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L'All-Star Game del 1977 si tenne sul consacrato diamante dello Yankee Stadium, "The House that Ruth built", per la terza e ultima volta. Le precedenti edizioni del Midsummer Classic che videro come teatro lo Yankee Stadium furono quella del 1939 e del 1960. La formazione di casa degli Yankees andò a vincere le World Series, ed era la terza volta nella storia che una squadra che ospitava l'All-Star Game vinceva il Fall Classic nello stesso anno. A partire dal 2008, gli Yankees del 1977 sono stati l'ultima squadra ad ottenere questo. Le squadre precedenti che lo realizzarono furono i New York Yankees nel 1939 e i Los Angeles Dodgers 1959. Una delle storie più interessanti intorno a questo incontro fu il battibecco pre partita tra Billy Martin e Nolan Ryan. Poichè Frank Tanana non era in grado di giocare a causa di un infortunio, Martin chiese a Ryan di sostituirlo. Seccato per non essere stato selezionato come titolare, Ryan rifiutò. Martin era arrabbiato e ferito e arrivò a dire che Ryan avrebbe dovuto "essere sospeso e non ricevere lo stipendio per una settimana", e annunciò che non avrebbe mai più selezionato Ryan nelle future partite. Anche l'allora manager della National League, Sparky Anderson, concordò con i sentimenti di Martin, etichettando la decisione di Ryan di non giocare "una vergogna". "Penso che ogni giocatore dovrebbe essere orgoglioso di essere selezionato e partecipare". La partita sembrò molto più equilibrata di quello che risultò sul box score, ma purtroppo per l'American League i numeri furono ingannevoli.
Rachel Robinson, moglie del grande Jackie, lancia la prima palla con il Commissioner Bowie Kuhn (a sx.), Joe DiMaggio e Mays
WP: Don Sutton (1-0) LP: Jim Palmer (0-1) HR: NL - Greg Luzinski (1), Joe Morgan (1), Steve Garvey (1); AL - George Scott (1) Don Sutton La partita Il lanciatore ace dei Baltimore Orioles, Jim Palmer, fu il partente scelto da Billy Martin, ma la sua performance lasciò molto a desiderare. Durò solamente due inning, concedendo cinque punti su cinque valide e una base su ball. Nel primo inning, il leadoff Joe Morgan colpì il primo lancio di Palmer e lo depositò oltre la recinzione a destra nel "portico corto" dello Yankee Stadium. Dave Parker lo seguì con un singolo e segnò su un doppio di George Foster. Greg Luzinski portò il risultato 4-0 con un fuoricampo da due. Steve Garvey poi mandò Palmer in doccia nel terzo con un homer da solista per portare la NL sul 5 a 0. Nel frattempo, il partente della National League Don Sutton realizzò tre inning shutout e Gary Lavelle, dei S. Francisco Giants, ne aggiunse altri due nel quarto e quinto inning. L'American League segnò il primo punto nel sesto. Rod Carew colpì un singolo contro Tom Seaver e andò in seconda quando il pitcher dei Mets fermò una fulminea battuta su di lui da Willie Randolph. Seaver eliminò Randolph in prima e George Brett su un groundout per la via 5-3, ma poi mandò Fred Lynn in base su ball e venne colpito dal doppio di Richie Zisk. Seaver concesse all'AL un altro punto nel settimo quando Butch Wynegar mise a segno un singolo da leadoff, arrivando in seconda su un errore del terza base Graig Nettles e segnò su un singolo di Randolph. La NL realizzò gli ultimi punti nell'ottavo inning con Dave Winfield che portò a casa Garry Templeton (doppio) e Jerry Morales (hit by pitch) con un singolo contro Sparky Lyle. L'AL tentò di ribaltare l'incombente sconfitta con George Scott che colpì un fuoricampo da due nel nono contro il rilievo Rich Gossage ma la partita si chiuse con le eliminazioni di Randolph per la via 6-3 e lo strikeout di Munson. Questa era la sesta vittoria consecutiva della National League dal 1972, e la sesta volta nella storia dell'All-Star dove la Senior League metteva a segno almeno tre home run durante la partita. |
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Il 49° All-Stars Game venne giocato per la prima volta l'11 Luglio 1978 al San Diego Stadium di San Diego, California, sede dei Padres della National League. Nel 1992 il Midsummer Classic venne rigiocato nello stesso stadio che però nel frattempo aveva cambiato nome in Jack Murphy Stadium. I capitani onorari furono Brooks Robinson (per l'AL) e Eddie Mathews (per la NL). Ancora una volta l'American League iniziò colpendo duro e andando subito in vantaggio. Ma la National non si fece attendere e come aveva fatto nelle edizioni precedenti alla fine capovolse il risultato e vinse per la settima volta consecutiva.
Steve Garvey saluta il pubblico
WP: Bruce Sutter (1-0) LP: Rich Gossage (0-1) Bruce Sutter La partita L'American League aprì subito le marcature al primo inning contro il partente della NL, Vida Blue. Rod Carew mise a segno un triplo e segnò quando George Brett battè un doppio. Brett avanzò in terza base sul groundout di Jim Rice. Richie Zisk andò in base su ball. Fisk colpì una volata di sacrificio su Joe Morgan, permettendo a Brett di segnare. L'AL aggiunse un altro punto nella parte alta del terzo inning, iniziato ancora una volta da un triplo di Rod Carew. George Brett colpì una volata di sacrificio su George Foster e Carew potè segnare e portare il parziale dell'AL a 3-0. L'AL non ebbe il tempo di assaporare il momentaneo vantaggio che immediatamente nella parte bassa del terzo la NL pareggiò la partita. Singolo di Larry Bowa. Reggie Smith entrò come pinch hitter per Vida Blue, e Bowa rubò la seconda base. Smith andò strikeout. Pete Rose colpì una rimbalzante e venne eliminato per la via 3-1, mentre Bowa raggiungeva la terza base. Joe Morgan ricevette la base su ball e anche George Foster, spingendo Morgan in seconda base; le basi erano piene. Luzinski ricevette la terza base consecutiva e spinse Foster in seconda base e Morgan in terza, mentre Bowa segnava il primo punto per la National. Steve Garvey colpì un line drive sul sinistro, facendo segnare Morgan e Foster, e Luzinski arrivò in seconda base. Il manager dell'AL, Billy Martin, sostituì il partente Jim Palmer con il rilievo Matt Keough che chiuse l'inning senza ulteriori danni. Il punteggio rimase in parità fino alla parte bassa dell'ottavo inning, quando Goose Gossage venne a lanciare per l'AL. Il leadoff Steve Garvey colpì un triplo, e andò a punto quando Gossage effettuò un lancio pazzo su Dave Concepción, che poi andò in base su ball. Singolo di Dave Winfield e Concepción arrivò in terza, con Winfield che avanzò in seconda su un errore dell'esterno Chet Lemon. Bob Boone mise a segno un singolo, mandando a punto Concepción e Winfield. Boone avanzò in seconda quando Ron Cey venne eliminato per la via 5-3. Davey Lopes realizzò la decima valida della National e fece segnare Boone e l'inning si chiuse con la NL in vantaggio per 7-3. Don Sutter entrato nell'ottavo inning eliminò i primi due battitori e Phil Niekro entrò per l'ultima eliminazione e la vittoria della National League. Bruce Sutter fu il lanciatore vincente mentre Goose Gossage risultò il perdente. I due tripli colpiti da Rod Carew, e quello colpito da Steve Garvey stabilirono per la prima volta il record di tre tripli in un unico All-Star Game. Steve Garvey fu nominato MVP con una media battuta di .667.
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Ancora una volta, l'All-Star Game del 1979, nella sua 50a edizione, si sviluppò come una partita chiusa che non appartenne a nessuna delle due league e per sei volte in nove inning il conteggio rimase in parità o sotto. Questo fu il primo e unico Midsummer Classic che venne giocato al Kingdome di Seattle - l'unico ballpark coperto dell'American League in quel momento. Quando l'All-Star tornò a Seattle per una seconda volta nel 2001, i Mariners si erano trasferiti nella loro nuova casa al Safeco Field. Pete Rose giocò gli ultimi quattro inning in prima base e stabilì il record del solo giocatore di sempre a giocare in cinque posizioni differenti nelle partite dell'All-Star. Durante le sue apparizioni aveva giocato in prima, seconda, terza, all'esterno destro e sinistro. Nel bel mezzo dell'incontro ci fu il simpatico siparietto con la corsa in campo di Morganna Roberts-Cottrell alias "Morganna the Kissing Bandit", la famosissima rushed the field, che, dopo aver eluso la sicurezza, si precipitò a baciare George Brett in battuta. La partita è forse ricordata più per le giocate di Dave Parker in campo esterno con i suoi due assist e putouts in terza base e al piatto. Parker venne eletto MVP. Il compagno di squadra Willie Stargell nella stagione vinse il National League MVP, NLCS MVP e le World Series MVP. Tutti e quattro i possibili premi dell'MVP nella stagione furono vinti dai membri dei Pittsburgh Pirates. La National al nono ruppe l'equilibrio e vinse per 7 a 6. Mentre si chiudevano gli anni '70, la NL aveva ancora una volta dominato il decennio, lasciando l'imbarazzata American League in attesa di ottenere un certo rispetto negli anni '80. Lou Brock (a sinistra) dei St. Louis Cardinals, Carl Yastrzemski (centro) dei Boston Red Sox, e Pete Rose (destra) dei Philadelphia Phillies in posa prima dell'incontro
Dave Parker viene premiato con l'MVP dal Commissioner della MLB Bowie Kuhn
WP: Bruce Sutter (1-0) LP: Jim Kern (0-1) La partita Il partente dell'American League Nolan Ryan cominciò il gioco in maniera frizzante, mise strikeout Davey Lopes e Dave Parker, ma poi concesse la base a Steve Garvey. Mike Schmidt colpì un triplo e Garvey andò a punto, George Foster lo seguì con un doppio lungo la linea del foul di destra e fece segnare Schmidt per il momentaneo vantaggio di 2-0 della National League. Gli Americans reagirono subito nella parte bassa del primo inning. George Brett andò in base su ball con uno fuori, e Don Baylor mise in campo un doppio, Fred Lynn portò l'AL sul 3-2 con due out, colpendo un homer contro lo starter della NL, Steve Carlton. La NL pareggiò e tornò in vantaggio su una volata di sacrificio a basi piene di Parker nel secondo inning e con un groundout RBI di Dave Winfield nel terzo. L'AL riprese il comando nella parte bassa del terzo quando Carl Yastrzemski portò a casa il punto del pareggio con un singolo e Chet Lemon segnò su un errore di Schmidt. Il punteggio rimase così fino al sesto, quando la NL pareggiò, 5-5, grazie ad un doppio di Winfield e un singolo RBI di Gary Carter. Pete Rose entrò come pinch-hitter nel sesto e mise a terra una rimbalzante in un doppio gioco, e poi entrò in difesa in sostituzione di Garvey in prima base diventando il primo giocatore ad apparire nell'All-Star Game in cinque posizioni differenti. L'American League tornò nuovamente in vantaggio, 6-5, nella loro metà del sesto. Gaylord Perry concesse un singolo al leadoff Yastrzemski, un doppio a Darrell Porter ed un singolo RBI a Bruce Bochte prima di essere rilevato da Joe Sambito, senza nessun eliminato. Sambito portò la National fuori dai guai facendo battere il pinch-hitter Reggie Jackson a terra su Davey Lopes in seconda. Lopes eliminò Porter al piatto. Dopo una base intenzionale a Roy Smalley per caricare nuovamente le basi, Sambito eliminò Brett e il rilievo Mike LaCoss fece battere Baylor in gioco forzato e chiuse l'inning. Nel settimo il leadoff Jim Rice colpì un doppio a destra, ma venne eliminato dall'assistenza di Dave Parker mentre cercava di allungare la corsa in un triplo. Lee Mazzilli pareggiò il punteggio, 6-6, nella parte alta dell'ottavo con un fuoricampo da solista in campo opposto contro Jim Kern. L'AL nell'ottavo tentò di ribaltare l'equilibrio con un'ultima minaccia. Brian Downing colpì un singolo contro Bruce Sutter e su sacrificio arrivò in seconda. Sutter diede la base intenzionale a Reggie Jackson e mise strikeout Bobby Grich. Graig Nettles mise a terra un singolo a destra, e Downing tentò di segnare, ma ancora una volta il braccio di Dave Parker fece un'altra vittima. Parker sparò uno strike perfetto a Carter, che bloccò Downing prima che raggiungesse il piatto. Questa giocata, insieme con quella effettuata prima su Rice, fece guadagnare a Parker il premio di MVP. La NL riprese il comando nel nono, senza colpire una valida. Joe Morgan andò in base su ball con uno fuori e e un balk del pitcher Jim Kern lo spinse in seconda. Parker ricevette la base intenzionale e Craig Reynolds fu eliminato al volo in foul dal terza base. Altra base su ball a Ron Cey e le basi erano piene con due out. Ron Guidry entrò al posto di Kern ma concesse la base su ball a Mazzilli, forzando Morgan a segnare il punto vincente. Bruce Sutter chiuse le velleità dell'American League giocandosi 4 battitori, con due strikeouts, per chiudere la parte bassa del nono e ottenere la vittoria della NL.
"Morganna the Kissing Bandit" bacia George Brett mentre il catcher dei New York Mets Gary Carter guarda la scena Lee Mazzilli (# 16) accolto dai compagni dopo aver pareggiato il punteggio, 6-6, con il suo solitario fuoricampo in campo opposto contro Jim Kern nella parte alta dell'ottavo inning
National League All-Star Team
American League All-Star Team
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Quando il baseball entrò gli anni '80, la National League era in sella con una striscia di tre decadi vincenti molto simile a quello che aveva ottenuto l'American League dagli anni 30' ai '50. Sorprendentemente, la maggior parte delle loro vittorie erano arrivate dopo una rimonta negli ultimi inning e negli extra-innings. L'American League sapeva che un grande pitching staff sarebbe stato la chiave per la vittoria, poiché molti dei nuovi giocatori che avevano sostituito gli All-Star che si erano ritirati, erano una grossa minaccia al piatto. Realizzarono il loro desiderio con il partente Steve Stone che lanciò tre inning perfetti (diventando il primo a farlo da Denny McLain nel 1966). Tommy John fece lo stesso per un altro inning e 2/3. In quel momento, l'American League conduceva per 2-0. I pitchers dell'AL tennero i Nationals sotto controllo lanciando un perfect game fino al quinto. Poi come previsto, l'All Star della NL fece una spettacolare rimonta che era diventata il loro marchio nel Midsummer Classic. Alla fine l'American League venne sconfitta 4 a 2 per la nona volta consecutiva. L'inizio del nuovo decennio fu molto simile agli anni '60 e '70 e con lo stesso vecchio All-Star Game. Anche se questa fu la seconda volta che i Dodgers ospitavano l'All-Star Game a Los Angeles, era la prima partita che veniva disputata al Dodger Stadium. Nella loro prima volta del '59 la partita venne giocata al Los Angeles Memorial Coliseum, la casa dei Dodgers fino alla costruzione del Dodger Stadium. Questo All-Star Game sarebbe rimasto famoso per alcune prestazioni esemplari dei lanciatori, in particolare il partente dell'AL Steve Stone (tre inning perfetti, tre strikeouts) e Jerry Reuss della NL che completò un inning al sesto mettendo strikeout i tre giocatori che affrontò. Questa fu anche una delle ultime partite del partente della NL, J.R. Richard, perché una settimana dopo fu colpito da un ictus e crollò a terra prima di una partita con gli Astros. Venne ricoverato in ospedale per un intervento chirurgico d'urgenza per rimuovere un coagulo di sangue nel collo e rimase in pericolo di vita. Le sue condizioni determinarono la fine improvvisa della carriera in major league all'età di 30 anni.
Ken Griffey mentre viene intervistato dopo aver ricevuto l'MVP
WP: Jerry Reuss (1-0) LP: Tommy John (0-1) S: Bruce Sutter (1) HR: NL - Ken Griffey (1); AL - Fred Lynn (1) La partita Le due League rimasero bloccate in un duello di lanciatori per quattro inning senza punti, comprese le prestazioni di Stone di cui sopra. L'esterno dei Boston Red Sox, Fred Lynn, sbloccò la situazione nella parte superiore del quinto con un fuoricampo da due contro Bob Welch. La National League ridusse lo svantaggio realizzando un punto nella loro metà del quinto quando Ken Griffey colpì un homer contro Tommy John. La NL prese il comando nella parte inferiore del sesto quando George Hendrick con un singolo spinse a punto Ray Knight e fece avanzare in terza Phil Garner. Tommy John venne sostituito da Ed Farmer, dei Chicago White Sox. Con un out e corridore in terza, alla battuta si presentò Dave Winfield che colpì una rimbalzante sulla seconda ma Willie Randolph commise un errore consentendo a Garner di segnare il 3 a 2. Mentre i due pitcher della NL, Jerry Reuss e Jim Bibby, tennero a secco le mazze degli Americans, Dave Stieb dei Toronto Blue Jays, entrato a sostituire Farmer, non lo fu altrettanto. Ken Griffey da leadoff colpì un singolo e venne eliminato su gioco forzato in seconda sulla rimbalzante battuta da Dave Concepcion. Un lancio pazzo di Stieb permise l'avanzamento in seconda del corridore. Gary Carter fu eliminato per la via 5-3. Con due fuori, Knight ricevette la base su ball e il ricevitore mancò la palla permettendo a Concepcion di arrivare in terza. Con Garner alla battuta Stieb perse di nuovo il controllo e sul suo lancio pazzo arrivò il quarto punto della NL. Bruce Sutter, ace dei Chicago Cubs, salì sul monte nell'ottavo inning per la NL. Dopo tre facili eliminazioni venne riconfermato per chiudere l'incontro. Nella parte alta del nono affrontò quattro battitori e chiuse definitivamente le ultime speranze dell'American League di poter ribaltare l'ennesima disfatta. Il fuoricampo al quinto inning contro Tommy John di Ken Griffey, che ruppe la no-hit gioiello dell'AL, gli valse l'All-Star Most Valuable Player Award. L'homer colpito da Fred Lynn nel quinto inning fu il suo terzo in carriera nell'All-Star. I suoi precedenti fuoricampo furono colpiti durante l'All-Star Game del 1976 e del 1979.
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Il Midsummer Classic del 1981 subì uno spostamento dovuto allo sciopero dei giocatori che iniziò il 12 giugno e si concluse il 31 luglio. L'originale All-Star Game del 14 luglio venne annullato e dopo gli accordi per la ripresa della stagione si decise di giocarlo il 9 agosto del 1981, al Cleveland Stadium di Cleveland, Ohio, la casa dei Cleveland Indians dell'American League. Fu il secondo All-Star Game giocato nel mese di agosto. Molti fan erano ancora sconvolti dallo sciopero e la maggior parte dei puristi del baseball credettero che non si sarebbero mai completamente ripresi da questa vertenza sindacale. Nonostante i tifosi scontenti, questo classic sorprendentemente ebbe il maggior numero di spettatori (72086) mai presenti ad un All-Star - record ancora imbattuto - e per la prima volta le due League avevano a disposizione il più alto numero di giocatori di sempre (56). Ancora una volta l'American League fece la maggior parte del gioco e tenne la National League sotto controllo. Poi come era successo da ormai troppo tempo la NL fece sua anche la 52a edizione del Midsummer Classic. Gary Carter colpendo due fuoricampo nel corso di questa partita si aggiudicò l'All-Star Most Valuable Player Award. Ci furono solo quattro i giocatori che prima di lui realizzarono tale record durante un'All-Star Game (dal 1933 al 1980): Arky Vaughan - N.L. 1941 All-Star Game; Ted Williams - A.L. 1946 All-Star Game; Al Rosen - A.L. 1954 All-Star Game; Willie McCovey - N.L. 1969 All-Star Game.
Gary Carter con il trofeo dell'MVP
WP: Vida Blue (1-0) LP: Rollie Fingers (0-1) S: Bruce Sutter (1) HR: NL - Dave Parker (1), Gary Carter (2), Mike Schmidt (1); AL - Ken Singleton (1) La partita L'American League iniziò nel migliore dei modi con quattro inning shutout, due a testa per i partenti Jack Morris e Len Barker. Nel frattempo, Fernando Valenzuela, il secondo lanciatore rookie ad iniziare un All-Star Game, lanciò il primo inning senza concedere punti e chiuse la sua apparizione realizzando due strikeouts. L'AL ruppe gli indugi e nel secondo inning mise sul tabellone il primo punto della partita grazie al solitario homer di Ken Singleton contro Tom Seaver. Il pitcher degli Angels, Ken Forsch, entrò nel quinto per l'AL ed affrontò Gary Carter, il primo battitore della parte alta dell'inning. Il ricevitore dei Montreal Expos mise la palla oltre la recinzione rompendo la siccità della NL e pareggiando la partita. Al sesto Dave Parker portò in vantaggio il senior circuit con un homer da solista contro il pitcher degli A's, Mike Norris. La voglia di riscatto dell'AL non si fece attendere e il nuovo pitcher Burt Hooton, schierato dal manager della NL Dallas Green, venne duramente colpito. Nella parte bassa del sesto Hooton concesse tre valide consecutive a Singleton, Dwight Evans e a Carlton Fisk, caricando le basi. Fred Lynn mise a segno un altro singolo, ma solo Singleton andò a casa per il pareggio, 2-2. Buddy Bell, con zero out, colpì una volata di sacrificio per portare l'AL di nuovo in vantaggio, 3-2. Il secondo out arrivò su un gioco forzato in seconda sulla rimbalzante di Eddie Murray in cui venne eliminato Lynn ma Fisk avanzò in terza. Ted Simmons colpì il quinto singolo dell'inning e Fisk segnò il punto del 4-2. Al Oliver poi alzò un blooper fly a sinistra che sembrava cadesse corto dietro gli interni, ma l'esterno sinistro Dusty Baker corse e in scivolata riuscì a prender la palla al volo per la terza eliminazione, salvando un punto o forse più. Nel settimo, Carter mise a segno il suo secondo personale fuoricampo contro il lanciatore degli Yankees, Ron Davis. Poi, nell'ottavo, il nuovo entrato per l'AL, Rollie Fingers, concesse la base a Ozzie Smith, che rubò la seconda e sull'errore del tiro del catcher Bo Diaz, che finì all'esterno centro, tentò di andare in terza. Dave Winfield raccolse e tirò in terza e Smith venne eliminato nella trappola tra terza e seconda dalla toccata di Fingers. Ma, poi il closer dei Brewers concesse la base a Mike Easler e Mike Schmidt mise la ciliegina sulla torta colpendo un fuoricampo da due per dare alla NL il punto vincente. Vano fu il tentativo dell'AL nei due inning rimasti di ribaltare il risultato perché Nolan Ryan e Bruce Sutter con tre out a testa misero fine alla 52a edizione del Midsummer Classic per l'ennesima vittoria della National League.
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L'All-Star Game del 1982 è noto per essere il primo ad essere giocato fuori dagli Stati Uniti. Questo fu l'unico Midsummer Classic giocato a Montréal, poichè gli Expos spostarono la franchigia nel 2005 per diventare gli Washington Nationals prima di avere l'opportunità di ospitarne un altro. Ben quattro membri degli Expos furono votati tra i partenti del lineup (un quinto iniziò in panchina). La parata aerea sopra l'Olympic Stadium, a conclusione degli inni nazionali venne fatta per la prima volta da uno squadrone aereo della United States Air Force e dalla Canadian Forces Air Command. La seconda volta fu nove anni più tardi per l'All-Star Game del 1991 a Toronto. Rappresentò anche una delle peggiori performance realizzate dall'American League. In qualche modo riuscirono a segnare un singolo punto nel primo inning e sventolarono a vuoto per il resto della partita.
Dave Concepcion
WP: Steve Rogers (1-0) LP: Dennis Eckersley (0-1) S: Tom Hume (1) HR: NL - Dave Concepcion (1) La partita L'American League aprì subito le danze al primo inning mettendo parecchia legna sul fuoco ma rimediando un solo punto. Con tre valide, lasciando due uomini sulle basi, realizzarono il punto sulla volata di sacrifico di Reggie Jackson. Il pitcher partente della National, Steve Rogers, si era comportato benissimo e con molta probabilità se non avesse effettuato un lancio pazzo che permise a Rickey Henderson di avanzare in terza avrebbe lasciato l'AL a secco. Lo starter dell'AL, Dennis Eckersley, chiuse la parte bassa del primo inning eliminando facilmente tre battitori. Mentre Rogers negli altri due inning lanciati non concesse più nulla, Eckersley sbandò e venne colpito brutalmente dall'attacco avversario. Nella parte bassa del secondo, con due out, concesse la base su ball a Dale Murphy e alla battuta si presentò Dave Concepcion. L'interbase dei Reds che nella prima parte della stagione aveva un solo home run in 328 at-bat, compì l'impresa battendo la palla oltre la recinzione sul lato sinistro. La National League segnò ancora contro Eckersley nel terzo quando Ruppert Jones colpì un triplo e andò a punto sulla volata di sacrifico di Pete Rose. La partita rimase sul 3 a 1 per la NL fino alla parte bassa del sesto inning. Sul monte per l'American era salito il pitcher dei Royals, Dan Quisenberry, che doveva vedersela con la parte alta del lineup avversario. La difesa non aiutò il suo pitcher perché Al Oliver colpì un doppio e andò in terza grazie all'errore dell'esterno sinistro e, con due out, arrivò il singolo di Gary Carter che fece segnare il quarto punto della National. Questo punto fu realizzato da due giocatori canadesi degli Expos. L'American sembrò ridestarsi nel settimo mettendo i corridori in seconda e terza con uno fuori, ma Mario Soto mise strikeout in successione Willie Wilson e Buddy Bell. Nella parte alta del nono Tommy Lasorda utilizzò tre lanciatori Greg Minton, Steve Howe, Tom Hume per chiudere definitivamente fuori l'American League. La partita terminò con la vittoria per 4-1 della NL, e l'interbase dei Cincinnati Reds Dave Concepción venne nominato MVP. Questa fu l'undicesima vittoria consecutiva per la National League, ma purtroppo per loro, le cose stavano finalmente per cambiare. Da sinistra i cinque giocatori degli Expos dell'All-Star Game del 1982: Gary Carter, Andre Dawson, Steve Rogers, Tim Raines e Al Oliver
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Dopo le molte prestazioni negative, l'American League diede vita a una delle migliori performance nella storia del Midsummer Classic. Veniva celebrato il 50° anniversario dell'All-Star Game e l'American League decise di renderlo una vera festa. Come il primo All-Star Game del 1933 venne giocato al Comiskey Park di Chicago. Dopo tre decenni di delusioni e undici sconfitte consecutive, l'American League prese il campo giurando vendetta e dominando la National League per nove inning consecutivi. Sette punti segnati nel terzo inning (tutti e sette imputati al pitcher Atlee Hammaker) diedero all'AL un vantaggio incolmabile di 9-1 che sembrò sicuro anche per il circuito junior. Il giocatore protagonista del gioco fu Fred Lynn, il cui grand slam nel terzo inning fu il primo nella storia del Midsummer Classic. Il manager della NL, Whitey Herzog, aveva ordinato di dare la base intenzionale a Robin Yount, il battitore precedente, che non si rivelò essere una buona idea. "I take it personally" disse Lynn in seguito. Con l'83, Lynn aveva realizzato quattro fuoricampo e dieci RBI in venti at-bat nell'All-Star. Solo Ted Williams aveva un più alto numero di RBI, con dodici in 46 at-bat. Stan Musial aveva dieci RBI, ma in 63 at-bat. I quattro homers di Lynn eguagliarono quelli di Williams come leader dell'American League. La sconfitta lasciò la National League traumatizzata. Non erano più invincibili.
Il potente swing di Fred Lynn nel terzo inning per il grand slam (visto dall'alto) Fred Lynn All-Star Game MVP 1983
WP: Dave Stieb (1-0) LP: Mario Soto (0-1) HR: AL - Fred Lynn (1), Jim Rice (1) La partita I due manager schierarono i loro due ace come partenti per la 54a edizione dell'All-Star: Dave Stieb dei Toronto Blue Jays per l'American, e Mario Soto dei Cincinnati Reds per la National. Nel primo inning la National mise a segno un punto facendo aleggiare sul diamante di Chicago i terribili spettri delle passate edizioni, perché il punto arrivò soprattutto grazie ai due errori di Stieb e del prima base Rod Carew. I presagi di quanto visto negli anni precedenti c'erano tutti. La reazione dell'American però fu repentina e nella parte bassa del primo con una volata di sacrificio di George Brett, Rod Carew, autore di un singolo, segnò. Anche la NL commise un errore determinante con il terza base Mike Schmidt che bilanciò quelli dei loro avversari in un inizio che poteva chiudersi tranquillamente sullo 0 a 0. Mentre Stieb non avrebbe più concesso nulla agli avversari, Soto non aiutato dalla difesa che commise un altro errore, concesse il secondo punto all'AL nel secondo inning. Dave Winfield colpì un doppio e arrivò in terza su errore di tiro del seconda base Steve Sax. Fu sufficiente la volata di Robin Yount perché Winfield potesse arrivare a segnare il 2 a 1. Nella parte bassa del terzo Herzog mise sul monte il venticinquenne promettente pitcher Atlee Hammaker, dei San Francisco Giants. L'inning iniziò sotto cattivi presagi con il fuoricampo del leadoff Jim Rice. Seguirono il triplo di Brett, i singoli di Winfield, Trillo, Carew e con le basi piene Fred Lynn si presentò nel box. Grand slam e per Hammaker fu notte fonda. Entrarono sette punti in questa ripresa e il cambio su monte con Bill Dawley permise alla National di fermare il disastro. Ci fu una debole reazione nel quarto dei Nationals, visibilmente in difficoltà, con il solo punto messo a segno grazie al doppio di Al Oliver e al singolo di Dale Murphy contro il pitcher neo entrato Rick Honeycutt dei Texas Rangers. Nel quinto, mentre l'attacco dell'AL non aveva prodotto altri punti, la National mise in saccoccia un altro punto con le tre valide di Ozzie Smith, Dickie Thon e Sax sempre contro Honeycutt. La partita rimase sul 9 a 3 per l'American fino alla parte bassa del settimo inning. Il pitcher Pascual Pérez dei Braves venne colpito dai singoli di Ron Kittle, dal triplo di Lou Whitaker e dal doppio di Willie Wilson che portarono la formazione di casa avanti 11 a 3. Mentre con gran mestiere i pitchers dell'AL, Bob Stanley, Matt Young e Dan Quisenberry lanciarono 4 inning shutout, il monte della National cedette nuovamente sotto la pressione dell'attacco dell'American nella parte bassa dell'ottavo. Arrivarono ancora due punti pesanti contro il pitcher Lee Smith schierato da Herzog. Brett e Cecil Cooper segnarono grazie ad un altro errore della difesa per fissare il risultato finale sul 13 - 3. Il 50° anniversario dell'All-Star vedeva il ritorno alla vittoria dell'America League dal lontano 1971, ed era solo la loro seconda vittoria dal 1963. I 13 punti segnati dall'AL stabilirono un nuovo record per una squadra nella storia dell'All-Star, e fu il maggior numero di punti segnati da un unico team dopo gli 11 punti segnati dall'AL nel 1954. La differenza di dieci punti fu il maggiore divario tra i punteggi dalla vittoria per 12 - 0 dell'American League nel 1946. George Maloney fu l'ultimo arbitro di casa base, in un All-Star Game, ad indossare il protettore esterno, preferito dagli arbitri dell'AL. Maloney fu uno dei soli tre arbitri in attività nel 1983 che usavano ancora la protezione esterna. Lui e Russ Goetz si ritirarono dopo la stagione 1983. Jerry Neudecker, l'ultimo ad usare il protettore esterno, si ritirò dopo la stagione 1985. Questo fu il quinto All-Star Game che venne giocato a Chicago, ed il terzo ad essere ospitato dagli White Sox al Comiskey Park (gli altri due furono giocati al Wrigley Field dei Chicago Cubs). Questa sarebbe stata l'ultima volta che l'All-Star Game si sarebbe giocato nello stadio dove la manifestazione iniziò. Quando gli White Sox ospitarono l'All-Star Game nel 2003, si erano già trasferiti dall'altra parte della strada per la loro nuova casa allo US Cellular Field. Il grand slam di Fred Lynn nel terzo inning contro un lancio di Hammaker Atlee, sul conteggio di 2-2, rimane il record imbattuto a tutt'oggi nella storia del Midsummer Classic. Le "ducks on the pond" (anatre sul laghetto) erano: Manny Trillo (3B), Rod Carew (2B) e Robin Yount (1B) - visibili nella foto sotto.Il potente swing di Fred Lynn nel terzo inning per il grand slam ( visto di lato) Fred Lynn viene festeggiato dai corridori in base dopo il grand slam: Manny Trillo (8), Rod Carew (29) e Robin Yount (19)
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Dopo la devastante sconfitta ad opera dell'American League l'anno prima, i Nationals erano determinati a tornare a vincere. A differenza dell'alto punteggio messo a segno dall'attacco dell'American League un anno prima, il lancio fu il talento messo in mostra in questa occasione. C'erano stati 54 All-Star Games prima di questa edizione e solo quattro volte nella storia del Midsummer Classic un lanciatore aveva realizzato "strike out the side". Nella 55a esibizione Fernando Valenzuela, Dwight Gooden e Bill Caudill tutti e tre compirono questa impresa garantendo la vittoria della National League. E in più, Dwight Gooden - che stava conducendo la League negli strikeouts con 133 - aveva solo diciannove anni quando salì sul monte al quinto inning per compiere l'impresa. I pitchers che realizzarono questo record prima di loro furono: Johnny Sain, NL, All-Star Game 1948; Bobby Shantz, AL, All-Star Game 1952; Gene Conley, NL, All-Star Game 1955; Jerry Reuss, NL, All-Star Game 1980. Furono realizzati ventuno strikeouts totali (dieci per i lanciatori dell'American League e undici per i pitchers della National League) durante il Midsummer Classic del 1984 - stabilendo un nuovo record dell'All-Star.
WP: Charlie Lea (1-0) LP: Dave Stieb (0-1) S: Rich Gossage (1) HR: AL - George Brett (1); NL - Dale Murphy (1), Gary Carter (1) La partita La partita venne giocata il 10 luglio 1984 al Candlestick Park di San Francisco, sede dei San Francisco Giants della National League. Huey Lewis and the News cantarono l'inno nazionale degli Stati Uniti prima della partita. Il primo lancio cerimoniale fu fatto dal fenomenale lanciatore e Hall Famer Carl Hubbell. Charlie Lea, il ventisettenne lanciatore dei Montreal Expos, fu lo starter della NL. Se la cavò egregiamente concedendo solamente un doppio e nessun punto ai primi quatto battitori del lineup dell'AL. Dave Stieb, il pitcher vincitore della precedente edizione, fu scelto dal manager dell'AL, Joe Altobelli, per iniziare il 55° Midsummer Classic. La National League rispose con il sangue nel primo inning contro Stieb che con due out concesse un singolo a destra a Steve Garvey e grazie ad un errore dell'esterno Reggie Jackson potè raggiungere la seconda. Garvey poi segnò il primo punto su un altro errore di presa a casa base del catcher Lance Parrish dopo che Dale Murphy aveva battuto una rimbalzante nel buco terza base - interbase. Nel secondo, George Brett pareggiò con un homer da solista contro Charlie Lea. Nella parte bassa del secondo inning Gary Carter diede rapidamente il nuovo vantaggio alla NL colpendo il fuoricampo solista contro Dave Stieb, nella giocata che gli assegnò l'MVP. Il punteggio rimase sul 2-1 per la NL per più di cinque innings grazie alle due performance degne di nota dei lanciatori della National League. Fernando Valenzuela (che aveva rilevato Lea al terzo) mise strikeout Dave Winfield, Reggie Jackson e George Brett nel quarto e, il diciannovenne, Dwight Gooden eliminò al piatto Lance Parrish, Chet Lemon e Alvin Davis nel quinto. Al settimo inning Bill Caudill rilevò Richard Dotson per l'AL. Il pitcher di Oakland divenne il terzo lanciatore della partita ad eliminare tre battitori per strikeout: Tim Raynes, Ryne Sandberg e Keit Hernandez. Dale Murphy della NL aggiunse un altro fuoricampo da un punto nell'ottavo contro il pitcher dei Tigers, Willie Hernandez, per il punteggio finale di 3-1. Goose Gossage ottenne la salvezza. I 21 strikeout totali stabilirono il record dell'All-Star, in nove inning di gioco, che sarebbe stato superato nel 1999. "Forse gli American Leaguers sperimenteranno alcune delle stesse frustrazioni che tutti noi sperimentiamo qui (Candlestick Park) durante la stagione regolare. Almeno lo spero" - Gary Carter, All-Star e MVP 1984 Carl Hubbell effettua il primo lancio Dale Murphy colpisce il singolo nel primo inning in cui Steve Garvey segna il punto della NL Fernando Valenzuela (uno dei tre pitcher a realizzare il record dello strike out the side) Ozzie Smith si congratula con Gary Carter dopo il suo fuoricampo nel secondo inning Good Gossage si congratula con i compagni Tony Pena, Keith Hernandez e Tim Wallach dopo l'ultimo out al nono inning |
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Il 56° Midsummer Classic fu giocato il 16 luglio 1985, allo Hubert H. Humphrey Metrodome di Minneapolis, Minnesota, la casa dei Minnesota Twins. Ancora una volta, i lanciatori furono il fattore determinante in questa partita, e i pitcher della National League dominarono il monte. Questa volta, LaMarr Hoyt, Nolan Ryan, Fernando Valenzuela, Jeff Reardon e Goose Gossage chiusero l'American League concedendo solo cinque valide, un punto e non una sola extra-base. Ciò che rese questa impresa ancora più incredibile fu la potenza in battuta del line-up dell'American league caratterizzato da Rickey Henderson, Lou Whitaker, George Brett, Eddie Murray, Cal Ripken, Alan Trammell, Wade Boggs, Dave Winfield, Jim Rice, Don Mattingly e Harold Baines. L'All-Star Game del 1985 fece la storia, ma non a causa del gioco stesso. Fu il primo anno in cui si svolse ufficialmente l'Home Run Derby e agli oltre 46.000 fans, che avevano pagato 2 $ ciascuno per vedere la gara, piacque molto ed entrò a tutto titolo nella tradizione del nuovo Midsummer Classic. Dave "The Cobra" Parker fu l'originale campione dell'Home Run Derby nel 1985, con sei home runs per sconfiggere un "parterre de rois" che includeva Jim Rice e i futuri Hall of Famer Eddie Murray, Carlton Fisk, Cal Ripken Jr. e Ryne Sandberg. Allora era una sfida tra l'AL e la NL, e il Circuito Junior vinse 17-16.
Dave "The Cobra" Parker vincitore dell'Homer Run Derby
WP: La Marr Hoyt (1-0) LP: Jack Morris (0-1) Il pitcher La Marr Hoyt vincitore dell'MVP La partita Ci fu un colpo di scena in casa NL prima della manifestazione. Il manager dell'All-Star team della National League Dick Williams doveva annunciare il partente della 56a edizione e la scelta era caduta su Joaquin Andujar per il suo record di 15-4 prima della sospensione per il Midsummer Classic. Il secondo miglior pitcher era LaMarr Hoyt, che lanciava per i San Diego Padres ed era appena arrivato dai Chicago White Sox dell'American League. Il suo record di 11-4 era impressionante, certo, ma era ben al di sotto di quello di Andujar. A quattro giorni dall'evento e prima della partita di regular season proprio contro i Padres di Williams e contro LaMarr Hoyt, l'imprevedibile Andujar fece qualcosa di inaspettato annunciando che non avrebbe giocato l'All-Star. I due pitcher si affrontarono e Hoyt uscì vincitore. Dick Williams, indispettito, scrisse la seguente nota accanto al nome di Joaquin Andujar "Refused to Attend" (ha rifiutato di partecipare). Dick Williams decise cosi di partire con Marr Hoyt al posto di Andujar. Quando Williams sentì parlare del rifiuto, disse ai media: "Penso che il gioco andrà avanti anche senza di lui. Lo abbiamo battuto a St. Louis l'altro giorno per la nostra sola vittoria contro di loro. Sono felice che si sia presentato in quella partita". Il pitcher dei Tigers, Jack Morris, fu il partente per l'America League ed esordì niente male nel primo inning eliminando i primi tre battitori del lineup. Hoyt concesse un singolo al leadoff Rickey Henderson che rubò la seconda e arrivò in terza su errore di tiro del catcher Tony Pena. Segnò il punto del momentaneo vantaggio sulla volata di sacrificio di George Brett. Alla fine del primo inning l'AL era in vantaggio 1 a 0. Il pareggio della NL arrivò nella parte alta del secondo inning. Con un out Darryl Strawberry colpì un singolo e rubò la seconda, arrivando a punto sulla valida di Terry Kennedy. Mentre Hoyt non fece più veder palla agli avversari Morris subì un altro punto nel terzo inning grazie al doppio di Tom Herr e al singolo di Steve Garvey. L'inning avrebbe potuto finire anche peggio ma Jimmy Key, entrato per Morris, con le basi piene e due out fece battere al volo Graig Nettles per il terzo out. Mentre i pitcher della NL che si alternarono dopo Hoyt (Nolan Ryan, Fernando Valenzuela, Jeff Reardon e Goose Gossage) non concessero nulla, i rilievi dell'AL Bert Blyleven e Dan Petry permisero all'attacco della National di allungare il vantaggio con altri quattro punti. Due arrivarono al quinto con due out su un colpito (Strawberry), il doppio di Tim Wallach e il singolo di Ozzie Virgil. Gli altri due furono segnati nella parte alta del nono dopo che Petry aveva concesso tre basi su ball e un solo out. Al suo posto entrò Willie Hernandez che fu colpito a freddo dal doppio di Willie McGee per il 6 a 1. Gossage chiuse la parte bassa del nono con due strikeout e la National League potè ritornare a festeggiare la trentaseiesima vittoria nel Midsummer Classic. "E non dimenticate", disse alla fine il manager della National League Dick Williams ai giornalisti: "Non abbiamo neanche usato Dwight Gooden". La Marr Hoyt vinse l'All-Star Most Valuable Player Award ed era il quarto pitcher a ricevere l'ambito premio. I suoi predecessori furono Juan Marichal nel 1965; Jon Matlack nel 1975; Don Sutton nel 1977. L'anno successivo Roger Clemens avrebbe ricevuto il premio e l'ultimo lanciatore ad essere insignito del trofeo in ordine di data fu Pedro Martinez nel 1999.
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Il 57° All-Star Game venne giocato il 15 luglio 1986 all'Astrodome di Houston, Texas, la casa degli Houston Astros della National League. Il finale vide vittoriosa la squadra dell'American League che sconfisse 3-2 la National League concludendo la loro striscia di 13 vittorie nelle ultime 14 partite. L'AL in questa edizione lanciò un "Rocket" contro i Nationals di nome Roger Clemens. Con l'aiuto di Ted Higuera, Charlie Hough, Dave Righetti e Don Aase, Clemens fermò la NL e iniziò il suo record di presenze in carriera nel Midsummer Classic. Roger Clemens lanciò tre inning perfetti (non concedendo valide né basi su ball) - che comprendevano solo tre ball e ventuno strike - contro la temibile formazione della National League, guadagnandosi l'All-Star Most Valuable Player Award.
Roger Clemens alza il trofeo dell'All-Star MVP
Prima dell'inizio dell'All-Star Game, Roger Clemens stringe la mano a Dwight Gooden. I due avrebbero poi portato le loro squadre alle World Series WP: Roger Clemens (1-0) LP: Dwight Gooden (0-1) S: Don Aase (1) HR: AL - Frank White (1) Lou Whitaker (1) La partita Wally Joyner fu il primo rookie ad essere eletto dai fans come partente in una squadra dell'All-Star e il quindicesimo rookie complessivamente ad iniziare effettivamente nel Midsummer Classic, ma la sera appartenne a Roger Clemens. Roger Clemens faceva il suo debutto nell'All-Star Game e giocava nel suo stato natale del Texas. Il pitching staff della Lega Nazionale eliminò ben dodici battitori, eguagliando un totale realizzato solo altre tre volte prima nella storia dell'All-Star: All-Star Game 1934 [National League]; All-Star Game 1956 [American League]; All-Star Game 1959 [National League]. Dopo un primo inning di studio, l'ace dei Mets Gooden eliminò due battitori prima di concedere un doppio a Dave Winfield nel secondo inning. Alla battuta si presentò il seconda base dei Tigers Lou Whitaker che spedì la palla oltre la recinzione per il vantaggio dell'AL, 2 a 0. Dopo questa esplosione non successe più nulla grazie soprattutto ai lanciatori di entrambe le League che si alternarono sul monte. Nel quarto inning, Fernando Valenzuela realizzò cinque strikeout consecutivi. Questo lo affiancò al record della manifestazione realizzato durante l'All-Star Game del 1934 da Carl Hubbell. Valenzuela eliminò Don Mattingly, Cal Ripken, Jr., Jesse Barfield, Lou Whitaker e il suo collega messicano Teddy Higuera. Nel settimo inning con due out, Frank White entrò come pinch hitter per Lou Whitaker e spedì il lancio, sul conteggio di 0-2, del pitcher degli Astros, Mike Scott, oltre il muro. White diventò il 14° giocatore nella storia dell'All-Star Game a colpire un homerun da pinch hitter. L'ultimo giocatore a farlo era stato Lee Mazzilli nell'All-Star Game del 1979. In una partita dominata dai lanciatori il punteggio di 3 a 0 per l'AL era decisamente pesante e gli sluggers della Nationals non avevano ancora trovato l'acuto per riportare in gara la Senior League. Nella parte bassa dell'ottavo inning finalmente la NL reagì. Chris Brown da leadoff aprì l'inning con un doppio e grazie ad un lancio pazzo andò in terza base. Chili Davis andò strikeout e pure Hubie Brooks sarebbe andato strikeout se il catcher Rich Gedman non avesse perso la palla. Così arrivò il punto di Brown e Brooks raggiunse la prima. Sul monte il pitcher dell'AL Charlie Hough era sotto pressione e incappò anche su un balk che permise a Brooks di andare in seconda. Tim Raines andò strikeout e alla battuta si presentò Steve Sax che colpì un line drive RBI per riportare in corsa la NL. Il manager dell'AL Dick Howser effettuò il cambio sul monte e il nuovo entrato Dave Righetti fece battere al volo Glenn Davis per il terzo out. Nella parte bassa del nono il nuovo pitcher della NL, Mike Krukow, non perse tempo ed eliminò tre battitori. La NL era ad un solo punto dal pareggio e poteva ancora cambiare il corso della partita avendo a disposizione l'ultimo attacco e il turno alto. Il primo battitore che affrontò Righetti fu Keith Hernandez, terzo in battuta, che venne eliminato per la via 5-3. Jody Davis colpì un singolo e venne sostituito dal pinch runner Tony Pena. Dave Parker mise a segno un altro singolo portando in terza Pena. Con un out, entrò nel box di battuta Chris Brown, autore di un doppio e un punto. Il manager Dick Howser decise di sostituire Righetti con Don Aase nel tentativo di ridurre il danno riuscendoci appieno poiché Brown battè in doppio gioco chiudendo l'incontro. L'All-Star Game del 1986 si rivelò essere la partita finale di Dick Howser (manager dell'All-Star e dei Campioni del Mondo dei Kansas City Royals). I commentatori sportivi si erano accorti che c'era qualcosa che non funzionava durante il cambio lanciatori e Howser poi ammise di essersi sentito male prima della partita. Poco dopo, gli venne diagnosticato un tumore al cervello e subì un intervento chirurgico. Il 17 giugno del 1987, Dick Howser morì all'età di 51 anni.
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Se le ultime tre partite furono esaltate dal buonissimo livello dei lanciatori, nell'edizione dell'All-Star Game del 1987 questo livello raggiunse l'apice. Mai nella storia del Midsummer Classic erano stati giocati oltre cinque inning senza segnare un punto. Quest'anno nessuno avrebbe segnato fino al tredicesimo inning! In questo 58° All-Star Game, disputato nello stadio degli Athletics, l'Alameda County Coliseum di Oakland, furono schierati ben 15 lanciatori dalle due formazioni per i tre extra inning che furono necessari a rompere l'equilibrio della partita sino a quel momento senza punti.
Tim Raines
WP: Lee Smith (1-0) LP: Jay Howell (0-1) S: Sid Fernandez (1) Lee Smith La partita Dopo otto inning sotto il dominio dei due pitching staff, arrivò al nono una giocata entusiasmante quando Dave Winfield, con zero out, dalla seconda corse a casa sulla battuta in prima di Harold Reynolds. Il prima base Keith Hernandez giocò la palla in seconda per il doppio e a coprire il sacchetto di prima andò il pitcher Steve Bedrosian che accortosi del tentativo del corridore scaricò un preciso tiro a casa per eliminare il possibile punto dell'AL. Dopo 12 innings senza punti, Ozzie Virgil, della NL, da leadoff nel 13° colpì un singolo contro il lanciatore dell'American League Jay Howell. Howell mise strikeout il lanciatore Lee Smith che tentò più volte il bunt, ma Hubie Brooks che lo seguì battè una ground ball nel buco prima-seconda e portò Virgil in seconda base. Il line di Willie McGee venne preso al volo per la seconda eliminazione, portando al piatto Tim Raines. L'esterno degli Expos colpì nel momento topico un triplo e spinse a casa i due punti del vantaggio della National League. Juan Samuel fu l'ultimo out che chiuse la ripresa ma il precario equilibrio era oramai rotto. Nella parte bassa del 13°, Sid Fernandez concesse la base al leadoff Kevin Seitzer, ma con l'aiuto della difesa eliminò i successivi tre battitori per dare alla National League la vittoria dopo 3 h e 39'. A causa della lunghezza della partita, Lee Smith, lanciatore dei Cubs, dovette andare a battere e non avendo portato il proprio caschetto dei Cubs utilizzò l'elmetto dei Montreal Expos di Tim Wallach o di Hubie Brooks. Per la National League furono impiegati 8 lanciatori: Mike Scott, Rick Sutcliffe, Orel Hershiser, Rick Reuschel, John Franco, Steve Bedrosian, Lee Smith e Sid Fernandez. Per l'American League 7 pitchers: Bret Saberhagen, Jack Morris, Mark Langston, Dan Plesac, Dave Righetti, Tom Henke e Jay Howell. I cosiddetti "battitori di potenza" di entrambe le League furono ripetutamente messi sotto dai lanciatori e i tifosi cominciavano ad essere delusi delle loro deboli performance al piatto. Tim Raines vinse il Most Valuable Player Award per il suo triplo nel tredicesimo inning facendo segnare gli unici punti dell'All-Star Game. Lee Smith che era entrato nel corso del decimo inning lanciò tre inning shutout, tra cui una situazione nell'undicesimo in cui Larry Parrish era riuscito a raggiungere la terza base con due out. Smith chiuse l'inning mettendo strikeout Tony Fernandez.
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