting, ma lo scrittore indignato disse che Leo l'aveva chiamato bugiardo. • Il giorno successivo (11 luglio), i giocatori abbandonarono il batting practice prima di partecipare alla riunione del doubleheader di domenica. Altri giornalisti presenziarono per sostenere il loro collega. Cohane riportò la sua conversazione con Leo dopo la partita di venerdì. Secondo il racconto di Ted Meier, dell'Associated Press, del 12 luglio: "Durocher confermò la storia di Cohane, ma aveva insistito che le sue osservazioni su Bragan erano dirette solo a Casey, aggiungendo che forse avevo commesso un errore non dicendo a Cohane che stava sospendendo Newsom per generale insubordinazione". Secondo Meier, Newsom aveva poi chiesto a Leo: "Perché hai negato ai giocatori qui sabato di aver detto che stavo cercando di sorprendere Bragan e perché poi hai detto a Casey che lo stavo facendo?". "Beh", rispose Durocher, "Tu sai come parlare a un giocatore di baseball. Ti ho detto che eri stato sospeso per la stagione e hai preso solo tre giorni". Meier continuava: "... ci si può aspettare futuri scoppi d'ira se Durocher non riuscirà a restaurare l'armonia". I giornalisti di baseball di New York avevano convenuto che: "Ci sono serie ragioni per ritenere che Leo non durerà la stagione come manager". Gli scrittori avevano completamente torto. Di fronte a una spaccatura tra il suo manager e il suo club, Rickey fu saldamente con Durocher e scambiò Newsom ai Browns. Leo continuò come manager dei Dodgers fino allo spring training del 1947 quando il Commissioner Happy Chandler lo sospese per la stagione a causa di associazione con i giocatori d'azzardo. "1947: When All Hell Broke Loose in Baseball", di Red Barber, 1984
Lavoro veloce!
Charles "Red" Barrett Il 10 agosto del 1944, il destro Charles "Red" Barrett dei Boston Braves utilizzò solo 58 lanci per eliminare la sua ex squadra, i Cincinnati Reds. Barrett lanciò un two-hit shutout davanti a 7783 spettatori al Crosley Field. I Braves si imposero per 2 a 0. Barrett non registrò né una base su ball né uno strikeout. Inoltre, non fu mai indietro nel conteggio su qualsiasi battitore. La sua prestazione è, per quanto la ricerca può dire, il minor numero di lanci in nove inning nella storia della Major League. La gara è anche la più corta in assoluto di quelle disputate di sera, e durò solo un'ora e quindici minuti. Barrett non fu un lanciatore che entrò nella Hall of Fame. In effetti, il suo record in carriera è esattamente di .500, 69-69. Dopo aver giocato con i Braves, lanciò per i Cardinals. Grazie a S. Derby Gisclair di SABR New Orleans
Niente piede? Nessun problema!
Bert Shepard L'obiettivo di Bert Shepard sin dall'infanzia fu quello di lanciare nelle major leagues. Lo fece più tardi, ma solo dopo una concatenazione di eventi. Nel 1941, il pitcher mancino lanciò per i Bisbee Bees nella Arizona-Texas League. Aveva un record di 3-5, ma giocò anche in prima base e esterno. Dopo Pearl Harbor, entrò a far parte della Air Force nel maggio del 1942. Formatosi come pilota di caccia, entrò nel 55th Fighter Group di stanza in Inghilterra. La sua 34a missione si dimostrò fatale quando venne abbattuto nei pressi di Amburgo. I colpi della contraerea lo colpirono al piede destro e alla gamba. Era privo di sensi quando il suo aereo precipitò. Fortunatamente per Bert, fu tirato fuori dai rottami da un medico della Luftwaffe, che lo salvò da un gruppo di agricoltori arrabbiati. Il dottore si precipitò in un ospedale e a Bert venne amputata la gamba destra a circa 30 centimetri sotto il ginocchio. Dopo un lungo periodo di recupero, venne trasferito allo Stalag IX-C. C'era un medico canadese che gli costruì una gamba artificiale permettendogli di giocare nel campo. Nel febbraio del 1945, ritornò negli Stati Uniti e venne ricoverato al Walter Reed Hospital di Washington DC. Durante una visita all'ospedale il sottosegretario di guerra Robert Patterson chiese a Bert quali erano i suoi piani per il futuro. Senza esitazione, Shepard ripetè il suo sogno di giocare a baseball. Scettico ma impressionato, Patterson contattò il proprietario dei Senators, Clark Griffith, e gli chiese di dare un'occhiata al giovane lanciatore.
Bert Shepard mentre indossa la gamba artificiale Shepard arrivò allo spring training dei Senators a College Park, Maryland, il 14 marzo. Il manager Ossie Bluege era scettico, ma dopo averlo visto lanciare il batting practice, difendere sui bunts e nella corsa sulle basi, lo prese come pitching coach. Però, Ossie si rifiutò di farlo lanciare una partita della regular season. Bert lanciò quattro innings il 10 luglio contro i Dodgers davanti ad una grande folla in una partita per il War Relief Fund. Lanciò anche in una partita dimostrativa a New London, Connecticut, contro una squadra della Marina che vedeva tra le proprie fila Yogi Berra. Infine, Bluege diede una chance a Bert in una partita regolare quando i Senators dovettero giocare cinque doubleheaders in cinque giorni. Nell'ottava partita di quella serie, i Senators inseguivano i Red Sox 14-2. Così Ossie mandò Bert nel quarto inning ad affrontare George "Catfish" Metkovich e il bravo mancino lo mise strikeout. Shepard lanciò il resto della partita, concedendo solo un punto, tre valide, e una base su ball. Fu la sua unica apparizione in Major League. La stagione seguente, quando la maggior parte dei giocatori ritornarono dalla guerra, Bert venne mandato nelle minor, dove giocò e allenò fino al 1954. Dopo una lunga carriera come ingegnere della sicurezza, ebbe un incontro commovente, nel 1993, con il medico tedesco che gli aveva salvato la vita. Diceva ancora che i medici moderni non erano in grado di progettare una gamba artificiale, come quella fatta dai medici dell'esercito nel 1945. Giocò fino a ottanta anni a golf 18 buche, senza usare la golf car.
Le "Real" World Series del 1944 Nel settembre del 1944, l'Esercito e la Marina Militare organizzarono un campionato tra le due forze militari alle Hawaii. Gli abitanti del posto le chiamarono "Real World Series". Le "World's Baseball Championship" nacquero in seguito ad un sondaggio da parte del Ministero della Guerra che rilevò che dei 350 e più giocatori delle major leagues nelle forze armate, 280 erano di stanza negli Stati Uniti, e molti di questi oltremare stavano giocando a baseball. Imbarazzato, il Capo di Stato Maggiore, generale George Marshall, ordinò loro di spostarsi all'estero. La Marina, più che l'Esercito, si accaparrò il maggior numero possibile di major leaguers per il proprio roster. Ad esempio, Dom DiMaggio, esterno dei Red Sox, e Phil Rizzuto interbase degli Yankee, che entrambi avevano giocato per la Norfolk Naval Station, furono fatti arrivare dall'Australia. Johnny Vander Meer, pitcher di due no-hit per i Reds, venne portato a Honolulu dal Sampson Naval Training Center nello Stato di New York.
Dom DiMaggio e Joe DiMaggio
Non sorprende se la Marina, allenata dal futuro Hall of Famer Bill Dickey degli Yankees, aveva vinto otto partite, mentre l'Esercito, sotto la guida del tenente Tom Winsett, ex dei Dodgers e Senators, ne vinse solo due, mentre una gara si concluse con un pareggio.
Bill Dickey
Tom Winsett, al centro, tra Jim Bivin lanciatore dei Phillies (a sinistra) e Cal Dorsett lanciatore degli Indians (a destra)
L'ammiraglio Nimitz effettua il primo lancio delle Real World Series del 1944 al Furlong Field
Gara 1 - Joe Grace scivola a casa per il primo punto della Marina
Gara 1 - Joe Gordon va strikes out nel finale di partita Gara 1 (22 settembre al Furlong Field): I Bluejackets vinsero 2-0 grazie al pitcher Virgil Trucks dei Tigers che concesse solo quattro hit. Johnny Beazley dei Cardinals fu il partente per l'Esercito. Rizzuto andò 3 su 3. Joe Gordon, seconda base degli Yankees, interbase per l'Esercito effettuò la giocata del giorno, afferrando un line drive, toccando la seconda, e tirando in prima per completare un triplo gioco.
Gara 2 (23 settembre allo Hickam Field): Joe Grace, esterno dei St. Louis Browns, colpì un grand slam al nono inning e la Marina vinse 8-2. Vander Meer concesse sette valide.
Joe Grace Gara 3 (25 settembre allo Redlander Field): davanti a una folla di 14000 tifosi, l'Esercito schierò come partente Don Schmidt, uno lanciatore semipro, che tenne a bada la Marina più dei pro che avevano lanciato nei giochi precedenti. Don concesse solo sei valide e realizzò nove strikeout. Johnny Mize dei Giants colpì un singolo e Barney McCosky, Detroit, e Joe Grace segnarono due punti per la Marina nel primo inning. Un HR di Walter Judnich dei Browns produsse il primo punto dell'Esercito nel secondo inning, e i singoli di Bob Dillinger dei Toledo Mud Hens, Judnich e Mike McCormick dei Reds misero avanti l'Esercito nel terzo. Vinnie Smith dei Pirates, però, con un singolo portò a punto Johnny Lucadello dei Browns, pareggiando nel quarto. Il punteggio rimase in parità fino al dodicesimo inning, quando il catcher degli Yankees, Ken Sears, colpì un fuoricampo per la vittoria della Marina per 4-3.
Gara 4 (26 settembre alla Kaneohe Bay NAS): 10000 tifosi ammirarono la Marina che iniziò alla grande e vinse 10-5. Mize scaricò un HR nel primo contro Beazley e fece segnare McCosky davanti a lui. L'esercito infine segnò cinque punti nel sesto con i fuoricampo di Ferris Fain, dei San Francisco Seals, e di Gordon, mandando in doccia Trucks che venne sostituito da Schoolboy Rowe dei Phillies per ristabilire l'ordine. Sammy Hairston della Negro League finì sul monte per l'Esercito.
Gara 5 (28 settembre al Furlong Field): La Marina Militare vinse la quinta partita consecutiva, sconfiggendo le forze di terra 12-2 davanti a 15000 spettatori. Vander Meer concesse solo cinque valide per la sua seconda vittoria della serie. La Marina realizzò 10 punti nel quarto. Hairston chiuse gli inning per l'Esercito. Gara 6 (30 settembre allo Hickam Field): Tom Ferrick dei Red Sox vinse come rilievo, 6-4, e la Marina allungò la stringa di vittorie a sei. Il pitcher Jack Hallett, dei Pirates, fu il partente prima di lasciare al quarto a Walt Masterson dei Senators. Don Schmidt lanciò per l'Esercito e venne toccato da 11 valide. Gordon colpì un HR da due nel terzo. Con il punteggio in parità, 4 a 4, nell'ottavo, Ferrick aiutò la sua causa spingendo a punto Rowe, che stava giocando all'esterno sinistro. Rizzuto con uno squeeze fece segnare l'interbase dei Dodgers, Pee Wee Reese, per il punto della sicurezza.
Gara 7 (1° ottobre allo Hickam Field): L'Esercito infine prevalse, 5-3, nonostante avesse ottenuto solo sei valide contro Trucks. I fuoricampo di Don Lang nel secondo, Dillinger nel sesto con Bill DeCarlo dei Minneapolis Millers in base, e Fain nel nono, con Judnich in prima, rappresentarono tutti i punti dell'Esercito. Trucks con un doppio portò a punto Reese nel secondo. Singolo di Joe DiMaggio (che non aveva giocato moltre partite della serie a causa di ulcere), Al Brancato degli Athletics e Eddie Shokes dei Reds, inseriti tra la base rubata DiMaggio e la base su ball di Reese, segnarono un paio di punti per la Marina nel terzo. A Bill Schmidt, ex pitcher di Sacramento, fu accreditata la vittoria.
Gara 8 (4 ottobre a Maui): La Marina ritornava alla routine vincendo 11-0, grazie ai lanci di Hallett. I Bluejackets colpirono i lanciatori dell'Esercito con 14 valide. Gara 9 (5 ottobre a Maui): gli uomini di Winslet reagirono e vinsero per la seconda volta con il risultato di 6-5 pur realizzato meno valide della Marina 5-10. La Navy prese un vantaggio, 4-0, ma si arrese nello stesso inning per un insieme di lanci pazzi di Vander Meer e di errori difensivi. Gordon segnò il punto vincente su un tiro sbagliato di Brancato. Gara 10 (6 ottobre a Hilo): Questa terminò in una situazione di parità quando l'oscurità concluse la partita sul 6-6 dopo 14 innings. Il fuoricampo di Rowe diede alla Marina il vantaggio nella parte alta del 12° inning, ma Charlie Silvera, catcher dei Kansas City, ricambiò in fondo all'inning.
Charlie Silvera Gara 11 (15 ottobre al Kukuiolono Park): I Bluejackets prevalsero 6-5 nel gioco finale della serie. Dopo l'Army-Navy World Championship, molti dei giocatori - tra cui Trucks, Vander Meer, Reese, Mickey Vernon, e Woodling Gene - rimasero alle Hawaii e formarono un All-Star team che girò nel Pacifico divertendo soldati e marinai per il resto del guerra.
La vignetta di The Sporting News del 19 ottobre 1944 in occasione delle Real World Series
Scorer imbroglioni Diversi campionati di battuta sono stati determinati da decisioni discutibili dello scorer. American League1945
Nell'ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale, Tony Cuccinello dei White Sox era il leader della media battuta della league davanti a Snuffy Stirnweiss degli Yankees di 0.002 punti, prima di iniziare il giorno finale della regular season. Il doubleheader dei White Sox saltò per la pioggia, spianando a Snuffy la strada verso la corona. Andò 3 su 5 contro i Red Sox allo Yankee Stadium per finire primo con una media di .308544 contro i .308457 di Cuccinello, il più stretto margine nella storia (In realtà, Chicago giocò una sola partita nell'ultima settimana della stagione, con sei partite in meno delle previste 154 a calendario). Tuttavia, nel suo secondo turno, Snuffy colpì una palla che venne calciata e persa dal terza base dei Boston, Jack Tobin. Lo scorer ufficiale, Harry Gumpert, che era un giornalista del News Bronx Home, invertì la sua decisione dopo aver appreso che i White Sox non avevano giocato. Quando Tony successivamente allenò Stirnweiss agli Indians, Snuffy gli disse: "Lui (lo scorer), l'ha data a me". Tony aveva anche sentito dire che il giornalista di New York, Dan Daniel, aveva proclamato: "Non vogliamo un National Leaguer leader dell'American League", riferendosi al fatto che Cuccinello aveva trascorso le sue prime 12 stagioni nella NL. American League 1953
In questa stagione, la decisione degli scorer ebbe il suo peso il 12 agosto quando i Senators ospitarono gli Yankees. Il prima base degli Washington Mickey Vernon colpì una rimbalzante sull'interbase Phil Rizzuto, che sembrò l'avesse colpita con il piede. Lo scorer ufficiale Bob Addie, giornalista sportivo locale, segnò un errore. Tuttavia, il giorno dopo, l'arbitro di seconda Art Passarella gli disse che la palla aveva preso un brutto rimbalzo. Quindi Addie cambiò lo scorer accreditando una valida. Vernon combattè con Al Rosen dei Cleveland per il titolo della media battuta fino all'ultima partita della stagione. Verso la fine della partita, la media di Vernon era di .337, quando arrivò la notizia che la partita degli Indians era terminata e Rosen inseguiva Vernon di 0.0011 punti. Con la possibilità che Vernon tornasse a battere di nuovo, ed eventualmente perdesse il titolo, i suoi compagni di squadra si fecero appositamente eliminare per terminare il gioco. Mickey vinse il secondo titolo di battuta - l'altro fu nel 1946 - mentre Rosen perse la Triple Crown. Alcuni giornalisti si erano chiesti se i giocatori avessero cospirato contro Rosen perché era ebreo. Al vinse quell'anno il premio come MVP dell'AL. "Stat Men", Craig Tapper, Yankees Magazine, Luglio 2011
"Lucky" Lohrke
Jack "Lucky" Lohrke Se mai un giocatore meritò il suo soprannome, questo fu Jack "Lucky" Lohrke. • Aveva combattuto nell'invasione della Normandia e nella Battaglia delle Ardenne nella Seconda Guerra Mondiale. Quattro soldati, due per ciascun lato, furono uccisi in un solo giorno, ma Jack tornò a casa incolume. • Nel 1945, Lohrke aveva terminato definitivamente il servizio militare e si preparava a imbarcarsi su un trasporto militare per ritornare in California. Poco prima del decollo, venne lasciato a terra per lasciare il posto a un ufficiale di rango superiore. L'aereo precipitò, uccidendo tutti i passeggeri. • Nel 1946, Lohrke e i suoi compagni di squadra della minor league degli Spokane Indians partirono in autobus per un giro attraverso lo stato di Washington. Durante una sosta per il pranzo, Jack ricevette la notizia che era stato promosso in triplo A a San Diego. Così prese il suo bagaglio e tornò a casa in autostop. Più tardi quel giorno, il bus scivolò giù a valle da un valico reso sdrucciolevole dalla pioggia mentre attraversavano le montagne Cascades, uccidendo nove giocatori. Rimane l'incidente più mortale che coinvolse un team americano di baseball professionista. • Con il tempo il 23enne Lohrke andò ai Giants nel 1947 come utility man, e questi racconti l'avevano già preceduto. Così, anche prima che il team iniziasse lo spring training a Phoenix, gli articoli si riferivano a lui come "Lucky". Durante i sette anni di carriera in ML, Lohrke ruppe un record di HR e quasi entrò in una delle partite più famose di tutti i tempi. • Nel suo anno da rookie, 1947, Lohrke colpì il 183° HR dei Giants della stagione, battendo il record stabilito dalla squadra degli Yankees nel 1936. New York finì con 221, 11 dei quali vennero battuti da Lucky. Questi si rivelarono essere la metà del suo totale di fuoricampo in carriera. • Non entrò nelle tre partite dei playoff dei Giants contro Brooklyn per il pennant del 1951. Poco prima che Bobby Thomson colpisse il famoso "Shot Heard 'Round the World" nella parte bassa del nono, l'esterno destro dei Giants Don Mueller si ruppe la caviglia scivolando in terza base. Il manager Leo Durocher mandò Lohrke nel bullpen al centro-destra del campo per riscaldarsi e prendere il posto di Mueller se il gioco fosse andato agli inning supplementari. • Dopo quella stagione, Lohrke fu ceduto ai Phillies. Giocò due stagioni per loro prima di terminare la sua carriera con diverse stagioni nella Pacific Coast League. La sua media finale in major fu di .242. • Dopo il ritiro, lavorò nella sicurezza per la Lockheed e la Missile and Space Company in California. Lohrke apparentemente indistruttibile, infine morì il 29 aprile 2009, all'età di 85 anni. Suo figlio disse che Lucky "Non gli piaceva molto quel soprannome. Gli ricordava troppe cose". Baseball's Most Wanted, Floyd Conner |
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